Calenda contro alleanza Pd-M5S. ‘Uscirei subito e fonderei nuovo partito’

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“Se facciamo un’alleanza con M5S io me ne vado subito”, ha detto Carlo Calenda sul palco della Festa dell’Unita’ a Roma. “Io non intendo fare la scissione – ha aggiunto-, voglio allargare e non spaccare nel Pd. Ma se non si esclude in modo definitivo da qui alle elezioni un governo con M5S cambia tutto. Il problema di fare una cosa diversa per me c’e’, se il nodo non viene sciolto”.

“Suggerisco a al Partito democratico una definitiva smentita sulla ricerca di un accordo con i Cinquestelle”, dice l’europarlamentare del Pd Carlo Calenda. Anche se, a onor del vero, il segretario, Nicola Zingaretti, non sembra raccogliere l’idea di Franceschini, tenendo una linea più soft ed equilibrata, ma non meno decisa: “Il nostro partito cresce e facciamo paura, c’è un attacco contro di noi senza precedenti, sulla base di indecenti campagne social, soprattutto da parte dei 5 Stelle”.  “Se facciamo un’alleanza con M5S io me ne vado subito”, ha detto Carlo Calenda sul palco della Festa dell’Unita’ a Roma. “Io non intendo fare la scissione – ha aggiunto-, voglio allargare e non spaccare nel Pd. Ma se non si esclude in modo definitivo da qui alle elezioni un governo con M5S cambia tutto. Il problema di fare una cosa diversa per me c’e’, se il nodo non viene sciolto”.(

Carlo Calenda e’ disposto a presentarsi come candidato premier del Pd, “anche se al momento Paolo Gentiloni e’ il piu’ popolare e quello con piu’ esperienza”, ha detto l’eurodeputato sul palco della Festa dell’Unita’ incalzato da Maria Teresa Meli del Corriere della Sera. “Il 50 per cento delle persone non sa ancora chi sono”, ha ammesso Calenda, esprimendo la propria grande stima per Gentiloni, dicendosi pero’ pronto a concorrere al ruolo di candidato premier in eventuali primarie, anche di coalizione.ss L’ex ministro dopo l’intervista ha dialogato sotto il palco con il pubblico, che lo ha indotto a riprendere il microfono per rivolgergli alcune domande.

Larga parte del Pd non ha approvato la proposta di Dario Franceschini di riprendere il dialogo con il Movimento 5 Stelle. L’ex ministro dei Beni culturali ha ricevuto un secco no soprattutto da Matteo Renzi e dai renziani, oltre che dal diretto interessato, il capo politico pentastellato, Luigi Di Maio. Mentre il segretario del Pd Zingaretti chiude definitivamente: “Nessun governo con il M5s e’ alle porte, ne’ e’ l’obiettivo del Pd”. E anche Luigi Di Maio afferma: “Siamo orgogliosamente diversi e non vogliamo avere nulla a che fare con quel partito”. 

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