C’è una prima vittima sul traghetto in fiamme, vivo uno dei dispersi

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Il bilancio della tragedia dell’Euroferry Olympia della Grimaldi Lines è di un morto, un superstite, dieci dispersi e il traghetto che continua a bruciare.

© AYHAN MEHMET / ANADOLU AGENCY VIA AFP – Traghetto in fiamme al largo di Corfù

AGI – Un morto, un superstite, dieci dispersi e il traghetto che continua a bruciare. Si lavora senza sosta, a poche miglia a nord di Corfù, per cercare di spegnere le fiamme. E si lavora con tanta speranza, ormai quasi al terzo giorno dallo scoppio dell’incendio, per cercare di ritrovare in vita altri passeggeri.

Un piccolo miracolo, a bordo dell’Euroferry Olympia della Grimaldi Lines, si è materializzato in mattinata, quando i soccorritori hanno tratto in salvo un camionista bielorusso di 21 anni che si trovava a poppa della nave. L’uomo, che indossava una maglietta nera, bermuda e infradito, ha riferito di aver sentito voci a bordo, alimentando la speranza che tra gli altri 11 camionisti dispersi vi possano essere dei sopravvissuti nonostante il fumo e le temperature roventi per le fiamme partite dal garage e mai completamente domate per due giorni.

L’insperato salvataggio è avvenuto mentre la nave veniva rimorchiata verso il porto di Kassiopi, nel nord dell’isola di Corfù. “Ditemi che sono vivo”, ha chiesto ai soccorritori il camionista che è apparso in buone condizioni ed è stato portato in ospedale per accertamenti.

Nel pomeriggio, invece, il ritrovamento di un cadavere. Si tratta di un uomo di 58 anni, camionista greco, che è stato ritrovato morto nel ponte garage, l’area dove probabilmente è divampato l’incendio, e dove diversi autisti si trovavano per passare la notte nei loro camion nonostante la zona fosse interdetta durante la navigazione.

Il traghetto partito da Igoumenitsa, in Grecia, era diretto nel porto di Brindisi quando nella notte tra giovedì e venerdì è divampato il rogo davanti alle coste albanesi. I soccorritori avevano tratto in salvo 280 persone ma restavano 12 camionisti dispersi. Grande cautela è stata usata per il rimorchiamento del traghetto dato che nei serbatoi della Olympia risultano esserci almeno 800 metri cubi di carburante e a bordo ci sarebbero 23 tonnellate di merci pericolose. Sabato un Atr della Guardia costiera italiano aveva avvistato un possibile sversamento in mare.

Intanto in giornata è arrivata a Brindisi la nave nave Florencia della compagnia Grimaldi con 48 sopravvissuti all’incendio dell’Euroferry, tra cui una ventina di italiani. La nave ha attraccato al molo di Costa Morena dove ad accogliere i superstiti c’era anche il sindaco di Brindisi, Riccardo Rossi. Un autotrasportatore italiano, Vittorio Padrevino, ha raccontato ai giornalisti in attesa che non credeva di farcela: “Ho mandato un sms di addio a mia moglie. Ero convintissimo che la morte ci prendeva tutti. Ci hanno chiamato ci hanno diviso in due gruppi e poi c’è stato l’abbandono nave. Ho pensato di morire, la morte l’abbiamo vista”. “L’organizzazione è stata stupenda, sono stati bravissimi, ragazzi giovani molto in gamba”, ha aggiunto, “non vedo l’ora di tornare a casa.

Noi italiani ci siamo ritrovati e dati forza”. Sul fronte delle polemiche, il gruppo Grimaldi, in replica alle accuse del Sindacato greco degli autotrasportatori professionisti, ha fatto sapere che “il traghetto Euroferry Olympia era in buone condizioni, e la navigazione non era affatto “precaria”. Come per tutte le altre navi del Gruppo Grimaldi – si legge in una nota – sia le cabine che le aree comuni della Euroferry Olympia vengono sottoposte a regolare pulizia e sanificazione, mentre i lavori di manutenzione sono all’ordine del giorno. Le buone condizioni della nave sono state infatti confermate lo scorso 16 febbraio a Igoumenitsa, dove l’Euroferry Olympia è stata sottoposta dalle autorità greche a un’ispezione di Port State Control (che ha riguardato anche i sistemi di rilevazione fumi e antincendio), conclusasi con risultati soddisfacenti”.

Quanto al fatto che alcuni autotrasportatori avrebbero dormito direttamente nei ponti garage, dove poi si è sviluppato il rogo, la compagnia ricorda che “secondo le normative internazionali (tra cui la Convenzione Solas), ai passeggeri è assolutamente vietato l’accesso ai ponti garage mentre la nave è in navigazione. Questa regola di sicurezza è rigorosamente applicata a bordo delle navi del Gruppo Grimaldi. Inoltre, al fine di garantire che tale regola sia rispettata da tutti i passeggeri a bordo, in particolare dai conducenti di camion, l’evacuazione dell’area di carico viene controllata prima della partenza e squadre composte da membri dell’equipaggio pattugliano regolarmente i ponti garage durante la navigazione.

Se un camionista decide in modo fraudolento di nascondersi nel proprio camion, questo comportamento costituisce una palese violazione delle Normative Internazionali e delle regole del Gruppo Grimaldi che può mettere a rischio la propria incolumità e quella della nave”. Infine, per quanto riguarda le accuse di Seofae di overbooking dell’Euroferry Olympia ad Igoumenitsa nella notte del 18 febbraio, “si tratta di un’altra affermazione inesatta, in quanto il sistema di prenotazione elettronica (per merci e passeggeri) del Gruppo Grimaldi non consente alcun overbooking.

Nel caso particolare dei passeggeri, solo il 42% della capacità passeggeri era occupata durante il viaggio dell’Euroferry Olympia dello scorso 18 febbraio. In termini di sistemazione dei passeggeri, le 77 cabine (pari a 308 posti letto) e le 409 poltrone reclinabili della nave potevano ospitare senza alcun problema e comodamente i 239 passeggeri (di cui 159 autisti) che viaggiavano a bordo (per un viaggio di 9 ore e non 25 ore come erroneamente dichiarato dal Sindacato). è importante ricordare che, come su tutte le navi del Gruppo Grimaldi, un certo numero di cabine sono state assegnate proprio agli autisti per soddisfare le loro esigenze. A questo proposito, tutti i 159 autisti presenti a bordo avevano una sistemazione in cabina, così come altri 26 passeggeri”.

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