Carbonara: il noto cantautore Marco Laccone presenta il suo ultimo cd

Presentazione dell’ultimo cd di Marco Laccone “Niente di strano”, alle ore 18,30 a Piazza Garibaldi 12, Carbonara. Francesco Magrone, porgerà un saluto. Ne discuterà con l’autore la giornalista Roberta Lobascio.

Puglia

Di

Niente Di Strano è il quinto album musicale pubblicato con Empateya Edizioni da Marco Laccone, il terzo con canzoni originali (succede a “tramonto Etilico” e, prima ancora, a “Sogni Dispersi”).

Anche se è disponibile sul web come playlist, la “matrice” è l’oggetto-cd con la sua confezione, che contiene disegni, immagini e testi delle canzoni. Infatti l’Autore pensa che la musica sia fatta, oltre che di ascolto, di mani che aprono e sfogliano, di occhi, cuore e mente che accolgono immagini, parole ed emozioni.
La ricerca si fonda anche sulla grafica, quindi: la copertina deriva da un disegno a pastelli eseguito tempo fa, che rappresenta un paesaggio con sole, luna, città, mare, strada con tunnel, alberi e un formichiere “strano”, rapito dal corpo celeste. A tutto questo si aggiunge una foto “non nitida” dell’unico personaggio “reale”, il cantautore che suona. “Niente di strano”, appunto…

il genere è “cantautorale”, significa grossomodo che le parole hanno la stessa importanza della musica. Però non sempre è così, ad esempio la traccia n.5, Il Fiume Sommerso, è un brano strumentale per chitarre.

Niente Di Strano è il titolo di una canzone (la traccia n.2) che comincia con le parole “Che cosa c’è di strano? Non ho un contratto per poter guardare lontano…”. Nella canzone- e qua e là anche in altre – si trovano riferimenti (a volte nascosti) alla precarietà, ai falsi sorrisi, alle futilità, ai disvalori spacciati per confort e benessere…

Però c’è una possibilità per tutti, “un fuoco che riscalda e fa restare insieme, svegli, fino all’alba” (dal finale di Niente Di Strano): l’accoglienza, la condivisione, l’ascolto. Servono a farci “sentire la musica”, ma servono anche a farci “sentire la vita”.

Dopo una “grande nuit” che finisce con uno sguardo di solitudine (Luci Di Strass, traccia 1), dopo gli ‘abbagli’ in amore e non solo (la “sala di lupi affamati e cani idrofobi dai gesti sguaiati” – Un’Altra Notte In Città, traccia 4 – ricorda anche un modo di ‘atteggiarsi’ in politica); dopo la paura di diventare fantasmi che marciano verso qualche guerra, senza più coscienza né paura (Spettri, traccia 6), dopo tutto questo… Ci può essere, ancora e sempre, lo spazio per un gesto d’amore, per la voglia di abbattere le barriere facendo dialogare solo i cuori “nel silenzio che ora infrange il muro delle parole” (Gli Occhi E La Luna, traccia 3).

Un’altra risposta è quindi l’amore condiviso, con il quale possiamo “accartocciare il tempo” (Gli Occhi E La Luna) e “vivere ogni bacio come in un lungo addio” (Dovunque Per Sempre, traccia 8), “con le mani giù nella carne e il cuore aggrappato al cielo” (Gli Occhi E La Luna, traccia 8). Perché anche “lungo i sentieri che si biforcano, tra le memorie che si confondono… Non sarà inverno dentro gli occhi di noi due” (Frammenti, traccia 7).

Il cd finisce con 4 canzoni in acustico. La Soglia (traccia 9) è il momento di passaggio tra il sonno e la veglia, una richiesta di accoglienza in un “altro universo” che tutti sperimentiamo tutti i giorni.

Segue la cover di Esmeralda, brano originale pubblicato in Sogni Dispersi e qui rivisitato in versione acustica.

Per concludere, due cover disposte in una sequenza particolare: La Storia di De Gregori (un invito forse ad essere consapevoli e partecipi al proprio tempo) è interrotta da Fiume Sand Creek di De André, che racconta chi paga da sempre il prezzo dello scontro tra culture diverse, quando una decide di sopraffare l’altra: i bambini.

L’appello finale sembra rivolto ad essere consapevoli di se stessi e del mondo,e condividere idee e sorrisi sinceri. Perché “la Storia siamo noi, siamo noi questo piatto di grano” (La Storia, traccia 13).

Questa è una delle infinite letture possibili di Niente Di Strano. Del resto, le spiegazioni sulla musica servono solo… quando non c’è musica. Perché una musica, una canzone è già una “spiegazione” per chi la ascolta “a mente e cuore aperti”. La musica è un “volo condiviso”. E chi vola non ha bisogno di sapere come sono fatte le ali.

Gianvito Pugliese


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