Bari – Si chiude il girone di andata, tutto sommato, in linea con le aspettative

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Peccato. Il Bari era in gran forma e sospendere il campionato, per la squadra pugliese, è stata senz’altro una scelta inopportuna. Si chiude, dunque, il girone di andata al secondo posto in comproprietà col Potenza, una delle squadra outsider del girone, e con un esiguo vantaggio sulle terze e quarte, il tutto frutto di una rincorsa col preludio serale della sconfitta di Francavilla Fontana coincidente con l’esonero di Cornacchini, iniziato ufficialmente il 25 settembre col pareggio contro il Monopoli e terminato domenica scorsa con la vittoria di Caserta. Tutto sommato un discreto girone d’andata anche se in casa si poteva fare meglio, diciamo in linea con le aspettative della dirigenza che, da neopromossa (non dimentichiamolo), si auspicava di stazionare nelle zone di vertice anche se questa posizione è enormemente distante dal primo posto che la Reggina sembra ormai aver ipotecato sin dall’inizio. Al di là di qualche partita sbagliata all’epoca Cornacchini dove la squadra ci ha rimesso sei punti, vincendo senza convincere in trasferta, e al di là del ritardo con cui hanno cominciato a giocare alcuni giocatori, Bianco su tutti che per fortuna, da qualche gara, sta garantendo un rendimento migliore insieme a Simeri, Berra e Perrotta, e a parte una marcata sufficienza in qualche movimento in campo, tutto sommato non riteniamo che si possano addossare ulteriori responsabilità alla squadra. Si può costruire una buona squadra per il campionato (a luglio si parlava di “corazzata”) per vincere, ma se poi si trova davanti una vera corazzata che riesce a distaccare la seconda di dieci punti, vincendo quasi tutte la partite e, inutile nasconderlo, molto forte, non crediamo si possa dire nulla, né rimproverare nessuno. Evidentemente non è mai stata una corazzata quella costruita a luglio, lo era, piuttosto, la Reggina e i dieci punti di vantaggio sono eloquenti. Per mera obiettività – che non è decreto legge, sia inteso – non crediamo che ci siano cambi di allenatori o mercato di gennaio che tengano. La realtà parla chiaro e dice che la Reggina difficilmente crollerà, tutt’al più potrà subire dei fisiologici rallentamenti, ma non crediamo crolli del tutto. Pertanto, è vero che bisogna continuare a crederci nella rimonta, ma occorre soprattutto cercare di conquistare il secondo posto, posizione privilegiata in chiave playoff, cercando di garantirselo con anticipo così da rimanere tonici e freschi per la coda del campionato di maggio e giugno. Inutile nascondere anche i limiti della squadra dove spesso si è intravisto superficialità, sufficienza, in altre volte è emersa presunzione nel gioco, poca umiltà, spesso nella seconda parte della gara il centrocampo – con tutti i giocatori del reparto – ha avito un crollo porgendo l’altra guancia agli avversari che, da squadre esperte e di categoria, hanno creato molti grattacapi a Di Cesare & C. che talvolta sono apparsi lenti nell’uno contro uno fino a costringere la difesa ad una sofferenza indicibile e non autorizzata per una squadra come il Bari. Poi, come abbiamo spesso scritto, l’evidenza ha detto che in panchina, differentemente da molte altre squadre, non ci sono validi ricambi, o comunque giocatori che possano ribaltare o gestire i finali di gara. Il Bari ha sempre sofferto differentemente dalle altre squadre che hanno fatto cambi negli ultimi venti minuti ribaltando i risultati, non sempre, ma spesso. Per obiettività, va altresì evidenziato che il Bari non ha mai perduto con le prime della classe ma c’è da dire anche che, Catania a parte, il Bari le ha giocate tutte in casa (buona la gara contro la Reggina, bene con Catanzaro, Ternana e Potenza sia pur con la solita sofferenza, così così col Monopoli), sì da trovarsi in vantaggio negli scontri diretti in chiave playoff, ma gli esami veri verranno nel girone di ritorno quando la squadra di Vivarini andrà a far visita a tutte le prime sette-otto in classifica. E se è vero che, con il mercato di gennaio, il Bari ha come obiettivo agganciare la Reggina, o quanto meno non mollare, riuscirà ad espugnare qualche campo di quelli? Perché per continuare nella rimonta, ma anche nel mantenimento del secondo posto, non solo occorre essere perfetti, non sbagliarne più una (non perdere più, insomma, e vincerne quante più possibile), ma occorrerà espugnare qualche terreno di squadre di vertice. Tuttavia, se si dovesse realmente rinforzare a gennaio, se Vivarini riuscirà a mantenere alta la concentrazione così come ha fatto fino adesso, riteniamo che il Bari possa giocarsela con tutte anche se sarà fondamentale, poi, non perdere terreno contro le altre di medio bassa classifica, così come ha fatto contro la Viterbese, col Teramo e col Francavilla. Poi occorrerà ottenere il massimo dalle trasferte contro la Vibonese, la Viterbese, il Teramo e la Cavese anche perché, per fortuna, il Bari ospiterà a casa sua tutte le ultime cinque, la Paganese e l’Avellino, gare, queste, da cui ci si spetta il bottino pieno. Insomma, occorre, come minimo, mantenere il secondo posto che riteniamo sia un obiettivo alla portata. Magari occorrerà reclutare in sede di mercato un difensore rapido ed un altro che possa far rifiatare i due centrali visto che Esposito non garantisce sicurezza, un forte centrocampista con personalità ed un trequartista o un regista, ed infine una punta, un attaccante che possa sostituire all’occorrenza uno dei due attaccanti che giocano, ormai, da sempre. Certo, dispiace molto per Neglia e Floriano che non sono riusciti a trovare spazio a causa del modulo scelto dall’allenatore, ma il calcio a volte è ingeneroso.

 

Massimo Longo

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