Alta tensione al confine polacco, l’Europa isola la Bielorussia

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Stop ai voli. Esercitazioni con la Russia. Turkish e Belavia tagliano i collegamenti con Minsk. Washington all’Ue: la Russia potrebbe invadere l’Ucraina

Migranti

 Mentre il pressing dell’Unione Europea sulle compagnie aeree coinvolte nel trasporto di migranti dal Medio Oriente alla Bielorussia sta dando i primi frutti, non accenna a diminuire la tensione sul confine polacco-bielorusso, dove almeno migliaia di migranti diretti in Europa sono ammassati in condizioni sanitarie definite dall’Oms “preoccupanti”. Secondo l’agenzia russa Sputnik, un gruppo di profughi ha varcato il confine nella notte, forzando le recinzioni.

La Polonia ha annunciato di aver registrato 223 tentativi illegali di attraversare il confine dalla Bielorussia nelle ultime 24 ore e di aver espulso 26 persone e arrestate altre tre. La crisi ha assunto una dimensione anche strategica e la tensione si è estesa anche sul piano militare: la Bielorussia ha annunciato esercitazioni congiunte con la Russia, a pochi chilometri dal confine polacco, mentre dagli Usa è tornato a risuonare l’allarme di una possibile invasione dell’Ucraina da parte di Mosca.

Le operazioni – che vedono coinvolti uomini delle forze speciali insieme a paracadutisti russi nella zona di Gozha – per Minsk, sono una risposta all’aumento di attività militari polacche lungo il confine, dove sono stati dispiegati 15 mila soldati per arginare la pressione dei migranti, mentre per Mosca si tratta semplicemente di un test sula “preparazione al combattimento” delle proprie truppe.

Nei giorni scorsi, in un’iniziativa letta come un segnale di sostegno al regime di Aleksandr Lukashenko, la Russia aveva anche fatto volare sui cieli bielorussi dei bombardieri strategici, con capacità nucleare. Intanto, il ministro della Difesa di Varsavia, Mariusz Blaszczak, ha riferito della presenza di ingegneri militari britannici al confine, chiamati per rafforzare la frontiera e impedire infiltrazioni. Su un altro fronte, quello ucraino, è tornato a risuonare l’allarme di Washington che ha avvertito i partner europei di piani russi per invadere l’Ucraina orientale, dopo che immagini satellitari hanno rilevato un massiccio spostamento di truppe, carri armati e pezzi di artiglieria.

Il Cremlino ha rimandato al mittente le accuse, garantendo di “non essere una minaccia” per nessuno e difendendo il diritto di spostare truppe a piacimento sul proprio territorio. Sul piano diplomatico, invece, stanno dando frutto i colloqui con i Paesi terzi e le compagnie aeree impegnati in transito e trasporto dei migranti dal Medio Oriente a Minsk: Turkish Airlines e Iraqi Airways hanno limitato i voli, anche Belavia ha interrotto i collegamenti dalla Turchia e lunedì i Ventisette si preparano ad ampliare le sanzioni contro il regime di Lukashenko, nonostante le sue minacce di tagliare il passaggio del gas russo verso l’Europa.

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