Bari – E’ Antenucci Show. 3-2 alla Paganese in Coppa Italia

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E’ stato un “Antenucci show”. E già, perché con due gol, una traversa ed almeno tre occasioni gol sprecate, non poteva che essere lui l’eroe della serata. Una gara divertente, tutto sommato, con una Paganese che ha fatto la sua buona figura rendendo difficile la vita del Bari che comunque ha rimarcato la forza e la qualità che sicuramente faranno la differenza nel campionato.

Con queste squadre, come dire, “assurde”, il Bari ha sempre sofferto, sempre, e quasi mai è riuscito a spuntarla nettamente. Sarà che ha nel DNA, a prescindere dalle ere presidenziali, il voler e il dover soffrire, forse il voler sottovalutare l’avversario, forse non si sa bene il perché, fatto sta che ha sempre sudato e, spesso, anche perso o, quanto meno, ha quasi sempre sfigurato davanti a queste squadre. Ma l’era di De Laurentiis è diversa. Già lo si è capito lo scorso anno quando al cospetto di parecchie squadre “assurde”, il Bari l’ha spuntata sempre anche, magari, soffrendo. Certi segnali in codice son stati captati nettamente dagli addetti ai lavori al punto che si percepisce nell’aria un vero e proprio cambiamento di rotta, le cui vele spingono il veliero biancorosso verso prestazioni più consoni al proprio blasone, nella fatti specie, al proprio armatore. Ed oggi, battendo la Paganese, si è avuto un ulteriore messaggio ben chiaro che dipana vecchi format che l’hanno fatta sempre da padrone. Insomma, in altre epoche questa partita il Bari l’avrebbe perduta senza tanti problemi.

La gara contro la Paganese, il primo vero test ufficiale della stagione, una gara già giocata 42 anni fa quando, in serie C, le due squadre si incrociarono, serviva più che altro a misurare lo stato atletico, se le soluzioni tattiche avevano attecchito sul campo, e per verificare se le direttive di Cornacchini erano state, più o meno, assimilate dai calciatori del Bari, ed infatti i primi effetti positivi si son visti anche se permane una certa ruggine, oggettivante fisiologica di questi tempi, senza dimenticare che occorreva non sottovalutare l’impegno così come accadde l’anno scorso contro il Bitonto.

Al cospetto di un terreno rifatto e rasentante la perfezione, con un’illuminazione perfetta senza alcun fanale fulminato, sotto una luna estiva romantica da morire e davanti a circa 7500 spettatori (tanti per la tipologia di giornata) in una notte di mezza estate, Cornacchini ha mandato in campo il 4-2-3-1 con Frattali in porta, Berra, Di Cesare, Sabbione e Costa in difesa, Scavone e Hamlili a centrocampo, Terrani alle spalle di Antenucci con Neglia e Kupisz sulle fasce.

La prima parte del primo tempo è fiacca, le due squadre fanno fatica a giocare, forse il caldo, forse la ruggine nelle gambe, fatto sta che la partita fa fatica a prendere corpo. Spinge decisamente più il Bari che la Paganese che si limita ad un gioco più di rimessa, mentre il Bari prova a spingere ad inizio senza grandi risultati grazie anche alla difesa attenta della Paganese, poi  comincia ad osare di più e la gara diventa più godibile tanto che la pressione biancorossa al 29’ viene premiata con un gol di testa di Kupisz su un assist di Terrani dal fondo servito con una finta di Neglia che lo ha smarcato con un colpo di tacco, insomma un gol di pregevole fattura.

E al 31’ c’è il colpo di scena con il pareggio improvviso della Paganese con Caccetta che tutto solo ha battuto Frattali con la difesa barese immobile.

Poi è il Bari a salire in cattedra con un gioco più fluido e convincente smuovendo un po’ tutti i reparti, le fasce in particolare, e al 39’ c’è da segnalare una doppia occasione per il Bari con Antenucci e con Kupisz ma entrambi i tiri finiscono sul portiere avversario. Sul finale su un calcio di punizione dal limite, Terrani colpisce la palla di testa, ma ancora una volta il portiere respinge sulla linea: il numero uno campano, Campani, è decisamente il migliore in campo con tanti interventi decisivi.

Il secondo tempo si apre con un gran tiro di Scavone dal limite ma ancora una volta il portiere attento e sventa la minaccia.

E al 3’ Campani, dopo gli eccellenti interventi, compie un  disastro cercando di dribblare in area Antenucci che, invece, gli toglie la palla e ne approfitta spingendo il pallone tutto solo in porta portando in vantaggio il Bari.

Il Bari spinge sull’acceleratore costruendo azioni pericolose mentre la Paganese fa quel che può.

Al 12’ entra Simeri per Neglia ed il modulo cambia con un 4-4-2 ma che quando c’è da attaccare si tramuta in un 4-2-4. Anche lui contribuisce alla manovra del Bari giocando di sponda, creando spazi e rendendosi pericoloso in area di rigore.

Ci prova Di Cesare, catapultatosi in area avversaria, con una mezza rovesciata ma il pallone termina di un soffio al lato.

Al 23’ ancora una doppia occasione per il Bari, la prima con Antenucci che si stampa sulla traversa, e sulla ribattuta Terrani spara il pallone sul portiere che si rifà della papera precedente con una gran parata.

La gara sia accende, gli applausi scrosciano, ed il Bari sfodera diverse occasioni da rete con Antenucci e Terrani serviti molto bene da Costa e Hamlii che dimostrano di essere già in clima campionato insieme a un po’ a tutti gli altri. E al 32’ come spesso capita nel calcio, dopo aver sbagliato diversi gol, il Bari subisce il pareggio con Alberti su errore difensivo barese. E’ il momento di D’Ursi che subentra al posto di Terrani.

E al 40’ i cambi di Cornacchini vengono premiati. Un gran gol di Antenucci porta in vantaggio il Bari. Antenucci mette i puntini sulle i su chi comanda in area avversaria.

Sul finale c’è gloria per Folorunsho  e Ferrari che subentrano al poso di Kupisz ed Antenucci.

Insomma, seppur effimero, si è assistito ad un sogno di una notte di mezza estate che ha trovato in Mirco Antenucci il nuovo idolo dei tifosi, un calciatore decisamente di categoria superiore – la A nella fattispecie – che ha risolto al gara con una doppietta di gran classe e sbagliando almeno tre gol, un giocatore di rapina e cinico. Due gol, quelli dell’attaccante, che però lasciano in secondo piano i due gol subiti mascherandone i momentanei limiti della difesa.

E’ fuori dubbio che la squadra di Cornacchini possieda qualità tecnica di categoria superiore e risorse umane capaci di risolvere una partita laddove subentrasse qualche difficoltà. Hanno impressionato anche Terrani, Kupisz (a tratti devastante) e Neglia in attacco, Costa e Berra sulle fasce (meno in copertura), Hamlili e Scavone a centrocampo. Insomma un organico costruito per vincere ma che deve oliare qualche meccanismo in difesa.

 

Massimo Longo

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