“Cambia o chiudi, ciclone Amazon sui supermercati”

Economia & Finanza

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di Chiara Moretti

Lo chiamano ‘effetto Amazon‘. Per ora in Italia non si è visto, ma siamo ancora indietro rispetto ad altri mercati più maturi come quello americano. Con l’e-commerce pigliatutto rischia di sparire chi non cambia. “Da un lato vediamo come negli Stati Uniti e nel Regno Unito alcune catene sono andate in crisi, si parla anche di una chiusura di migliaia di punti vendita pari a circa a 8mila e cinquecento entro la fine di quest’anno.

Chi non cambia, è destinato a fallire” dice all’AdnKronos Valentina Pontiggia, direttore dell’Osservatorio eCommerce B2c Netcomm Politecnico di Milano. Di certo, si sa che il punto vendita degli anni Novanta, del Duemila, non resterà più lo stesso. “Gli store del futuro offriranno anche dei servizi di e-commerce come per esempio il servizio ‘click and collect’, acquistare on line e ritirare comodamente in negozio, oppure il reso di un prodotto, acquistato sul web in negozio”. In Italia siamo ancora indietro. “Mentre in America e nel Regno Unito abbiamo un tasso di penetrazione del 15-20%, da noi il peso dell’e-commerce sui consumi si attesta sul 5,5%. Siamo, quindi, molto più indietro, per questo non abbiamo avuto per ora un effetto diretto, ma c’è forte fermento anche da tutta la grande distribuzione organizzata”.

Se dal colosso del commercio elettronico preferiscono non parlare di scenari futuri, molti supermercati si stanno organizzando per rispondere alla concorrenza. Da Carrefour a Esselunga il carrello si riempie anche sul web. La Coop permette di ordinare la spesa online e di ritirarla, già da due ore dopo, nel punto di ritiro più vicino e all’orario più comodo. “Siamo appena partiti, da quest’anno con il servizio CoopDrive a Beinasco nel torinese e per ora siamo attorno all’11% delle vendite rispetto a un punto vendita tradizionale – spiega all’Adnkronos Cristian Laurenza, responsabile di Area della Nova Coop -, è un mercato che ancora deve ‘esplodere’“. Si vende soprattutto scatolame, ma anche pasta, salumi e formaggi confezionati. “E’ una clientela “più giovane” rispetto a quella dei nostri supermercati, tra i 30 e i 50 anni – dice Laurenza -, con un tasso di scolarizzazione elevato. Per la maggior parte sono laureati“. C’è solo questo punto ritiro di Beinasco sotto la Mole, “ma nel 2018 ne aprirà uno in centro a Torino”. In Lombardia ce n’è uno a Milano, Bergamo, a Cassano d’Adda e Roncadelle. In Liguria a Genova, mentre in Piemonte a quello di Beinasco nel torinese e in Toscana a Viareggio in provincia di Lucca e Rosignano Solvay nel livornese.

Per ora è attivo, invece, solo su Bologna e Roma, ma punta ad allargarsi a tutta Italia, il servizio di spesa online EasyCoop. L’assortimento vanta oltre 11mila prodotti tra cui anche frutta, verdura, carne, pesce, salumi e latticini. “I clienti possono fare la spesa online e riceverla direttamente sul pianerottolo di casa” spiegano dalla Coop, magari salvandosi più liste da riutilizzare ogni volta. “Mezz’ora prima vengono avvisati via sms dell’orario preciso di consegna, con nome e foto dell’addetto che si troveranno davanti con le buste”.

Diverso e unico in Italia è il sistema dei supermercati Unes/U2 che usano la vetrina della piattaforma Amazon. “Noi abbiamo fatto una scelta precisa – dice all’Adnkronos Gian Maria Gentile, responsabile digital Unes/U2 -, abbiamo una partnership con Amazon Italia, che per la spesa on line ha due mondi: Amazon.it, dove il grocery è esclusivamente secco e scatolame, e noi facciamo da fornitori per quello che riguarda i nostri prodotti a marchio ‘il Viaggiator Goloso’. L’altro canale di vendita è Amazon Prime Now, che fa la consegna gratuita in 2 ore a Milano e hinterland per ora, a chi è abbonato Prime. Su questa piattaforma sono attivi tre operatori: Amazon retail, il nostro negozio U2 Supermercato e NaturaSì”.

Come funziona? “Il cliente può ordinare tramite App o via sito scegliendo l’orario di consegna in finestre da due ore, quindi molto veloce – dice Gentile -, ma può anche ricevere la spesa, entro un’ora, pagando 6,90 euro”. Potrà, inoltre, seguire il percorso del trasportatore sulla mappa della città in modo da sapere in tempo reale, dove si trova la propria spesa. “La partnership ci ha permesso di entrare in un mercato nuovo per U2 Supermercato – aggiunge – in tempi ridotti, accedendo alla conoscenza dei comportamenti d’acquisto dei nuovi consumatori in termini di abitudini di consumo”.

Si sta delineando, quindi, un panorama chiaro dei consumatori del futuro e delle loro preferenze. “C’è forte richiesta di prodotti appartenenti al mondo del Free From (quelli senza lattosio, senza glutine, etc.), ma anche del mondo vegano e vegetariano – spiega Gentile -. Ci siamo resi conto che alcune categorie, ormai, si vendono principalmente online come i pannolini per i bimbi”. Scopriamo, poi, che è un falso mito quello della frutta e verdura che si preferisce scegliere di persona. “Il reparto ortofrutta ha una penetrazione del tutto simile a quella nei punti vendita tradizionali – rivela Gentile -. Diciamo che, più in generale, il consumatore online premia il prodotto di qualità per cui è disposto a spendere anche qualcosa in più”. E la sfida si giocherà, proprio, su questo. “Nel futuro sarà ancor di più il prodotto” a fare la differenza, conclude il responsabile digital Unes/U2, “perché, prima o poi, tutti avranno un servizio di home delivery ossia di consegna a domicilio” e “avranno superato tutte quelle difficoltà, legate all’evoluzione multicanale”.

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