Bullismo, la prevaricazione di un “potente fittizio”

Stalking, bullismo & Cyberbullismo

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A Roma, la procura indaga su un caso di suicidio, una 13enne si è buttata dal balcone di casa, possibile vittima di bullismo. I magistrati hanno aperto le indagini per istigazione al suicidio, al momento nessun indagato, si procede contro ignoti. La dinamica della tragedia è ancora da chiarire, stando alle informazioni riportate da Il Messaggero, si ipotizzano episodi di bullismo che si sarebbero verificati sul social network ThisCrush. Un’ennesima vittima di bullismo, cyberbullismo o altro? Disposti accertamenti anche sul caso di una bimba di 10 anni che qualche giorno fa aveva tentato di ammazzarsi, fortunatamente salvata da due agenti di polizia.

La notizia di oggi, di questa terribile disgrazia, fa riflettere su quanto siano fragili i nostri adolescenti, in apparenza forti, indipendenti, intraprendenti ma tanto bisognosi di essere amati e compresi anche e soprattutto nei loro silenzi. Sia nel mondo reale che virtuale vi sono tanti problemi mascherati che continuano a mietere vittime che come arma di difesa usano proprio il silenzio. Un’arma che non difende ma paradossalmente rende possibile il perpetuarsi della prevaricazione da parte di colui che si illude di essere il più forte, in realtà è un potente fittizio, un debole alla pari o forse più della persona oggetto della sua prepotenza. Sono certa che il bullo, nella sua manifestazione reale o cyber, è anche lui, in un modo o nell’altro vittima, un debole cresciuto in condizioni di analfabetismo emotivo, che per sopravvivere al suo disagio è costretto ad affermare un potere irreale su un altro individuo ancora più indifeso e sensibile allo scopo di umiliarlo e ferirlo. Spesso dietro questi soggetti bulli c’è un vissuto problematico, allevati con carenze affettive, privati di manifestazioni di tenerezza che hanno contribuito a creare in loro un senso di sfiducia nei confronti della realtà circostante e un distacco a livello emotivo. Se l’ambiente famigliare è caratterizzato dalla violenza, dalla tirannia, dall’assenza, il bambino non sarà in grado di gestire in modo funzionale le sue emozioni e i suoi sentimenti, e verranno vissuti come una minaccia, e l’atteggiamento sarà quello di difesa, prendendone le distanze. Il bullo presenta una sorta di indifferenza emotiva nei confronti della sofferenza altrui che potrebbe essere spiegata proprio dalla distanza che pone tra sé e le sue emozioni e i suoi sentimenti, quindi manca di empatia, quella capacità di mettersi nei panni degli altri perché nessuno glielo ha insegnato.

F.Moretti

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