Albione non si fa incantare più dalle piroette di Re Boris

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Boris Johnson viene ritratto con la sua tipica aria spavalda dall’illustratore Igor Belansky, ma la sua parabola pare aver inesorabilmente imboccato la fase discendente. La scorsa settimana, il premier britannico si è salvato di stretta misura dal voto di sfiducia dei Tories per il Partygate: a suo favore soltanto in 211. Ma la sua è stata una vittoria mutilata: monta il dissenso nel partito e in un paese sempre meno incantato dai suoi effetti sociali. Anche la Corona è diffidente.

La scorsa settimana è giunta per il Premier britannico la gradita conferma che le conseguenze legate alle feste durante il lockdown saranno limitate a una multa inflitta dalla polizia, se si esclude il prezzo politico di un calo nei sondaggi. Oltre a un’evidente spaccatura nel partito, visto che la maggioranza interna richiesta per sfiduciarlo nell’assemblea appositamente convocata era 180 e soltanto 211 si sono espressi a suo favore.Vi sono pertanto divisioni, che lo indeboliscono e potrebbero portare a nuovi scossoni nel futuro su altri temi dell’agenda politica. Conseguenze che Johnson tenta di mascherare di fronte all’opinione pubblica con mosse e contromosse dai toni a volte eclatanti. Ma l’effetto potrebbe essere opposto nell’elettorato tradizionalmente vicino, perché non c’è niente di più conservatore, in linea di principio, di una dose di qualunquismo, che si traduce in una pretesa di aplomb misto a rassicurazioni. Addirittura i fautori più accaniti della Brexit, nella City ci stanno ripensando: sono i mercati a dettar legge alla fine.A quanto trapela, pure i rapporti tra il primo ministro e l’erede al trono, il principe Carlo, sono brutti, anzi pessimi, secondo voci e ricostruzioni che oramai si ricorrono da giorni a Londra. Incomprensioni, offese, comportamenti giudicati “maleducati” e “irrispettosi”. Ma i guai sarebbero iniziati da una visita del primo ministro all’erede al trono già nel 2019, in Scozia. I Windsor sentono puzza di bruciato e sono già pronti a scaricarlo?

Le divagazioni di Boris per restare in sella sono state molte in questi mesi. La guerra in Ucraina gli ha più volte offerto l’opportunità di esibire i muscoli tramite dichiarazioni ardite, ma le polemiche non sono mancate sia in casa che all’estero e le pagine dei giornali se ne sono riempite. E ora circola sui media notizia che Johnson vuole infrangere unilateralmente il protocollo sull’Irlanda del Nord, una soluzione concordata che dovrebbe consentire all’Irlanda del Nord di rimanere nel territorio doganale del Regno Unito e, al tempo stesso, di beneficiare del mercato unico.

Secondo indiscrezioni, però il suo stesso partito è contrario e sarebbero pronti a farlo ‘saltare’, perché la modifica potrebbe innescare una guerra commerciale con l’Unione europea e minare l’unità del Regno Unito. Le piroette di re Boris cominciano evidentemente a non stupire più come prima la platea britannica e, nonostante la sua grande capacità di cabotatore politico, presto potrebbe finire disarcionato.

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