Chi era Brent Renaud, il giornalista americano ucciso in Ucraina

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Cinquantuno anni, è rimasto colpito dalle forze russe che hanno aperto il fuoco contro un auto. Il giornale: “Era un fotografo e filmaker di talento che ha collaborato per anni con il New York Times”.

© EYEPRESS NEWS / EYEPRESS VIA AFP – Brent Renaud

AGI – Un giornalista americano, collaboratore del New York Times, Brent Renaud, di 51 anni, è stato ucciso vicino Kiev. L’uomo è rimasto colpito dalle forze russe che hanno aperto il fuoco contro un auto nei pressi di Irpin. In un post su Twitter, il capo della polizia della King Region, Andrei Nebitov, ha parlato di un altro giornalista ferito, che è stato portato via dalla zona dei combattimenti. “Stiamo seguendo questi ultimi sviluppi molto attentamente e risponderemo alle morte del giornalista del New York Times in maniera proporzionata”, ha affermato il consigliere della Casa Bianca, Jake Sullivan, intervenuto alla trasmissione ‘Face the Nation’.

“Siamo profondamente rattristati di aver appreso della morte di Brent Renaud. Era un fotografo e filmaker di talento che ha collaborato per anni con il New York Times”. Così in una nota il deputy managing editor del quotidiano, Cliff Levy. “Sebbene abbia collaborato con il Times in passato, non era stato assegnato ad alcun desk in Ucraina”, precisa Levy precisando che il badge del New York Times che il giornalista indossava gli era stato dato per un incarico di molti anni fa.

Fotografo e documentarista di guerra, nato il 2 ottobre 1971 nel Tennessee, Renaud aveva iniziato la sua carriera coprendo gli attacchi terroristici dell’11 settembre a New York e la successiva guerra in Afghanistan.

Per il New York Times, con cui ha collaborato per un lungo periodo, ha seguito il terremoto di Haiti, la guerra alla droga in Messico e ha prodotto la serie TV “Off to War”, su un’unità della Guardia Nazionale dispiegata in Iraq.

Brent lavorava con suo fratello Craig, anche lui regista indipendente, insieme hanno prodotto tra gli altri “Surviving Haiti’s Earthquake: Children”, vincitore del duPont-Columbia Award 2012, premiato insieme al progetto multimediale del New York Times “A Year at War” come un esempio di narrazione artistica e interattiva vissuta online.

Ha diretto più di una dozzina di progetti televisivi e cinematografici, tra cui il documentario sull’eroina della HBO “Dope Sick Love” e la serie TV vincitrice del premio Peabody “Last Chance High”.

(articolo aggiornato alle ore 16,50)

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