Lo scenario di previsione, spiega una nota, “รจ basato sull’ipotesi che i nuovi contagi raggiungano un picco nel primo trimestre dell’anno”.
Le stime di crescita per il 2022 passano dal 4% al 3,8%. L’istituto centrale conferma una risalita del 2,5% nel 2023 e dell’1,7% nel 2024.
ยฉ Agf – Bankitalia
AGI –ย La ripresa prosegue, nonostante l’aumento dei contagi, ma “lโincertezza rimane elevata, con rischi al ribasso per la crescita”. ร lo scenario di previsione della Banca d’Italia che nel Bollettino economico ha rivisto le stime rispetto alle ultime proiezioni macroeconomiche diffuse il 17 dicembre scorso.ย
L’istituto di Via Nazionale haย tagliato la previsione di crescita del Pil per il 2022 dal 4% al 3,8% e ha rivisto al rialzo quella per il 2021 dal 6,2% al 6,3%.
Secondo Bankitalia, il Pil tornerร “a espandersi in misura sostenuta dalla primavera”, recuperando i livelli pre-pandemici intorno alla metร del 2022.
Lโespansione dellโattivitร , spiega l’istituto, proseguirร poi “a ritmi robusti, seppure meno intensi rispetto a quelli osservati in seguito alle riaperture nella parte centrale del 2021”. Il nuovo quadro macroeconomicoย conferma poiย una crescita del 2,5% nel 2023 e dellโ1,7% nel 2024.ย
Lo scenario di previsione, si legge nel Bollettino, “รจ basato sullโipotesi che i nuovi contagi raggiungano un picco nel primo trimestre dellโanno, senza tradursi in un severo inasprimento delle misure di contenimento, ma con riflessi negativi nel breve termine sulla mobilitร e sui comportamenti di consumo.
La diffusione dellโepidemia si attenuerebbe dalla primavera, grazie anche allโulteriore progresso della campagna vaccinale. Lo scenario presuppone inoltre che le condizioni monetarie e finanziarie rimangano favorevoli, nonostante un lieve aumento dei tassi di interesse nominali nellโorizzonte di previsione”.
Le previsioni per il 2022, osserva Bankitalia, “sono piรนย contenute di quelle rese note di recente dagli altriย principali previsori, formulate prima che si manifestasse il nuovo peggioramento del quadro pandemico; perย il 2023 risultano piรน elevate di quelle diffuse in ottobre dal Fondo monetario internazionale e sostanzialmenteย in linea con quelle degli altri previsori privati e istituzionali”.
L’inflazione si attesterร al 3,5% questโanno, spinta “principalmente dagliย effetti del rincaro dei beni energetici”, e allโ1,6 per cento nella media del biennio 2023-24″.ย “I prezzi al consumo salirebbero del 3,5 per cento nella media dellโanno in corso, dellโ1,6 nel 2023 e dellโ1,7 nel 2024 – spiega Bankitalia – La componente di fondo sarebbe pari allโ1,0 per cento questโanno e aumenterebbe progressiva-mente fino allโ1,6 nel 2024, sostenuta dalla riduzione dei margini di capacitร inutilizzata e dallโandamento delle retribuzioni”.ย
La ripresa dei consumi proseguirร “a un ritmo elevato” ma il recupero dei livelli pre-pandemici si completerร “con un ritardo di circa un anno rispetto a quello del prodotto”, ovvero nel 2023.ย
“Nella prima parte del 2022 i consumi sarebbero frenati dal permanere di un atteggiamento di cautela nei comportamenti di spesa, dettato dallโevoluzione della pandemia, e dagli effetti del rincaro dei beni energetici, che comprime il potere dโacquisto delle famiglie – osserva Via Nazionale – tornerebbero a crescere in maniera sostenuta dalla prossima primavera, grazie al miglioramento del quadro sanitario, al graduale rientro dei prezzi dellโenergia e alla prosecuzione della ripresa dellโoccupazione”.
In media dโanno, secondo l’istituto centrale, la spesa delle famiglie aumenterร del 4,4% nel 2022, per poi rallentare a circa il 2% nel successivo biennio. Il tasso di risparmio, salito al 15,6% nel 2020 (dallโ8% nel 2019), scenderร progressivamente, riportandosi ai valori pre-crisi nel 2024.
Quanto all’occupazione, Bankitalia stima che alla fine del 2022 “tornerร sui valori precedenti la pandemia in termini sia di numero di occupati sia di ore lavorate.” Il tasso di disoccupazione scenderร dal 9,4% nella media del 2021 allโ8,7% nel 2024.
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