Bari: Continua il trend negativo in trasferta, sconfitta e soliti due gol a gara subiti

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Brescia – Dopo tre sconfitte consecutive, il “Dottor” Bari, celebre taumaturgo in questi casi, fa resuscitare la squadra di Cellino. Con Marino che cercava il primo acuto e con Grosso che puntava al primo posto, si incontravano Brescia e Bari, nella più classica gara di Serie B, per la quarantunesima volta nella città della “Leonessa” e per il Bari, anemico in trasferta, doveva essere la gara della svolta, quella dell’esame “tosto” universitario, quello per cui ci si sarebbe accontentato del 24 pur di espugnare il vetusto “Rigamonti”, esame previsto nel “piano studi” di Grosso il quale voleva conferme sulle ultime migliorie, ma anche su certe sfaccettature in difesa, reparto divenuto colabrodo dal momento che il Bari stava subendo quelle due reti a gara, oggettivamente troppe per una squadra del blasone come quella del Bari e che, ossimoramente, era incastonata lassù in classifica come una icona bizantina al di sotto di Empoli e Venezia.

Si sperava, tra l’altro, di guardare tutti da lassù in classifica almeno per una notte ma occorreva fare i conti con il Brescia dell’eterno “Airone” Caracciolo, squadra pericolosamente errante nei bassifondi della classifica, occasione troppo ghiotta per il Bari per non risolvergli la crisi. E così è stato, purtroppo, ma noi siamo abituati a questo tipo di gare.

In vista dei tre appuntamenti ravvicinati, Grosso ha badato poco al turn over e, come sempre anarchicamente, ha mandato in campo Micai, poi Gyomber, Marrone e Cassani come centrali difensivi, Fiamozzi ed Improta centrocampisti esterni con abilità di offendere, Basha e Busellato al centro, Iocolano sulla sinistra, Galano esterno destro e Cissè in avanti.

A causa degli spazi stretti entro cui si è tentato di giocare, la gara è filata su un binario di sostanziale equilibrio fino al primo quarto d’ora con entrambe le squadre che, timidamente, han provato ad affacciarsi nei pressi delle aree opposte fermandosi sempre all’infuori.

Il Bari, come tante volte è accaduto, è entrato in campo con un atteggiamento rinunciatario e con poca personalità, caratteristiche che, di norma, si intravedono invece in casa, servendo un assist al Brescia che ha capito di poter osare: infatti al 15′ Machin ha ricevuto da centrocampo un pallone con cui è arrivato in area quasi di fronte a Micai, ma Basha, da campione, e con un gran recupero, gli è sbucato alle spalle mandando il pallone in corner.

Al 16′, per la serie se non becca il solito puntuale ceffone, il Bari, non reagisce, Ferrante ha fornito un assist da centrocampo per Caracciolo che, arrivato in area, ha tirato verso il secondo palo, angolato, beffando Micai e portando in vantaggio il Brescia nonostante il vano tentativo di Marrone nel chiudere.

Ed è stato il Brescia a prendere le redini del gioco perché, poi, al 27′ Ferrante ha sfiorato il raddoppio insinuandosi sull’azione di un calcio di punizione, tirando di poco al lato. Ancora Brescia al 29′ con un sinistro insidioso di Martinelli parato Micai coi piedi.

Sicché quando eravamo pronti a segnalare il raddoppio lombardo che di lì, a poco, sarebbe potuto arrivare, ecco che al 33′ su cross di Fiamozzi, Galano ha ricevuto il pallone che di testa ha schiacciato in gol siglando il pareggio, immeritatamente per amor di cronaca, ma il calcio è così. Firme d’autore per i due gol.

Al 43′, nella difesa tutt’altro che irreprensibile barese, ancora sua maestà Airone Caracciolo ha ricevuto il pallone da centrocampo, ha effettuato un gran controllo mettendo a sedere Cassani, e ha tirato sulla traversa: gran numero di Caracciolo che poteva regalare il vantaggio alle leonesse.

Il secondo tempo è iniziato con Capradossi al posto di Marrone che, in effetti, al di là di qualche problema muscolare occorso, ha avuto più di un grattacapo nel marcare Caracciolo, e con un modulo diverso, vale a dire il 4-3-3.

Al 5′ problemi alla caviglia per Basha che è uscito per far posto a Petriccione.

All’ 8′ si comincia a sentire il profumo inconfondibile di frittata ed infatti, su tiro cross di Furlan, innocuo e lento, Capradossi con la punta del piede l’ha mandata in gol siglando un’autorete così da far passare il Brescia in vantaggio.

Il Bari ha fatto fatica a riprendersi dopo aver subito il gol giocando senza idee e confusamente alla ricerca di spazi che non ha mai trovato grazie ad una squadra bresciana messa bene in campo da quel volpone di Marino.

Breve acuto per il Bari: 24′ pericoloso con Galano che ha ricevuto un pallone in piena area da Cisse’ senza riuscire a portarsi il pallone per tirarlo in porta.

Al 26′ Importa ha passato la palla a Iocolano che a due passi dal vertice dell’area piccola, ha tirato ma Grassaldello ha deviato quel che bastava per negargli la gioia del gol.

Grosso, allora, intuendo il solito finale disastroso, si è giocato la carta Brienza entrato al posto di Iocolano al 32′.

In campo c’è stato solo il Bari, ma attenzione, senza pressare più di tanto e senza rendersi pericoloso; per contro il Brescia, complice qualche cambio voluto da Marino, ha tirato i remi in barca affidando all’abilità della difesa e del centrocampo che Marino ha impostato alla perfezione il compito di difendersi, e alle ali dell’airone Caracciolo e alla buona lena di Bisoli gli alleggerimenti.

La gara è finita col Bari in attacco ed il Brescia che ha gestito bene il gol del vantaggio.

Ennesima sconfitta, dunque, per il Bari che proprio non riesce a rompere l’incantesimo della vittoria (ma anche di qualche pareggio in più) in trasferta. La difesa, tanto per cambiare, beccando due gol (ormai è una costante: due gol a gara, roba da record), occorrerà registrarla meglio ma soprattutto occorre convinzione e cambio di mentalità altrimenti, nonostante una classifica corta, si rimarrà sempre ai margini, magari galleggiando tra le retrovie e la metà classifica, ovvero da dove è partito il Bari e da dove abbiamo deciso di partire anche noi.

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