Caso Gregoretti: non luogo a procedere per Salvini, “il fatto non sussiste”

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Dopo 90 minuti di camera di consiglio il gup di Catania Nunzio Sarpietro ha stabilito che l’operato dell’ex ministro dell’Interno è stata una legittima conseguenza di insindacabili scelte politiche e pertanto non costituisce reato

© Minichiello/AGF – Matteo Salvini

Non luogo a procedere “perché il fatto non sussiste”. L’udienza al leader della Lega Matteo Salvini per il caso Gregoretti finisce dopo una camera di consiglio durata esattamente 90 minuti. Nell’aula bunker di Bicocca a Catania, il gup Nunzio Sarpietro ha stabilito che l’operato del leader della Lega è stata una legittima conseguenza di insindacabili scelte politiche e pertanto non costituisce reato.

Secondo Sarpietro non ci sono dunque gli elementi per processare l’ex ministro dell’Interno e rispondere dunque del reato di sequestro di persona per aver tenuto bloccati nel porto di Augusta, tra il 27 e il 31 luglio 2019, 131 migranti sulla nave Gregoretti della Guardia costiera italiana.

La stessa procura etnea, guidata da Carmelo Zuccaro, aveva chiesto il non luogo a procedere. Ora il gup avrà 30 giorni di tempo per depositare l’ordinanza motivando la sua decisione. La decisione del giudice dell’udienza preliminare è arrivata al termine di una articolata istruttoria.

Il gup per acquisire tutte le informazioni utili ai fini della decisione nei mesi scorsi aveva chiamato a testimoniare l’ex premier Giuseppe Conte, gli ex ministri Elisabetta Trenta e Danilo Toninelli e l’attuale ministro dell’Interno Luciana Lamorgese e degli Esteri Luigi Di Maio. Stamane, a margine della Camera di consiglio Salvini ha ribadito le sue posizioni: “L’Italia faccia come gli altri Paesi, difenda i suoi confini. Non possiamo essere il campo profughi d’Europa nell’estate della ripresa post-Covid”.

Quanto al processo di Palermo, sul mancato sbarco dalla Open Arms, che inizierà il 15 settembre per sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio “sono assolutamente tranquillo – sottolinea Salvini – perché se non esiste sequestro a Catania, non vedo perché debba esistere a Palermo. Nulla è scontato, ma questo giudice ha approfondito, ha studiato e lavorato e si è preso le sue responsabilità, altri prendono evidentemente vie più comode. La giornata di oggi rende giustizia”. agi

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