Con Laura Sergi la Sociurgia di Ettore Gambaretto approda sul quotidiano “Il Letimbro”.

Arte, Cultura & Società

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La giornalista savonese finalmente consacra sulla carta stampata la concezione del noto artista.

Arte e Sociale per ripartire dopo periodo buio? Ogni tanto il tema si ripropone. Stavolta l’occasione è un significativo articolo di Laura Sergi, giornalista pubblicista savonese, sul n. 7/2022 uscito in luglio del mensile Il Letimbro, uno dei più antichi periodici italiani, fondato nel lontano 1892 ed edito dalla Diocesi di Savona-Noli.

Dettaglio dell’articolo

Evocativo il titolo: “Sociurgia e Gambaretto: una nuova avanguardia artistica” ma anche l’occhiello: “Da un convegno in Provincia del 2019, la possibilità per gli artisti di farsi conoscere fuori dal proprio territorio, per scambi culturali“. Nello scorso aprile con un mio precedente articolo su questo giornale, ed un altro su Reteluna.it Savona, erano già stati delineati i contorni di un fenomeno certamente destinato a fare discutere.

L’intera pagina

Sociurgia e Arte diventano così effettivamente i cardini dell’impegno di Ettore Gambaretto e del suo team. Il maestro albisolese marca la differenza e determina la svolta epocale: ora la questione diventa se tanti aspetti implicati in Arte e Società (qui includiamo tanti movimenti, discipline, iniziative susseguitisi nel tempo con una fioritura di etichette, quali l’Arte sociale, la Sociologia dell’Arte, l’Arte sociologica, la Sociatria dell’Arte et similia) siano o meno solo una parte della Sociurgia.

In ogni caso, tutte queste espressioni dovranno fare i conti con la formulazione di Gambaretto, che si pone in termini onnicomprensivi. Al riguardo già gli fa eco lo studioso statunitense John Fordham, con una nota (*), riportata in calce, dal gruppo Facebook “Sociatry – for societal health” di cui è fondatore.

Di sicuro, però, una serie di eventi di rilievo contrassegna il futuro a breve del noto promotore artistico albisolese, il primo dei quali debutterà nelle prossime settimane negli spazi del Shopping Centre Corte di Mare, a Varazze (SV), con il titolo: “Sociurgia e Arte in Galleria. Colori sulle Onde“.

Il Maestro e i suoi collaboratori (vedi immagine di anteprima, con Gambaretto al centro) sono così alacremente al lavoro per dare vita a questo che intende essere un momento ricco di emozioni, attraverso l’evocazione della bellezza del nuovo modo “sociurgico” di fare arte ed essere artisti, che riesce sempre a trasferire al fruitore luce nuova con cui guardare il futuro. Insieme alla voglia di coniugare gli importanti temi del sociale, per reagire con forza ai problemi che affliggono la realtà attuale.

Ecco come si evidenzia la capacità dell’Arte di saper cogliere queste sfide. Accade in particolare quando l’artista è concentrato sui temi della solidarietà, della divulgazione del concetto di Bellezza e della importanza fondamentale delle regole. Insomma, un momento per ripartire, con la voglia di non arretrare mai nella lotta alle brutture del nostro tempo, con la voglia di far risplendere non solo il lato estetico ma anche la trasparenza, seppur in un equilibrio con gli effetti della pandemia e della guerra che ancora stiamo vivendo.

Rielaborazione dell’articolo con note biografiche di Ettore Gambaretto

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(*) Nota di John Fordham

I understand that the larger context might require an understanding of that relationship – but, are we at the point where such questions require enduring answers? I don’t believe either Sociatry or Sociurgy is sufficiently well developed, that one can claim supercedence over the other. As practitioners & theorists, we of course require context to function within. I consider that to be normal, healthy, & useful. We devise & adhere to whatever context serves us best. However, I expect that history will develop its own framework of contextual relationships between disciplines, as our future experts mull over these issues during the next hunred years. I also expect that most of what I write will be invalidated, &/or considered obsolete 100 years from now. I don’t mind that. I found my calling far too late in life, for fame or fortune. I’ll just do my part, and leave it to the future to determine what’s worth keeping – and how to file it among the rest of our ruminations.”

Tradotto:

“Capisco che il contesto più ampio potrebbe richiedere una comprensione di quella relazione, ma siamo al punto in cui tali domande richiedono risposte durature? Non credo che né la Sociatria né la Sociurgia siano sufficientemente sviluppate da poter rivendicare il sopravvento sull’altra. Come professionisti e teorici, ovviamente abbiamo bisogno del contesto per funzionare all’interno. Lo considero normale, salutare e utile. Progettiamo e aderiamo a qualsiasi contesto ci serva meglio. Tuttavia, mi aspetto che la storia svilupperà il proprio quadro di relazioni contestuali tra le discipline, poiché i nostri futuri esperti rimuginano su questi problemi durante i prossimi cento anni. Mi aspetto anche che la maggior parte di ciò che scrivo sarà invalidato e/o considerato obsoleto tra 100 anni. Non mi dispiace. Ho trovato la mia vocazione troppo tardi nella vita, per fama o fortuna. Farò solo la mia parte e lascerò al futuro il compito di determinare cosa vale la pena conservare e come archiviarlo tra le altre nostre riflessioni.

Articolo su Ettore Gambaretto (Fone Reteluna.it Italia)

(NdR: le immagini relative all’articolo di Lura Sergi sono state gentilmente concesse da “Il Letimbro”.)

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