Cambiare si deve  

Emigrazione & Immigrazione

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L’Emergenza COVID-19 potrebbe durare ancora mesi. Ma il Parlamento non può sospendere la sua attività. Rinviato, “sine die, ” il Referendum atto a ridurre il numero dei membri del nostro Potere Legislativo, a nostro parere, almeno un aspetto della Legge 459/2001 dovrebbe essere emendato. Nell’attesa di una nuova Legge Elettorale, si potrebbe dare corpo al voto “diretto”degli italiani all’estero nelle sedi consolari o tramite computer.

 Insomma, almeno per il futuro, dovrebbe essere abolito il voto postale. Sistema che ha evidenziato sostanziali limiti nella sua gestione. Questo progetto potrebbe, tra l’altro, favorire anche un consistente risparmio economico e organizzativo. Nello stesso tempo, la Circoscrizione Estero, con le sue 4 Ripartizioni geografiche, resterebbe, almeno allo stato attuale, immutata. La formula “18” rimane al suo posto e ciascuna Ripartizione geografica continuerebbe ad avere diritto di voto per un Deputato e un Senatore. Mentre gli altri Seggi (per un totale di 6 Deputati e 2 Senatori) continuerebbero a essere distribuiti tra le varie Ripartizioni in proporzione al numero dei cittadini italiani ivi residenti (come da Anagrafe Consolare e AIRE).

 Un sistema contorto che il “Rosatellum” non ha adeguato al concetto di rappresentatività politica dei Connazionali all’estero.  Sconfitto il “Coronavirus”, la politica parlamentare tornerà, almeno a nostro avviso, in auge e, prima d’allora, dovrà già essere nota l’”impalcatura della nuova legge elettorale; con un occhio di riguardo per i Connazionali all’estero.

Giorgio Brignola

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