Come potrebbero cambiare i decreti sicurezza

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Entra nel vivo l’operazione di modifica dei provvedimenti bandiera di Salvini sull’immigrazione. Ma M5s non vuole che si allarghino troppo le maglie, né Conte intende prestare eccessivamente il fianco

l pacchetto del Viminale è pronto: lunedì a palazzo Chigi parte l’operazione per modificare i decreti di Salvini. Il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese porterà le proposte sul tavolo e saranno le forze di maggioranza nel vertice convocato dal premier Giuseppe Conte a decidere il perimetro e se dare il via libera solo ai cambiamenti legati ai rilievi del Capo dello Stato.

Pd (con delle differenze di vedute al proprio interno), Iv e Leu puntano ad andare oltre alle indicazioni arrivate dal presidente della Repubblica nelle due lettere al premier Conte (a ottobre 2018 e agosto 2019), ma il confronto è soprattutto con i Cinque stelle che di Salvini sono stati alleati all’epoca dei provvedimenti e che – questa la linea dell’ala del Movimento che fa riferimento a Di Maio – frenano sulla possibilità di allargare troppo le maglie. E anche il presidente del Consiglio Conte – riferiscono fonti della maggioranza – è intenzionato a non prestare troppo il fianco alla Lega. Domani comunque parte ufficialmente il dialogo e in presenza di una convergenza le modifiche al Dl Salvini potrebbero in teoria approdare già sul tavolo del prossimo Cdm. Ecco le diverse ipotesi sul tavolo sulle quali si aprirà il confronto.

Dovrebbe tornare – si tratta di uno dei punti più contestati del primo Dl Salvini – l’iscrizione dei richiedenti asilo all’anagrafe. Si punta poi a ripristinare la protezione umanitaria per alcune categorie a rischio, quelle più deboli: ad esempio per quei migranti che all’arrivo in Italia manifestano disagio psichico. Si mira ad aumentare i fondi per il sistema dell’accoglienza, anche se – sulla base delle richieste dei prefetti – una quindicina di giorni fa una circolare del Viminale ha già aumentato i rimborsi (lo stanziamento del Viminale è sceso dall’estate del 2018 da 35 a 19 euro al giorno a migrante).

Si dovrebbe inoltre ritornare al sistema del silenzio-assenso per quanto riguarda le richieste di cittadinanza per matrimonio. Capitolo Ong: si punta a far sì che si muovano all’interno di un codice di autoregolamentazione firmato a livello Europeo dagli Stati. Le multe saranno abbassate e si tornerà alla originaria formulazione dei dl che prevedeva sanzioni da 10.000 a 50.000 euro.

Nessuna decisione comunque è stata presa, in teoria potrebbe arrivare – qualora si registrasse un accordo nelle forze della maggioranza – anche l’eliminazione delle multe. Verrà recepita infine l’indicazione del Quirinale sulla necessità di prevedere la reiterazione della violazione dell’eventuale divieto di ingresso in acque territoriali per l’eventuale confisca delle navi. E la tipizzazione dei mezzi che possono essere oggetto di multe.

Le distanze possibili tra le forze di maggioranza

Le forze parlamentari che sostengono il Conte bis si presentano all’appuntamento con proposte e suggerimenti. Ma è possibile che su diversi aspetti dei dl Salvini si registrino distanze. Per esempio sul tema dei permessi umanitari. Pd, Leu e Iv vorrebbero far sì che il nostro Paese ritornasse sulle percentuali medie in Europa (circa il 40%) ma i pentastellati – perlomeno questa l’indicazione che ricalca la linea portata avanti nel governo giallo-verde – sarebbero disponibili ad una apertura ma “senza far sì – spiega una fonte M5s – che il sistema collassi”. “Se – aggiunge la stessa fonte – le altre forze della maggioranza vogliono portare delle proposte, al di là delle necessarie modifiche ai Dl Salvini legate alle indicazioni del Capo dello Stato, possono farlo. Ma quella è una discussione a parte”.

I renziani non vogliono un altro terreno di frattura, dopo quello sulla prescrizione, ma spingeranno per ridisegnare tutto il sistema delle politiche migratorie, affrontando anche il tema della cittadinanza e delle Ong. Nel Pd si parte dalle indicazioni fornite dal presidente della Repubblica ma si chiede un passo avanti, d’intesa con le altre forze della maggioranza. Anche se l’ala incarnata dall’ex presidente dem Orfini chiede l’abrogazione ‘tout court’ dei dl Salvini.

Arriveranno, tra l’altro, anche le modifiche al decreto Sicurezza bis. Riguarderanno le norme relative alla resistenza, oltraggio, violenza e minaccia a pubblico ufficiale. E verrà ripristinata la discrezionalità del magistrato sulla tenuità del fatto. A chiedere l’abrogazione dei dl Salvini è stato il movimento delle Sardine. “Tifano per mafiosi e delinquenti?”, l’attacco dell’ex ministro dell’Interno che probabilmente rilancerà subito l’affondo anche nei confronti della maggioranza. 

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