Affermazione clamorosa per i candidati della coalizione di centrosinistra, che trionfano anche ad Alessandria e Monza. Lo scrutinio è cominciato alle 23 e ha fornito una chiara tendenza. L’affluenza è crollata ovunque (al 42,18%).
di Massimo Maugeri
Un “grande successo per il Pd e il centrosinistra”, esulta il segretario del Pd Enrico Letta, secondo cui il risultato rafforza il governo. “Alla fine, paga la linearità e la serietà: vinciamo perché la responsabilità è più importante di tutto, in questo momento difficile serve una politica che sia seria e lineare. Il campo largo è stato preso in giro ma questa strategia paga. Perde male il centrodestra per scelte incredibili, scegliendo fuoriusciti del centrosinistra, penso a Catanzaro”, aggiunge il segretario Dem.
“Questo è un risultato che ci rafforza in prospettiva del futuro, nella costruzione di un centrosinistra che sia vincente anche a livello nazionale per le politiche dell’anno prossimo. Da domattina ci mettiamo tutti a lavorare per preparare le elezioni”.
“I risultati non sembrano soddisfacenti per il centrodestra. Ma il partito che ha vinto è quello del non voto, dell’astensionismo. Non so come faccia il Pd a esultare. Bisogna fare autocratica e interrogarsi un po’ tutti”, commenta la senatrice di Forza Italia, Licia Ronzulli. Ma che il risultato sia pesante per il centrodestra è evidente, soprattutto nel caso di Verona. E le parole dell’esponente di FdI, Ignazio La Russa, sono la spia delle divisioni della coalizione.
“Su Verona è stato uno sbaglio di Sboarina e Tosi non sapersi accordare nel ballottaggio con apparentamento o appoggio ufficiale, ma il vero errore è stato fatto al primo turno quando solo FdI e Lega hanno appoggiato il sindaco uscente mentre Fi ha voluto rompere per appoggiare Tosi che poi non è arrivato neanche al ballottaggio”, dice l’esponente del partito di Giorgia Meloni. Tace per ora la Lega, ma da domani il confronto nel centrodestra può considerarsi aperto.