Chefchaouen: la città blu del Marocco

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Fu fondata nel 1471 da Moulay Ali Ben Moussa Ben Rached El Alami, Chefchaouen fungeva da fortezza moresca per gli esuli dalla Spagna. Nel corso dei secoli, la città è cresciuta e ha accolto sia ebrei che cristiani.

E’ una piccola e affascinante cittadina di circa 45.000 abitanti situata nel nord-est del Marocco, in prossimità del Mar Mediterraneo, nella regione di Tangeri-Tetouan-Al Hoceima. Gli abitanti appartengono alle tribù berbere del Rif.

Circondata su tutti i lati da un paesaggio montano grandioso, con la forza dei suoi 546 anni, la città di Chefchaouen o Chaouen – come la chiamano i marocchini – sta diventando un nuovo posto “importante” dei percorsi turistici del Marocco.

E’ una delizia turistica dove si può vivere una vita idilliaca, tranquilla e pacifica, con graziosi alloggi locabili a prezzi accessibili, in un contesto  urbano che è un intruglio di strette vie, sconnesse scalinate, piccole piazzette, fontane ornamentali e case di colore blu dal tetto rossastro.  Il fascino di questa piccola città forse deriva dal fatto che si tratta di una città di montagna, circondata da un ambiente naturale e molto diversa dalle più famose città del Marocco (Tangeri, Marrakech, Fez o Casablanca). È la città più affascinante del Rif, forse il fascino è dato dalle sue strade bianche e blu, e da quella vita che sembra andare con un altro ritmo.

È il colore… il bellissimo riflesso blu che copre non solo le case di Chaouen ma anche le moschee, gli edifici governativi, le piazze pubbliche e persino i lampioni e bidoni della spazzatura, che la fa conoscere nel mondo come il “villaggio blu del Marocco” .

Un blu vicino all’indaco che si mescola anche al bianco, risultando in un tono molto speciale, quasi celeste. In effetti, i suoi abitanti lo usano per “purificare” il luogo, oltre che per sanitizzarlo e portare freschezza all’ambiente. E lo fanno quasi ossessivamente, in alcuni casi rinnovando il colore più volte l’anno.

Un misteriso blu polvere che richiama alla memoria gli antichi usi ebraici i quali, indicavano che tingendo il filo con tekhelel (un’antica tintura naturale) e tessendolo in scialli di preghiera, la gente si sarebbe più facilmente ricordata della grandezza di Dio.

Della cittadina ci si innamora non appena vi si mette piede. Non solo per il colore blu indaco dei suoi edifici e strade, ma perché ha qualcosa di speciale, capace di far trasportare il visitatore dai suoi ritmi, dai suoi colori e dai suoi profumi.

Passeggiare per le sue strade ripide e le sue piazze animate farà scoprire luoghi unici e onirici.

È davvero magica la passeggiata lungo le sue strade di ciottoli, ascoltando i giochi dei bambini, il canto del muezzin che chiama i fedeli alla preghiera. Quando si cammina per le strade di Chefchaouen l’odore che avvolge il posto è l’aroma del pane appena sfornato  dai tradizionali forni a legna, e servito insieme a dolci, molto buoni e ad un ottimo prezzo fino a tarda sera.

Chefchaouen porta indietro nel tempo ed è rilassante camminare nelle sue stradine, in una sorta di ambiente “Rif-based”, che dà un’aria di luogo dove lo stress e l’agitazione delle grandi città marocchine non esiste. Qui tutto procede più lentamendete e quasi in silenzio…

La piazza Uta el Hammam, con la sua Kasbah, che insieme alla Moschea Kebir con minareto ottagonale, rappresentano  insieme alla fortezza Alcazaba del XV secolo il cuore della città.

Altri edifici degni di nota di questa piazza sono la vecchia prigione, il fondak Chfichu, il più grande e antico di Chauen e la Kadiria Zauia.

È un posto dal fascino speciale, che brilla di vita, circondato da bar e ristoranti, il posto ideale per prendere un delizioso tè alla menta e contemplare il via vai dedli abitanti di Chouen. Da qui partono tutte le strade che portano nei posti più belli della città.

Un po ‘più avanti, c’è Piazza Makhzen con l’Hotel Parador e un parcheggio pubblico, dal quale attraverso un vicolo si va verso nord-est per Bab el-Ansar alla fontana di Ras el-Maa, una delle più belle di Chefchaouen.

Il suono dell’acqua e le verdi colline appena oltre la medina forniscono una vista improvvisa e forte di natura selvaggia. Questo bellissimo sentiero ci porta al Rif Sebbanin, il quartiere della lavanderia, con la Plaza de Sebbanin e la sua imponente moschea del XV secolo.

Qui, in un’oasi di quiete, sgorga l’acqua fresca dalla montagna e si puo’ vedere come le donne fanno il bucato e come funzionano ancora i mulini ad acqua.

Chefchaouen è soprattutto, una pittoresca cittadina incastonata sullo sfondo selvaggio delle magnifiche montagne del Rif tra valli, gole e pittoresche cime, dove i paesaggi aridi incontrano i torrenti di montagna, passando attraverso rigogliose foreste verdi da dove si può godere di una meravigliosa vista sul Mar Mediterraneo.

Durante l’estate, circa duecento hotel soddisfano l’afflusso di turisti europei.

Luigi Palumbo

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