Afghanistan: gli alleati di Biden, un po’ meno alleati?

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Di Luke Hanrahan

 
Gli “alleati” di Joe Biden in una foto d’archivio   –   Diritti d’autore  Sean Kilpatrick/AP 
 

Sul terreno in Afghanistan, la cooperazione tra Londra e Washington è più forte che mai. Ma l’attuale catastrofe umanitaria pone seri interrogativi ai livelli più alti della politica internazionale. Con la Casa Bianca che, apparentemente, prende le sue prime decisioni senza ascoltare i suoi alleati.

Andrew Bridgen è un membro del Parlamento britannico e crede che il presidente Biden abbia fatto precipitare il mondo nella crisi. “Il mondo è diventato un posto molto più pericoloso. Al Qaeda tornerà in Afghanistan in men che non si dica”, dice il conservatore. “Joe Biden ha preso una decisione che ha minato l’America, la sua posizione nel mondo, con i suoi alleati, ha incoraggiato i suoi nemici. Il popolo afghano finirà in un sistema medievale di abusi”.

A Londra, Berlino e Bruxelles la decisione del presidente Biden di terminare il ritiro dall’Afghanistan, delineato dal presidente Trump, ha lasciato tutti a bocca aperta.

“È sorprendente che Joe Biden non abbia rivisto ciò che Trump aveva detto e non sembra aver stabilito alcuna condizione con i talebani sul ritiro delle truppe”, dichiara ai nostri microfoni Harriet Harman, deputata laburista, membro del governo di Tony Blair. “La paura è quella di vedere il popolo afghano tornare al più oppressivo dei regimi”.

457 uomini e donne dell’esercito britannico sono morti in Afghanistan in questi 20 anni di servizio, mentre il Regno Unito era al fianco degli Stati Uniti. “Chiaramente non si è riflesso bene sull’alleanza occidentale, sulla NATO, sul Regno Unito e sull’America”, prosegue Harman. 

Negli ultimi 20 anni, più di 150.000 soldati, marinai, aviatori britannici hanno contribuito alle operazioni, aprendo la strada a un Afghanistan più sicuro e protetto. Ma oggi molti qui si chiedono: a cosa è servito il loro sacrificio?.

“Questo è il più grande disastro di politica estera per l’Occidente”, sostiene Bridgen. “La politica di Trump era ‘l’America prima di tutto’, e penso fosse ragionevole. Ma la politica di Biden sembra essere ‘solo l’America’. Per il leader del mondo libero questo è inaccettabile”. 

 

La riunione virtuale del G7 è stata un’occasione importante per il presidente americano ,per rinnovare la collaborazione con gli alleati degli Stati Uniti.

Ma quanti danni a lungo termine la decisione di ritirarsi abbia provocato alla reputazione internazionale dell’America, questo resta da vedere, mentre il tempo sta per scadere a Kabul.

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