“Arte: Manifesto Etico Relativo”

Arte, Cultura & Società

Di

Intervista, di Adriana Ostuni, a Fedele Eugenio Boffoli

Fedele Eugenio Boffoli (https://www.youtube.com/watch?v=glFhDqikPyc), giornalista pubblicista, nato a Bari nel 1964, risiede a Trieste dal 1985, autore di manifesti e progetti culturali, gestisce la Webgalleria, di Arti Visive e Letterarie, Anforah, al suo attivo numerose pubblicazioni; si cimenta in varie forme artistiche (scrittura, pittura, fotografia, elaborazione video…), nella consapevolezza che l’Arte rappresenta, al momento, l’unico strumento di risposta alla spersonalizzazione e globalizzazione planetaria. Ci spiega perché?

<<Ogni essere umano è dotato di particolari talenti che, se attivati con le opere e messi al servizio della Collettività e dell’Universale, si traducono in Arte, determinando, per se stessi e per gli altri, un processo di Unità e Armonia.  Va da sé che tutti dovrebbero essere orientati verso quelle stesse capacità di cui sono dotati dalla nascita, per realizzare il proprio stile di vita, non condizionato e forzato da modelli culturali che, nella migliore delle ipotesi, risultano inadeguati. Ovviamente, non vi può essere alcuna realizzazione se non passando, prima di tutto, per il riconoscimento della persona (… l’Arte garantisce ciò), così per come è, che è la condizione di partenza per ogni ciclo di sviluppo e crescita personali. Purtroppo, assistiamo, da tempo, all’uso, non casuale e strumentale, di stereotipi e mode (incompatibili con una cultura basata sulla libertà) che, veicolati dai media (internet, social, piattaforme e-commerce, telefonia, televisioni, radio, ecc.), inducono, al contrario, all’omologazione e spersonalizzazione, questo, ovviamente, per fini di mercato o controllo sociale.>>

Si può attivare l’Arte per costruire oppure anche per distruggere, vogliamo chiarire il concetto?

<<Certo, una volta per tutte, va chiarito che l’Arte è uno strumento neutro e bivalente e può essere attivato per scopi costruttivi (quelli di cui ci occupiamo noi) ma anche, purtroppo, distruttivi; pensiamo, ad esempio, alle opere d’ingegno belliche (missili, satelliti, bombe, virus ecc.), oppure a qualsivoglia strategia comunicativa, di convincimento, di servizio o di vendita… per finalità di manipolazione sociale.

Per sapere con che Arte abbiamo a che fare occorre attivare il discernimento, sul perché si dà corso all’opera: l’intento iniziale, infatti, coincide, quasi sempre, con le sue finalità e con i suoi effetti, benevoli o malevoli che siano. Purtroppo non è sempre semplice distinguere, poiché chi crea l’opera, ne occulta, talvolta, consciamente o meno, la sua stessa essenza. Vi sono altri casi in cui l’opera esprime un senso indefinito, quale riflesso psichico, di incertezza o dubbio, di chi l’ha originata o del contesto socio-culturale di cui risente gli influssi. In ognuno dei predetti casi, l’opera va intimamente interrogata con il cuore (Chi sei? Da chi hai origine? Perché sei stata creata? Qual è il tuo messaggio intrinseco per l’altro?), il sentire profondo fa la differenza e attiva il discernimento, come anche la relazione che giustifica il contesto complessivo in cui essa è stata creata (biografia dell’autore, momento storico, ecc.), posso garantire: le risposte arrivano.>>

Quale il rapporto tra Arte e Potere? 

<<Arte e Potere sono profondamente incompatibili: l’Arte è un’essenza profonda e realizzativa, immediata, che manifesta, a livello universale, nel qui e ora, la relazione profonda, di senso, tra una particella e l’altra, tra un microcosmo e un macrocosmo, tra qualsiasi sé e altro da sé, un ponte e, insieme, un collante formidabile. Il Potere è la potenzialità del fare (…ma l’uomo non dispone, in ultima analisi, del destino), esso esprime il deferimento, dal presente, ad un indefinito e incerto tempo dell’ipotesi; è la condizione del non essere, per eccellenza, della continua necessità di disporre risorse altrui, per non realizzare mai nulla di profondo e radicato nel sé della persona. Ciò nonostante, i poteri, da sempre, si sono ornati, con il fiore all’occhiello dell’Arte, utilizzando le opere degli Artisti, salvo poi abbandonare gli indipendenti, se non peggio perseguitarli, la storia ne è piena. I poteri, storicamente, si sono evidentemente illusi di soggiogare l’Arte e gli Artisti e si illudono ancora di farlo, vedi la committenza e i mercati che, non a caso, vanno sempre più in crisi.>>

Qual è la condizione oggi degli artisti?

<<I non allineati ai poteri di turno se la vedono sempre male, come del resto in ogni tempo; un paese che si rispetta coltiva l’Arte e si prende cura degli Artisti, senza alcuna strumentalità, dal punto di vista della loro sussistenza e della loro libertà di espressione.>>

Cosa succede in Italia?

<<L’Italia è un bel paese, con un bel clima, bellezze paesaggistiche, con grande ricchezza monumentale e archeologica, con una storia meravigliosa di Arte e di Artisti, un enorme tesoro che viene valorizzato quasi per nulla, ma non è un caso; l’Arte (quella costruttiva) infatti, prima delle stesse opere, a mio modesto parere, è un processo alchemico che realizza nelle persone la consapevolezza dell’Unità e dell’Interrelazione universali, quindi della consapevolezza del più profondo significato di ogni minima particella cosmica e del suo interagire al mondo; ma le sembra, per caso, che le nostre classi dirigenti, salvo rare eccezioni, siano in grado di valorizzare, al momento, un simile patrimonio di pensiero e di opere? Quello che, di certo, si può auspicare è che, a breve, emergano nuovi talenti amministrativi, con rinnovata sensibilità e con il preciso intento di risuonare un certo verbo sostenibile, e soprattutto, per il verso giusto… 

Lei ha redatto il “Manifesto Etico Relativo”: documento in cui, a cominciare dall’Arte, si sollevano, in dieci punti, importanti osservazioni, sulla sussistenza del Pianeta Terra…

Ha detto giusto, a partire dall’Arte, non vi può essere, infatti, come argomentato, attività universale rilevante che non la contempli, invito, modestamente, a leggerlo: si tratta del riconoscimento, planetario, della persona e della sua dignità, del rispetto dell’ambiente, del corretto e regolamentato uso delle nuove tecnologie, del concetto di Scienza, dello sfruttamento indiscriminato della Terra, dell’amministrazione pubblica, della comunicazione, della libertà di pensiero ed espressione, della protezione sociale, dello strumento del pensiero, religioso, filosofico e ideologico.>>

Quali i suoi prossimi impegni?

<<Adoperarmi, completamente e nell’immediato, con ogni mezzo, per agevolare, attraverso l’Arte, la crescita e lo sviluppo del nostro Pianeta, è tener fede al mio segno zodiacale di nascita, appunto il Capricorno: segno di terra; questa è la mia assoluta priorità del momento: mostre, pubblicazioni, eventi e quant’altro, non direttamente correlati a questa esigenza, possono attendere.>>   

 

MANIFESTO ETICO RELATIVO

 

01) L’Arte compenetra l’Universo e il suo divenire ed esprime, in ogni processo trasformativo, la relazione tra particolare e universale, ciò a qualsivoglia livello dell’essere.

02) Il riconoscimento del singolo, della sua identità e dignità (etnica, sociale, culturale, religiosa…) è base imprescindibile per ogni convivenza integrata e sostenibile: l’umanità non è massa informe. 

03) Cura e rispetto della Persona hanno come reciproco cura e rispetto per l’Ambiente, essi esprimono un’unica relazione aurea.

04) L’uso di tecnologie (internet, telefonia, social, piattaforme e-commerce, intelligenza artificiale, ecc.), necessitano, da parte di gestori e utenti, un uso responsabile e consapevole che va, urgentemente, regolamentato con chiari e inequivocabili protocolli, planetari, a difesa della collettività.

05) La Scienza non è una verità univoca e assiomatica, ma un corpus di esperienze, a confronto, in continua integrazione e sviluppo, che non può essere strumentalizzato, per fini vari, in quanto rigido e monolitico dettato.

06) Lo sfruttamento indiscriminato di risorse, umane e planetarie, per finalità, autoreferenziali, di profitto e potere è contrario, senza appello, agli interessi universali.

07) L’amministrazione pubblica di persone e beni necessita di totale trasparenza (no segreti e coperture varie), nel rivolgersi esclusivamente al benessere dei cittadini, non può essere, in alcun caso, in conflitto con gli interessi personali degli amministratori, che vanno retribuiti e contribuiti al pari di comuni cittadini.

08) L’Amministrazione della Giustizia, di Militari e Forze di Polizia, non può essere politicizzata, pena la perdita di ogni garanzia per le persone.

09) La Comunicazione, nel rispetto della legalità relativa, necessita di libero pensiero (non può essere censurata) e, in quanto tale, tutela e coltiva l’informazione pubblica, anche con funzione di protezione sociale.

10) Religioni, Filosofie e ideologie varie, sono strumento relativo di integrazione e condivisione universale, individuale e collettiva, non viceversa strumenti per separare l’essere da sé stesso o dall’altro.  

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