Aperto il cantiere del Canal Istanbul, fra Mar Nero e Mar di Marmara

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Cominciati i lavori dell’opera destinata a cambiare la storia della metropoli sul Bosforo, che il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha sempre sostenuto e fortemente voluto nonostante le critiche ricevute dall’opposizione 

© OZAN KOSE / AFP – Una nave mercantile nel Mar di Marmara

Sono state poste oggi le fondamenta di Canal Istanbul, l’istmo destinato a collegare il Mar Nero con il Mar di Marmara, opera destinata a cambiare la storia della metropoli sul Bosforo, che il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha sempre sostenuto e fortemente voluto nonostante le critiche ricevute dall’opposizione.

Canal Istanbul è infatti stato per mesi al centro di aspre polemiche da parte di gruppi ambientalisti, del sindaco, Ekrem Imamoglu, rappresentante del partito repubblicano di opposizione Chp, ma anche di 104 ammiragli in pensione, che attraverso una lettera hanno fatto presente che il Canale impedirebbe alla Turchia di tenere fede agli impegni derivanti dalla convenzione di Montreaux.

Dieci dei firmatari sono stati arrestati e sono tuttora indagati. Erdogan sogna questa infrastruttura da quando era premier, nel 2011, data in cui partirono sopralluoghi e studi di impatto ambientale.

La rotta del canale, che ridurrà drasticamente i tempi di attesa delle navi in attraversamento del Bosforo, è stata scelta tra 5 diverse opzioni. Il Canale sarà lungo circa 45 km, profondo 21 metri circa e largo 275, in gran parte scavato in zone già dense di acqua e paludose che ne renderanno la costruzione più rapida.

Il progetto prevede la costruzione di un istmo che colleghi mar di Marmara e Mar Nero nell’ovest della parte europea della città, attraverso cui convogliare il traffico commerciale e le navi da crociera. È prevista inoltre la costruzione di interi nuovi quartieri sulle due sponde, in cui potranno vivere circa 250 mila persone, oltre a un marina, sei ponti e un porto per i container. Il completamento del progetto è previsto fra 7 anni e mezzo, costerà circa 8 miliardi di euro ed è stato affidato a un consorzio pubblico-privato. 

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