Conte da premier a leader del centro-sinistra

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L’uscita dalla scena istituzionale del premier Conte lo è già
ma lo sarà ancora di più nei prossimi giorni una lezione di stile. Al di là delle reprimende italiane della politica di basso profilo, non v’è dubbio che nell’Europa della pandemia due sono i premier assunti all’apice della credibilità, la Merkel e Conte. Non a caso l’Italia è riuscita ad avere la quota più alta degli aiuti europei post pandemia.  Non sarà una coincidenza arcana, ma è proprio nell’istante in cui si è capito che, grazie al ruolo dell’Italia, cresciuto nella consapevolezza europea, nonostante la resistenza di alcuni paesi, si avevano tutti quei soldi che in Italia è partito l’attacco. E il primo ad attaccare dal di dentro è stato Renzi sulla cabina di regia, che poi è una raccomandazione dell’EU. Eh sì! Per un paese che spende solo il 30% dei fondi strutturali, la prospettiva di spendere realmente tutti quei soldi è davvero impossibile con l’attuale assetto precario dello Stato e delle Regioni che di fronte alle scelte da fare si sono comportate spesso come l’asino di Buridano.

Conte è stato bistrattato in malo modo proprio su questo, accusato di voler nascondere chissà cosa. Attaccato dopo uno strabiliante successo. Con tante fake news, l’ultima di aver fatto assembramento di giornalisti con l’uscita di un giorno fa (si vede dall’immagine in copertina del tavolino con i microfoni su cui tanto si è ironizzato sui social, altro che assembramento!) Ma questo è un fatto consegnato alla storia recente. Compresa la fase più critica della pandemia Covid19 che ha costretto tutti i governi a fare scelte impopolari. Tuttavia si è visto il plauso internazionale al nostro paese su come gestiva un problema sconosciutissimo che ci metteva agli arresti domiciliari. Certo errori nella seconda fase vi sono stati, dopo un’estate che sembrava aver spazzato via il virus. Ma non è solo il nostro paese ad essere scivolato in questo fatale errore di sottovalutazione.

Quello che invece emerge ora è che il centro sinistra si unisce, anzi è unito proprio dal prof Giuseppe Conte, intorno alla sua persona. Questo emerge proprio dalla risposta che si darà al tentativo di Mario Draghi di fare un governo ponte che faccia superare la crisi italiana. Anche il Movimento 5 stelle è cambiato. Il fondatore del Movimento 5 stelle, Beppe Grillo, parteciperà oggi alle consultazioni del presidente del Consiglio incaricato Mario Draghi. Fonti parlamentari M5s confermano infatti che il ‘garante’ è stato inserito nella delegazione pentastellata.

Grillo si trova a Roma, dov’è arrivato anche Davide Casaleggio. “Ho incontrato diversi parlamentari e ministri qui a Roma. Qualunque sarà lo scenario politico possibile c’è ampio consenso sul fatto che l’unico modo per avere una coesione del Movimento 5 stelle sarà quello di chiedere agli iscritti su Rousseau”, ha detto Casaleggio, presidente dell’Associazione Rousseau. Un avvicinamento dovuto alla grande influenza di Conte che da premier si candida a leader e, in una prospettiva di future elezioni per il centro sinistra, è un’assicurazione da mettere in cassaforte.

 

 

 

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