Battisti, quattro condanne per altrettanti omicidi in due anni

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L’ex terrorista dei Pac, Cesare Battisti, arrestato in Bolivia dopo 37 anni di latitanza, ha sul suo carico in Italia quattro condanne all’ergastolo per altrettanti omicidi compiuti tra il 1978 e il 1979.

Battisti e’ accusato di essere stato il killer di Antonio Santoro, maresciallo degli Agenti di custodia di Udine ucciso il 6 giugno 1978 e di Andrea Campagna, agente della Digos di Milano, ucciso il 19 aprile 1979. Inoltre e’ stato il mandante dell’omicidio del gioielliere milanese Pierlugi Torregiani compiuto il 16 febbraio 1979, lo stesso giorno in cui Battisti partecipo’ all’esecuzione di Lino Sabbadin nella sua macelleria a Mestre. Santoro era accusato dai Pac di maltrattamenti ai danni di detenuti, in seguito ad inchieste giornalistiche specie del quotidiano Lotta Continua, che lo accusarono di abuso d’ufficio e abuso di potere. Esecutore materiale dell’omicidio fu CesareBattisti, poi condannato all’ergastolo. Ad accusarlo fu Pietro Mutti, collaboratore di giustizia ed ex-appartenente ai Pac. Testimonio’ che Battisti e Enrica Migliorati (anch’essa appartenente ai Pac) attesero la vittima davanti all’uscio di casa fingendosi fidanzati. Poi al sopraggiungere di Santoro Battisti gli sparo’ alle spalle tre colpi di cui due mortali alla nuca. Nel volantino di rivendicazione, intitolato Contro i lager di Stato, i Pac scrissero che l’istituzione carceraria andava distrutta perche’ “ha una funzione di annientamento del proletariato prigioniero” e di “strumento di repressione e tortura”. Santoro ricevette la Medaglia d’Oro al merito civile alla memoria, con la motivazione: “In servizio presso la locale Casa Circondariale, mentre si recava sul posto di lavoro, veniva barbaramente trucidato in un vile e proditorio agguato terroristico. Fulgido esempio di elette virtu’ civiche e di attaccamento al dovere”. Il 6 giugno 2007 fu intitolata a Santoro la nuova caserma della Polizia Penitenziaria di Udine. Campagna, agente della Digos milanese, venne ucciso con cinque colpi di pistola, nella zona della Barona. Una telefonata al ‘Secolo XIX’ e a ‘Vita’ rivendico’ l’omicidio a nome dei Proletari armati per il comunismo. Di questo delitto Battisti venne accusato di essere stato l’esecutore materiale. Il 16 febbraio 1979 nel giro di poche ore furono uccisi il gioielliere Torregiani a Milano (suo figlio Alberto venne colpito e perse l’uso della gambe) e il macellaio Saddin a Mestre. Entrambi ritenuti dai Pac responsabili della morte di due rapinatori. Per il delitto di Torregiani Cesare Battisti fu condannato in quanto mandante e ideatore. Nel caso Sabbadin venne accusato di aver fornito “copertura armata”.

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