Casablanca, la più grande città del Marocco

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Entrata della medina di Casablanca

Con una popolazione di quasi 4 milioni di abitanti, Casablanca, nominata ancora Casa o Dar El Baida, è la città più grande del Marocco, l’epicentro finanziario di un paese in fase di notevole sviluppo.

Per i marocchini, è la città più eminente e moderna del Regno, per i visitatori che cercano la cultura marocchina tradizionale, è invece il posto più rumoroso, più caotico, la meno attraente città del magnifico Marocco millenario.

In realtà, gli stranieri cercano la cultura marocchina tradizionale, per conoscere meglio il paese, la sua anima e il suo stile di vita, che Casablanca, ahimè, non è in grado di offrire.

Locandina del film Casablanca di Michael Curtiz

Non è confrontabile con Marrakesh o Fès, Casablanca ha più nome che oggettività e più leggenda che sostanza, sebbene Ingrid Bergman e Humphrey Bogart nel classico del romanticismo hollywoodiano nel film di Michael Curtiz, non misero piede in Marocco, la foschia della nebbia all’aeroporto (nella pellicola, quella di Los Angeles) e la musica del Rick’s Café, il suo enorme pianoforte a coda, il tavolo della roulette e i potenti mojito sembrano sovrapporsi a questa enorme, caotica enormemente attraente città.

Circa 200 anni fa, Casa, come la chiamano i locali, contava circa 600 abitanti e un commercio in forte espansione con l’Europa. I commercianti si assembravano qui per grano e lana, prodotti nelle fertili pianure che circondano la città. Oggi, Casablanca è lontana da quello che era, si pesenta ora, in veste di grande metropoli con una considerevole attività economica e commerciale, impantanata nel rumore e nel caos cittadino. Ma, basta guardarsi attorno per vedere che sotto questo strato di megalopoli, si conserva uno spettacolare patrimonio architettonico. La densità e la qualità di edifici Art Deco e Neomoresco diventano esaltazione per gli appassionati di architettura.

Casablanca – Art Deco

Alle tendenze occidentali d’avanguardia del pittore Piet Mondrian e dell’architetto Mies van der Rohe, ben si aggiungono gli elementi indigeni della ricca tradizione locale: piastrelle, ferro batuto, marmi di varie e belle tonalità, tetti, cortili, gallerie e altri elementi articolatori dell’eredità ispanico-magrebina.

Un patrimonio unico in pericolo, a causa della mancanza di manutenzione e della crescente speculazione urbana. Di fronte a una tale minaccia, gli intellettuali marocchini e le diverse associazioni di conservazione dei beni architettonici e culturali, sensibilizzati al problema come Casamémoire, hanno fatto richiesta all’Unesco di ottenere il meritato titolo di patrimonio mondiale.

Casablanca – Torre dell’orologio

Tra il porto e il lungomare, la sua vecchia medina, senza essere ovviamente al livello di quella della vicina Rabat, offre un’intricato labirinto che porta in un souq dove si può trovare di tutto, dalla pelletteria agli oggetti lavorati di ottone, dai gioielli al cibo e le spezie, Tra le sue mura e vicino all’elegante Puerta de la Marina, si erge la moschea del XVIII secolo di Jamáa el Hamra. La vecchia città musulmana è stata distrutta da un terremoto nel 1755 e nel 1770 il sultano Sidi Mohammed ben Abdallah diede il via al suo recupero rafforzando i bastioni tra cui quello di Sqala dove è consigliato di recarsi per godere una bella vista del porto.

Parzialmente circondato da mura del XVI secolo, si trova la Torre dell’Orologio, le porte Bab Djedid e Bab Marrakech, i santuari di Sidi Kairouani, il primo patrono della città, dedicata alla figlia del santo, Lalla Baida, che più tardi avrebbe dato un nome alla città.

Bab El Marsa 1911

Nei pressi del porto, si erigono i santuari di Sidi Bou Smara, noto per la sua cupola e Sidi Belyouth con un piccolo cimitero. L’Ould El Hamra XIX secolo, si affaccia sul porto, la moschea di Dar El Makhzen e la moschea Jamma Souk, vicino alla torre dell’orologio.

All’interno della medina vi è il distretto dei consolati, con la chiesa spagnola di San Buenaventura, neogotico del XIX secolo, che è stata restaurata e utilizzata come centro culturale e la sinagoga Ettedgi nel quartiere ebraico, di fronte al mare, ricostruita nel 1942.

Verso il mare dalla porta di Bab El Marsa,  si accede alla Scala, ex bastione del XVIII secolo, costruito nel 1769 da Sidi Mohammed Ben Abdallah una delle poche vestigia di Casablanca di questo Sultano, che trasformò un villaggio in una città.

la Grande Moschea Hassan II

Vicino al porto alla spiaggia e alla medina, si innalza maestosaente, sovrastata dal suo minareto di oltre 200 metri di altitudine, il più alto del mondo, la Grande Moschea Hassan II. Nella sua parte superiore, un laser proietta il suo raggio di luce di 30 km verso verso la direzione della Mecca.

Completata nel 1993, è un’opera faraonica dal costo di quasi mezzo miliardo di euro pagato da tutti i marocchini con sottoscrizione popolare.

La moschea comprende una grande sala di preghiera per 25.000 fedeli e una spianata che può ospitare 80.000 persone. L’interno è davvero splendido: 76 pilastri sostengono un gigantesco soffitto in legno di cedro verniciato, che può essere aperto, permettendo al cielo di riflettere nell’acqua del laghetto del cortile, 10.000 metri quadrati di piastrelle, 67.000 metri quadrati di intonaco e 53.000 di preziosi legni, marmi e lampade in vetro di Murano.

Tra la Grande Moschea e il porto, di fronte al mare, si estende la nuova urbanizzazione di Casablanca Marina, comprendendo il suo porto turistico, con la torre dell’Hotel Marriott di 164 metri, il centro commerciale, appartamenti di lusso, il Palazzo dei Congressi e l’area uffici vicino alla Fiera di Esposizione Internazionale.

 

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