Benessere – Accordo Anci, Sapienza, HCI. Al via un percorso formativo verso la nuova figura dell’health city manager

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Sono intervenuti all’evento di presentazione dell’accordo di programma tra Anci, Sapienza e Health City Institute che si è tenuto a Roma, presso il Rettorato della Sapienza: Eugenio Gaudio, rettore della Sapienza Università di Roma, Roberto Pella, vicepresidente vicario di Anci, Andrea Lenzi, presidente Health City Institute, Antonella Galdi, vicesegretario generale Anci, Vito Cozzoli, presidente di Sport e Salute SpA, Enzo Bianco, presidente del Consiglio nazionale Anci e Flavio Siniscalchi, capo del Dipartimento per le Politiche giovanili e il servizio civile universale, Presidenza del Consiglio dei ministri.

Formare una nuova figura professionale in grado di garantire la salute e il benessere nelle città in sinergia con le amministrazioni locali. L’Anci, la Sapienza e l’Health City Institute, con il sostegno del Ministero per le politiche giovanili, hanno firmato questa mattina un protocollo d’intesa per l’istituzione di percorsi di formazione per la nuova figura manageriale dell’health city manager.

“Con la giornata di oggi possiamo affermare di essere riusciti a dare forma e sostanza a un percorso che nasce da un’intuizione nel lontano 2016: passa per l’approvazione dell’Ue a Bruxelles per poi riapprodare in Italia, che sarà sede del prestigioso e inedito corso di formazione per Health city manager. L’esperienza del coronavirus che ancora stiamo vivendo nei nostri territori, ha rappresentato un acceleratore nella consapevolezza del ruolo che noi sindaci possiamo svolgere per costruire e promuovere la salute pubblica nelle città”. E’ quanto ha dichiarato il vicepresidente vicario di Anci e sindaco di Valdengo l’on. Roberto Pella nel corso della firma dell’accordo.
“Sono certo – ha concluso – che questo percorso di alta formazione sarà un successo e potrà aprire la strada a un nuovo modello di health city. Per questo ringrazio Anci, Health City Institute e Sapienza per averci creduto fin dall’inizio e il ministro per le Politiche Giovanili Vincenzo Spadafora per aver convintamente sostenuto il progetto”.

“E’ una grande scommessa quella che l’Anci ha lanciato: fare squadra per affrontare il tema della salute nelle città – ha rimarcato da parte sua il presidente del Consiglio nazionale dell’Anci, Enzo Bianco – L’idea di puntare su un percorso formativo per avere degli specialisti, dei manager della salute oggi assume una importanza maggiore. L’Università, il mondo scientifico e i Comuni sono alleati nell’affrontare il tema della qualità della vita, della salute e del benessere, come la vicenda covid dimostra. Anci è in prima linea anche nel progettare innovazione e insieme riusciremo a realizzare questo grande progetto”.

Per garantire la salute e il benessere dei cittadini bisogna essere pronti a governare la complessità delle megalopoli. “La tutela della salute assume sempre più una valenza interdisciplinare che si interseca fortemente con i problemi delle città, del territorio, dell’economia. La pandemia attuale, ci sta mettendo di fronte a questa realtà in maniera plastica: quando si parla di tutela della salute, oggi si parla di politica dei trasporti, di organizzazione del tessuto urbano, di utilizzazione delle piazze, delle vie e degli esercizi commerciali”, ha dichiarato il Rettore della Sapienza, Eugenio Gaudio.

“È una tematica – ha proseguito – sulla quale convergono le competenze di una miriade di specialisti, dagli operatori della salute in senso stretto, a economisti, architetti, urbanisti e ambientalisti. Da qui l’idea di trovare una sintesi e costruire un percorso universitario grazie alla sinergia con Anci e HCI, per formare un professionista della salute nel terzo millennio, un health city manager che abbia una visione tridimensionale e interdisciplinare della città. La Sapienza si vuole impegnare con tutte le competenze della più grande università d’Europa al servizio di questa tematica, in modo da formare una nuova classe che abbia una visione complessiva dello sviluppo e del benessere delle città e dei suoi cittadini”.

Salute come bene comune e come opportunità per tutti i cittadini, come ha sottolineato da parte sua Vito Cozzoli presidente di Sport e Salute SpA. “Il covid ha accentuato nel nostro paese il wellness gap: dobbiamo realizzare un grande progetto in grado di promuovere lo sport e corretti stili di vita soprattutto nelle periferie e tra le categorie più fragili della popolazione mettendo anche la tecnologia al servizio dello sport”.

Il percorso formativo si centrerà sui temi legati alla prevenzione attraverso la diffusione di corretti stili di vita, l’analisi dell’impatto sociale e psicologico dell’ambiente urbano sulla qualità della vita guardando al dialogo politico-amministrativo per supportare le decisioni tra i diversi livelli istituzionali.

“Abbiamo creato – ha spiegato il professor Andrea Lenzi, presidente dell’Health City Institute – un ordinamento didattico adatto a creare una figura professionale di cui i Comuni hanno bisogno in questo momento. L’obiettivo è quello di preparare uno strumento per il decisore politico: l’health city manager sarà un professionista in staff con il sindaco in grado di fare da tessuto connettivo tra i diversi componenti dell’amministrazione e della città”.

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