Ciak riparte il turismo in Puglia tra incertezze e paure ( 2° parte)

Puglia

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Una gran voglia di promuovere il turismo parte dalla Città di Taranto, la città cuore della Magna Grecia mostra di voler voltare pagina e lasciarsi dietro decenni di abusi, omissioni, sfruttamento ed inquinamento del territorio e dell’aria ad opera della proprietà dell’Italsider/ ILVA.

Per anni il  desiderio sfrenato e scellerato di accumulare soldi e potere  in uno con la mancata sistematica adozione delle prescrizioni previste per legge per evitare immissioni tossiche e fortemente nocive  sul terreno e nell’aria hanno fatto di Taranto una tra le città più inquinate d’Italia e dell’Europa provocando centinaia di morti per patologie strettamente collegate ai veleni emessi dal siderurgico.

Uno studio pubblicato su Nature ha di recente “certificato effetti neurotossici sinergici di piombo e arsenico sui bambini di Taranto residenti nei quartieri vicini al polo industriale”.

In particolare si evidenziano disturbi del comportamento, rischi di autismo, ansia, depressione e un quoziente di intelligenza inferiore. “Tutti figli di Taranto e martiri dell’Ilva”;: “Mamme e bambini uccisi dai veleni: qui la vita è finita”. Il coro è unanime!. Ora sembra che sia giunto il momento di dire basta.

Taranto e la sua provincia hanno un patrimonio culturale, architettonico, paesaggistico ed enogastronomico  che le consentirà di balzare in breve tempo ai primi posti tra le regioni italiane.

leggi anche https://www.corrierenazionale.net/il-turismo-in-puglia-ciak-si-riparte-tra-timori-e-paure/ prima parte

Non nascondo che ci ha commossi un po’ tutti il vedere i tarantini e soprattutto migliaia di bambini affacciati alle ringhiere ed ai muretti sul mare e nei pressi del ponte girevole, tutti festanti, applaudenti e con le bandierine con i colori delle citta di Taranto e dell’Italia.

D’altra parte erano lì per un avvenimento veramente storico e la città l’ha voluto vivere in prima persona.

La Seaside, ammiraglia MSC Crociere, ha fatto nei giorni scorsi la sua prima comparsa all’orizzonte della rada del mar Grande.

Per Taranto, ancora ferita dal suo burrascoso passato e presente industriale, l’apertura al traffico crocieristico è l’inizio di una svolta destinata a cambiare la percezione turistica della città ionica Finalmente Taranto – l’antica Taras, la «Città dei due mari», il capoluogo con uno dei più bei musei archeologici d’Italia, il MarTa, e un centro storico meraviglioso ma decadente – prova ad uscire dal cul de sac in cui le vicende legate al suo polo industriale l’hanno relegata, per tornare alla sua vera e innata vocazione: il turismo. Per aiutarsi in questa missione quasi cruisiana – Taranto è da sempre la meno appariscente tra le tre più note sorelle pugliesi: le altre due, Bari e Lecce, hanno conseguito  risultati turistici notevoli negli ultimi anni pre-Covid – la città alto-salentina si affida al mare, l’elemento che più di ogni altro definisce il suo DNA, aprendo il Golfo alle grandi navi, business che altrove (leggi  Venezia) provoca mal di pancia istituzionali ma che qui, oggi, pare il volano per uscire da uno stallo durato troppo a lungo.

È con questi presupposti che la MSC Seaside – la nave passeggeri più grande mai costruita in Italia, nonché la seconda unità (la prima è la Grandiosa) della flotta MSC si riprende le acque del Mare Nostrum dopo il lungo stop imposto dalla pandemia – fa il suo ingresso nel porto tarantino in un soleggiata mattina di inizio maggio. Un passaggio che si ripeterà ogni mercoledì fino a novembre.

Dopo la calata dell’ancora, a bordo della Seaside è tutto un rincorrersi di mostrine e cravatte. Sfilano per la tradizionale cerimonia del «Maiden Call» (nel gergo navale, il rito che celebra il primo arrivo di una nave in un porto). Marco Massa, comandante della Seaside, e Leonardo Massa, Managing Director di MSC Crociere, spiegano ai tanti giornalisti ed esperti di turismo intervenuti la genesi e le prospettive dell’inedita collaborazione strategica tra MSC e Taranto: «Questa città e questa regione offrono un’ampia scelta di escursioni che permetteranno ai nostri ospiti di scoprire le bellezze di un territorio unico. Ci saranno visite a siti storici ed archeologici, a importanti musei, senza trascurare panorami mozzafiato e la possibilità di gustare i sapori della gastronomia locale.

Per la prima volta in Europa, inoltre, prevediamo per i nostri ospiti la possibilità di trascorrere una giornata di relax in una spiaggia meravigliosa ad essi riservata».

Quando si parla di vacanze la Puglia è sempre tra le mete più gettonate d’Italia. Stretta tra l’Adriatico e lo Ionio, le costruzioni bianchissime circondate dal verde, i coni dei trulli nella Valle d’Itria che si alternano alla bellezza statuaria delle masserie.

A fare la sua fortuna, oltre al mare blu del  Salento e la tranquillità dell’entroterra, è proprio la ricchezza dell’ospitalità che può contare su strutture tipiche della tradizione, oltre a ville storiche, casolari e abitazioni in affitto, spesso dotate di ogni tipo di confort.

In termini di ospitalità l’offerta turistica in Puglia ha raggiunto livello  di grande rilievo sia in termini  di strutture e servizi alberghieri sia in termini di qualità e prestigio.

La Puglia, oggi, si presenta in tutta la sua incomparabile bellezza per offrire ai Produttori, ai Registi, agli Sceneggiatori una infinità di location, tra loro tanto diverse ma tutte unite dallo straordinario impatto scenografico.

La ricchezza della varietà dei luoghi fa da scenario naturale ad una Terra quasi tutta pianeggiante e collinare con un solo rilievo importante quello del Gargano, la montagna sacra, avamposto di rilievo per chi “pellegrinando” vuole guadagnarsi il Paradiso.

Qui il mistero della fede aleggia con stupore ed incanto nella grotta dell’Arcangelo Michele, nelle stimmate del più umile dei Santi  francescani, San Pio da Pietralcina, nel volto mistico e dolcissimo della Madonna, custodita nella Ciesa di S. Maria di Siponto. Il Gargano è il punto di partenza per conoscere le tante Puglie della Puglia.

Le marine e le città di mare rappresentano un itinerario da sogno da percorrere in compagnia  di una guida eccezionale, l’eroe omerico Diomede; si parte dalla città di Peschici, una stupenda terrazza sul mediterraneo che si affaccia sull’omonima  baia con le strette lingue rocciose di Punta San Michele, dell’incantevole  baia di Manaccora e quella di punta Lunga.

A poca distanza si trova la città di Vieste, la capitale del Gargano, autentica perla sul mare con le sue calette tranquille e riparate; stupende  la Baia dei Gabbiani e la grotta dell’Arco ricamato ed  il faraglione di Pizzomunno.

All’altezza della Testa del Gargano veramente spettacolare la Torre costiera dell’Aglio e di Campi, che fa da compiacente e intriganti sentinella alla Baia di Pugnochiuso dove gli aromi della macchia mediterranea si inebriano con le fresche brezze dell’Adriatico con un mare dalle incredibili trasparenze cristalline che lambisce una costa selvaggia e per fortuna ancora inaccessibile se non per via mare.

Un posto ideale per quanti desiderano programmare una vacanza serena e rilassante lontano dalla confusione e dagli occhi indiscreti. Prima di giungere a Mattinata la costa garganica ci offre ancora una lunga sequenza di location mozzafiato come  i faraglioni di Mergoli e la baia delle Zagare circondata da bianche rocce che precipitano a picco sul mare, nella baia si trova l’unico accesso marino per visitare le caleidoscopiche  grotte  delle Sirene , dei Contrabbandieri, dei due Orchi ed i  tanti archi di pietra rocciosa che emergono dal mare come quelli di San Felice, Portogreco, Ricamato.

E poi sempre più giù lungo una costa che si dipana per ben 875 km e bagna tutta la Puglia; ad  un tiro di schioppo dall’Albania si trova Otranto, il suo borgo antico protetto dal Castello Aragonese è rimasto ancora un posto ancestrale dove il “passato non è soppiantato dal presente”; qui si respira un’atmosfera onirica e si avverte il senso di infinito che  non contrasta con il “sogno architettonico poderoso” di una città in cui la storia degli 800 martiri cristiani trucidati per mano saracena sono diventati il simbolo universale di una cristianità vissuta senza tentennamenti nella fede e nell’amore.

Nello stesso Duomo si può ammirare il più grande e meraviglioso mosaico del mondo. Alcune location facilmente raggiungibili da Otranto sono i Laghi Alimini, lagune d’acqua dolce comunicanti con il mare; la Baia del Mulino ad Acqua, la Baia dell’Orte, la Baia dei Turchi  con il suo mare di cristallo; Porto Badisco, sempre accogliente come ai tempi dello sbarco di Enea; la grotta ipogea di Torre Pinta nella Valle delle Memorie.

Non meno interessante è l’itinerario che da Santa Cesarea Terme porta a Santa Maria di Leuca tra grotte preistoriche ed alte falesie;  da visitare la Grotta della Zinzulusa (ricca di stalattiti e stalagmiti; in gergo locale i zinzuli , ossia straccetti appesi); la Grotta Palombara  raggiungibile solo  via mare e la grotta Romanelli che conserva ben custoditi preziosi graffiti paleolitici; la grotta verde di Marina di Andrano con le sue magiche e colorate fosforescenze. Ed ancora altre grotte, poesie di pietra scolpite dal mare e dal vento:la grotta del Pozzo con il suo laghetto azzurro, le fantasmagoriche grotte del Duomo e quelle delle Mannute. Il tempo di riprendersi da emozioni così intense e siamo già a Santa Maria di Leuca, la “città bianca come la luce”, là. dove le acque dell’Adriatico si incontrano con quelle dello Ionio; siamo al sud del sud, alla punta estrema dello stivale; la città viene simbolicamente identificata con la bianca Torre Ottagonale del maestoso faro che sorge su un promontorio roccioso proprio a ridosso  del Santuario di Santa Maria di Leuca, costruito sulle vestigia di un antico tempio pagano eretto in onore della dea Minerva.

Qui il paradiso è veramente a portata di mano ; un antico detto popolare , infatti, garantisce a quanti visiteranno il Santuario  uno speciale salvacondotto  per tale ambita destinazione.

In questa Puglia sempre più meravigliosa e sorprendente da visitare la città Gallipoli che ci disvela tutto il suo fascino orientale, con le case bianche di calce molto simili nell’aspetto urbanistico a quelle delle isole greche.

Il borgo antico della città sorto intorno ad un possente Castello Angioino, impreziosito da un torrione circolare cinquecentesco è situato su un isolotto collegato alla terra ferma da un ponte; nelle sue viuzze strette e tortuose sono nascosti alcuni stupendi tesori architettonici come la fontana ellenistica, i palazzi barocchi, la cattedrale dedicata a Sant’Agata, la Chiesa del Canneto.

Si prosegue sempre più giù e siamo nel cuore della Magna Grecia di cui la città di Taranto ne fu la maggiore espressione storica. Culturale e commerciale, prima di giungervi è d’obbligo visitare la riserva naturalistica di Porto Selvaggio.

Di qui tra baie, lagune, dossi di sabbia, lande carsiche , isolotti e scogli protetti  da una lunga fascia di macchia mediterranea  con tamerici, salvia, ginepri e pini d’Aleppo  si giunge al Parco naturale dell’Isola Grande  nel quale vengono conservate e protette  ben 200 specie di piante tipiche della flora mediterranea, alcune delle quali rarissime; siamo ormai a Punta Prosciutto, Torre  Colimena, Torre Castelluccia. In Puglia la pietra crea sinfonie architettoniche dall’impatto spettacolare, culturale, artistico e paesaggistico; di pietra sono i campanili  e le stupende  cattedrali romaniche  dallo stile austero  e pragmatico.

Autentici capolavori di pietra possono considerarsi la Cattedrale di S, Severo, in provincia di Foggia, con il suo prezioso rosone autentico ricamo di pietra; le cattedrali di Canosa  di Puglia, di Santa Maria di Siponto , di Barletta con le sue particolari  forme romanico – gotiche, di Altamura  stupendo ed unico esempio di architettura  romanico –  federiciana; di Gravina di Puglia, di Trani , candida e maestosa, costruita  sul mare con lo sguardo  verso Oriente; di Molfetta, anch’essa costruita sul mare , faro di fede per i marinai non solo di Molfetta ; di Ruvo di Puglia  considerata una delle quattro basiliche palatine  della Puglia e nella quale si conserva  una preziosa e venerata icona duecentesca  della Vergine Maria, di Otranto con il prezioso mosaico , uno tra i più belli  del mondo e che rappresenta i rami  dell’albero della vita; di Bitonto, il cui ambone è unanimemente considerato dagli studiosi uno dei capolavori  della scultura pugliese; di Conversano, della Cattedrale di Bari e della Basilica di San Nicola che conserva le reliquie di San Nicola, il Santo  più amato e venerato in tutto il mondo con la Russia al primo posto.

Non meno belle ed imponenti le Chiese barocche, neo gotiche e bizantine che si incontrano lungo un itinerario che partendo dal sublime neogotico del Duomo di Cerignola  ci porta alle Basiliche di Santa Croce  a Lecce e di San Martino  a Martina Franca; autentiche sinfonie  di sculture e fregi architettonici che ci lascia estatici per la loro bellezza; è una autentica “full immersion” in quello che viene a giusta ragione considerato il barocco più bello del mondo.

Nei Castelli  la cultura della pietra come opera d’arte assume un duplice connotazione storica, per un verso i castelli dovevano essere solidi ed inaccessibili bastioni in pietra, una sorta di cortina difensiva lungo tutta la costa pugliese in grado di avvistare in tempo per potersi organizzare  e respingere le frequenti incursioni  ed invasioni saracene o piratesche. In secondo luogo nella strategia difensiva di Federico II° gli imponenti castelli compresi quelli costruiti lontani dalla costa ed intorno ai quali sono sorti successivamente alcuni importanti agglomerati urbani dovevano esaltare la sua potenza ed il suo grande prestigio in tutte le zone strategiche della Puglia .

Di questo progetto Castel del Monte viene può universalmente considerato come la più misteriosa, enigmatica e perfetta costruzione federiciana, una enorme e regale corona di pietra, un “unicum” nel suo genere. Castel del Monte è uno dei 39 manieri e/o residenze imperiali  voluto e fatte costruire da Federico II°, su progetti , si dice, predisposti dallo stesso imperatore per esaltarne il genio e la potenza. 

Altri Castelli furono costruiti per esigenze di tipo residenziale dovendo accogliere Federico II° e la sua corte  nelle numerose trasmigrazioni dalla Puglia e dalle altre regioni verso la Città di Palermo, nella quale aveva stabilito la sua sede imperiale. Tra i Castelli voluti e fatti costruire da Federico II° citiamo il Catello di Apricena, la prima “domus solarium”, il Castello di Lucera , una importante fortezza militare; il Castello di Barletta, inespugnabile fortezza costruita sul mare così come poderosi si stagliano  sul mare i manieri di Trani, Bari, Monopoli, Brindisi, Otranto, Gallipoli e Taranto.

Nell’entroterra su zone prevalentemente collinari della Murgia furono costruiti i Castelli di Gravina di Puglia,  nel quale Federico II° organizzava bandite di caccia, di Gioia del Colle, dove pare che Bianca Lancia, , il suo amore più grande diede alla luce  Manfredi, quello di Oria e di Castel fiorentino.

A quelli federiciani vanno aggiunti altri 29 castelli edificati nel corso della lunga dominazione Normanno- Sveva come il Castello di Sannicandro di Bari, San Vito dei Normanni, Maglie, Monte Sant’Angelo ed altri.

La Puglia è tutto questo ma paradossalmente non è solo questo potendo contare su un patrimonio, architettonico e paesaggistico tra i più belli ed originali d’Itali  con le sue stupende masserie che ne antropizzano l’intero territorio, con i trulli di Alberobello e della Valle d’Itria,  con le Grotte di Castellana e Putignano, con le casedde (case campestri abitate dai contadini) i “pagghiari” grandi depositi di fieno e di paglia, i parietoni (muretti a secco che delimitavano le proprietà terriere), i trabucchi ( strumenti costruiti sul mare come palafitte che servivano per pescare da terra), i trappeti  (antichi frantoi oleari in cui si frantumavano con  le macine in pietra le olive per ricavarne  l’olio d’oliva,  nettare  utile per condire le pietanze oltre che elisir di salute.

La Puglia è uno stato d’animo, e come tale  è soprattutto da vivere , per conoscerla apprezzarla ed amarla occorre immergersi nelle sue fantasmagoriche feste patronali, godere alla luce delle variopinte ed artistiche luminarie, occorre conoscere i suoi piatti tipici ed unici piatti, i suoi profumi intensi  ed invitanti  e gli altri prodotti della sua cucina mediterranea che ha conquistato tutto i mondo;  nelle fiere e nella sagre  paesane, ubriacarsi al suono della pizzica, pizzica,  farsi suggestionare dai suoi riti  ancestrali  mentre i più romantici potranno attendere, sdraiati sugli scogli  profumati dalle alghe marine  l’alba o il tramonto con quelle saette di fuoco  che riempiono i cuori d’insolite passioni  e che spiegano   il carattere  impetuoso e passionale ma sempre sincero della gente di Puglia.

 Giacomo Marcario

Comitato di Redazione de Il Corriere Nazionale

 redazione Corriere Nazionale

 

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