Bielorussia, centrodestra: “L’Italia si schieri per la democrazia”

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FI, FdI e Lega chiedono al governo un pronunciamento chiaro e un’azione altrettanto chiara a sostegno della transizione democratica nel paese ex-sovietico guidato da Lukashenko

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 Lukashenko, presidente Bielorussia

AGI – La crisi politica in Bielorussia rischia di essere un nuovo terreno di scontro tra le opposizioni di centrodestra e il governo Conte. Dopo la netta presa di posizione dell’Ue, che attraverso il presidente del Consiglio Ue, Charles Michel, non ha riconosciuto il risultato delle elezioni dello scorso 9 agosto e che non ha mancato già di innescare attriti con Mosca, si moltiplicano le voci tra chi, dall’opposizione, chiede al governo italiano un pronunciamento chiaro e un’azione altrettanto chiara a sostegno della transizione democratica nel paese ex-sovietico guidato da Lukashenko.

“Il governo italiano – osserva il deputato di FI e membro della commissione Esteri di Montecitorio, Osvaldo Napoli – oserei dire che su questa vicenda è in vacanza. Si deve essere per una transizione democratica, senza violenza e con garanzie di stabilità e l’Italia e l’Ue dovrebbero agire coinvolgendo Putin. Non si deve mettere Putin in un angolo, ma Putin deve al contrario diventare l’interlocutore principale. Bisogna mettere in campo – aggiunge Napoli – una strategia credibile da parte di Ue e Italia, e noi dobbiamo diventare un punto di riferimento nella politica internazionale. Non possiamo tollerare un’altra Crimea”.

Per Carlo Fidanza, capo delegazione al Parlamento europeo di Fratelli d’Italia e responsabile Esteri del partito, “il voto politico del 9 agosto deve essere ripetuto in presenza di osservatori internazionali che ne garantiscano la validità e la trasparenza.

Le violenze contro i manifestanti – prosegue – devono immediatamente cessare, pena sanzioni mirate nei confronti dei responsabili politici della repressione in atto. Facciamo appello al governo russo – conclude – affinché eserciti la propria ‘moral suasion’ su Lukashenko per favorire il ripristino di una normale dialettica democratica“.

Da via Bellerio, il gruppo dirigente leghista lascia filtrare che da sempre la linea del Carroccio è quella della difesa del principio dell’autodeterminazione dei popoli, e che nel caso della Bielorussia lo standard di elezioni libere e trasparenti non è stato rispettato. Matteo Salvini, da parte sua, interpellato sul tema nei giorni scorsi in un’intervista televisiva, aveva affermato che “delle elezioni in Bielorussia decideranno i bielorussi”. “Facciano quello che credono – aveva aggiunto – e democraticamente rispetterò la loro scelta”.

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