Carta e digitale: un’integrazione che sta nei fatti

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L’Unione Industriale di Torino apre il Salone Internazionale del Libro con la tavola rotonda “Carta e digitale: un’integrazione che sta nei fatti”

Quasi duecento studenti hanno partecipato all’incontro durante il quale relatori provenienti da settori differenti si sono confrontati sull’effettiva alleanza tra la carta stampata e il testo digitale.

Si è svolta oggi al Salone Internazionale del Libro la tavola rotonda “Carta e digitale: un’integrazione che sta nei fatti”, promossa da Unione Industriale di Torino, Associazione degli Industriali Grafici e Cartotecnici di Torino, Associazione degli Industriali Fabbricanti Carta di Torino e Associazione delle Industrie Editoriali di Torino, in collaborazione con Two Sides Italy. Sono intervenuti il neuroscienziato cognitivo Davide Crepaldi, il direttore creativo Lorenzo Marini Group Lorenzo Marini e il creator e youtuber Daniele Selvitella aka Daniele Doesn’t Matter, moderati dal docente universitario e saggista Massimiliano Panarari.

In una Sala Azzurra gremita – sono stati infatti circa 300 i partecipanti di cui la metà studenti – i relatori si sono confrontati sulla rilevanza che la carta continua ad avere, nonostante la costante e quasi totale digitalizzazione della nostra epoca, e hanno sfatato i falsi preconcetti legati all’uso della carta.

Secondo il neuroscienziato cognitivo Davide Crepaldi la carta vince: “Il web e la comunicazione digitale sono più d’impatto perché danno stimoli maggiori, infatti la quantità di informazioni che raccogliamo è molto elevata, anche perché tutti gli input di un monitor, seppur inconsapevolmente, hanno impatto sui nostri occhi e sul nostro cervello. È molto più difficile andare in profondità e concentrarsi se hai dei disturbi nella periferia del campo visivo. Sulla carta invece decidi cosa leggere e riesci a concentrarti di più.”

 
Il direttore creativo ed esperto di comunicazione Lorenzo Marini prosegue il discorso spiegando che il 70% degli articoli condivisi sul web non vengono aperti e viene letto solo il titolo, ma gli utenti li condividono comunque, e poi spiega: “Il web è veloce, ma è superficiale. Tutto ciò che leggi nel web è leggero. Da una parte c’è il mondo solubile, dall’altro quello eterno. A noi piace un sacco la banalità perché ci garantisce un benessere nel mondo. L’impatto ci fa paura, in questo momento abbiamo bisogno di serenità. Vogliamo la carta perché ci da una certezza. La profondità ha più futuro della contingenza”. Poi prosegue, riferendosi in particolare all’Unione Industriale: “Secondo me la carta deve fare uno sforzo per dimostrarsi come testimone del tempo. Una cosa detta è un pensiero, una vibrazione che passa attraverso i polmoni, le code vocali e nella carta diventa cosa concreata, concretizzazione del pensiero, la carta non è soltanto alberi tagliati. Adesso non serve più difendersi dicendo che la carta è sostenibile, serve un innesto per dire che la carta è meraviglia, profondità, eternità.”

Daniele Selvitella – youtuber e creator – invece sostiene che la carta può effettivamente dare un valore aggiunto alla comunicazione digitale, dando la giusta forma a quello che si crea: “Quando un personaggio pubblico arriva sul cartaceo, i numeri diventano certificati e gli conferiscono un vero valore, perché per la carta devi avere una vera raison d’être.”

Il presidente dell’Unione Industriale di Torino, Dario Gallina interviene per presentare la prima edizione del “Premio Carta 4.0” assegnato al settimanale “Origami” per aver saputo coniugare in maniera originale, efficace e coraggiosa l’innovazione di forma e di contenuto con la carta, supporto materiale al pensiero ritenuto troppo frettolosamente statico e tradizionale. Origami ribadisce esemplarmente la creatività, l’efficacia e la profondità consentite dalla pagina stampata, senza contrapporsi, ma sapendo integrare e approfondire la rapidità della comunicazione digitale. Nel raggiungere così pienamente l’obiettivo di “Rallentare per Riflettere” – di cui mai come ora si avverte la necessità – Origami ci ricorda che la carta è stata e continua ad essere il mezzo più “social” a nostra disposizione.

A questo si aggiunge il ringraziamento di Cesare Martinetti, direttore di Origami che, insieme al direttore di La Stampa Maurizio Molinari, ha voluto esprimere la sua gratitudine verso Unione Industriale e le Associazioni di categoria che hanno promosso il premio, in quanto rispecchia la visione di Origami che vede fondamentale l’unione della carta e dell’innovazione. Martinetti ha inoltre voluto ringraziare tutti i suoi collaboratori per il lavoro che svolgono ogni giorno con passione.

Per Daniele Borlatto, Presidente dell’Associazione degli Industriali Fabbricanti Carta di Torino, “la tavola rotonda è stata estremamente efficace perché in poco tempo ed in maniera equilibrata ha chiarito il vero concetto di sostenibilità della carta, protagonista negli ultimi anni di preconcetti e falsi miti.

Il saggista Massimiliano Panarari, moderatore dell’evento, dichiara che “l’iniziativa riconferma, a dispetto degli apocalittici, come la carta e il digitale possano convivere con efficacia. Come ci insegna il mondo dei media, gli ecosistemi non ci cannibalizzano ma il grande sforzo creativo dei loro protagonisti – giornalisti e operatori – è quello di reinterpretarne il senso. Oggi ascoltiamo ancora la radio e domani sfoglieremo ancora i giornali.”

 
Durante l’evento, durato circa 90 minuti, sono nati 37 ettari di alberi, l’equivalente di 94 campi da calcio.

#piucartapiualberi

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