Conte, il 4 maggio si riparte ma non e’ un via libera tutti

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“IN FASE 2 MANTENERE DISTANZE SICUREZZA”

Dal 4 maggio verranno riaperte le attivita’ relative alla “manifattura e tutto il settore delle costruzioni e del commercio all’ingrosso” funzionale a questi due settori. Lo ha annunciato il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, nel corso di una conferenza stampa da palazzo Chigi. Le riaperture sono consentite in base al “presupposto che queste aziende rispetteranno rigorosamente il protocollo sicurezza sui luoghi di lavoro perfezionato il 24 aprile”, ha aggiunto con riferimento alla fase due dell’emergenza coronavirus.”Vogliamo tutti che il paese riparta ma l’unico modo per convivere con il virus e’ non ammalarsi e la distanza sociale, se non rispettiamo le precauzioni la curva risalira’ e avremo danni irreversibili per l’economia. Se ami l’Italia rispetta le distanze di sicurezza”.

Dal 4 maggio saranno consentite attivita’ di ristorazione con asporto. Lo ha annunciato il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, nel corso di una conferenza stampa da palazzo Chigi. “Nessuno pensi pero’ che davanti a bar e ristoranti ci possa essere un assembramento, si entrera’ uno alla volta e il cibo non si consumera’ davanti ai posti di ristoro”, ha aggiunto con riferimento alla fase due dell’emergenza coronavirus. “Stiamo tutti affrontando una prova molto dura, lo sara’ anche nei prossimi mesi. Potremmo affidarci al risentimento, alla rabbia e prendercela con chiunque ci capiti a tiro, con i familiari, l’Europa, il governo, i politici, la stampa. Oppure”, ha concluso il premier in conferenza stampa a palazzo Chigi, “potremmo operare un’altra scelta: scacciare via la rabbia e pensare a cosa ciascuno puo’ fare per consentire una ripresa rapida”.

Secondo il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, occorre “programmare un progressivo rallentamento del lockdown per far ripartire in sicurezza il paese”. In conferenza stampa a palazzo Chigi, il premier ha aggiunto: “Ora pensiamo alla fase due. Alla fase 3 ci si arrivera’ se ci fossero contagi zero. Anche i membri della comunita’ scientifica – ha concluso il capo dell’esecutivo – non saprebbero dirci quando ci sara’ l’uscita definitiva dall’emergenza”. “Prevediamo regole più stringenti per chi ha febbre sopra i 37.5 gradi e sintomatologia respiratoria: non è più raccomandato stare a casa, devono restare a casa e avvertire il proprio medico”, dice il premier.

Rimane fermo un principio: “se le regole non saranno rispettate la curva dei contagi potra’ risalire e i danni per l’economia saranno irreparabili”, dice Conte. “Se ami l’Italia, mantieni le distanze”, e’ il motto di Conte per la fase due, che durera’ almeno fino al primo giugno, quando potrebbero riaprire bar e ristoranti. Ma vediamo quali sono le misure:

NO SPOSTAMENTI TRA REGIONI. Resta il divieto di trasferirsi o spostarsi, con mezzi di trasporto pubblici o privati, in una regione diversa rispetto a quella in cui attualmente si trovano, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza ovvero per motivi di salute; è in ogni caso consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza.

SI ALLE VISITE FAMILIARI. Si potrà visitare i propri parenti ma sempre nel rispetto delle distanze di sicurezza. No, dunque, a riunioni di famiglia e party privati.

RIAPRONO PARCHI E GIARDINI. Parchi, ville e aree verdi riaprono ma sempre nel rispetto delle distanze di sicurezza e con misure di contingentamento per evitare assembramenti. I sindaci potranno chiuderli se non possono essere rispettare queste misure.

LE SCUOLE RESTANO CHIUSE. Nessuna possibilità di tornare tra i banchi per concludere l’anno scolastico.

SI ALLA CORSA LONTANO DA CASA. Si potrà correre lontano dall’abitazione ma rispettando una distanza di due metri dagli altri, tranne che per i conviventi. Per le passeggiare invece la distanza è di un metro. sono sospese le attività di palestre, centri sportivi, piscine, centri natatori, centri benessere, centri termali (fatta eccezione per l’erogazione delle prestazioni rientranti nei livelli essenziali di assistenza), centri culturali, centri sociali, centri ricreativi.

ALLENAMENTI PROFESSIONISTI: Dal 4 maggio nel rispetto delle norme di distanziamento sociale e senza alcun assembramento, sono consentiti gli allenamenti a porte chiuse, per gli atleti di discipline sportive individuali. Per gli sport di squadra il via libera slitta al 18 maggio.

FUNERALI PRIVATI. Sono sospese le cerimonie civili e religiose; sono consentite le cerimonie funebri con l’esclusiva partecipazione di parenti di primo e secondo grado e, comunque, fino a un massimo di quindici persone, con funzione da svolgersi preferibilmente all’aperto, indossando mascherine protettive e rispettando rigorosamente le misure di distanziamento sociale.

MUSEI. Riaprono i musei e le mostre con un contingentamento degli ingressi. Restano chiusi invece cinema, teatri.

TAKE AWAY. Dal 4 maggio si potrà andare a comprare cibo da asporto, da consumare a casa o in ufficio.

NEGOZI, BARBIERI e RISTORANTI. I negozi riapriranno dal 18 maggio rispettando le misure di distanziamento. I parrucchieri e barbieri, invece, sempre con rigidi protocolli, dovranno aspettare il 1 giugno. Stessa data, pare, per i ristoranti.

EDILIZIA, CANTIERI. I cantieri privati dovranno aspettare il 4 maggio mentre da domani ripartono manifattura e costruzioni.

TRASPORTI. Le Regioni dovranno disporre la programmazione del trasporto pubblico locale, anche non di linea, sulla base delle effettive esigenze e al solo fine di assicurare i servizi minimi essenziali, la cui erogazione deve, comunque, essere modulata in modo tale da evitare il sovraffollamento dei mezzi di trasporto nelle fasce orarie della giornata in cui si registra la maggiore presenza di utenti. Per le medesime finalità il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, con decreto adottato di concerto con il Ministro della salute, può disporre, al fine di contenere l’emergenza sanitaria, riduzioni, sospensioni o limitazioni nei servizi di trasporto, anche internazionale, automobilistico, ferroviario, aereo, marittimo e nelle acque interne, anche imponendo specifici obblighi agli utenti, agli equipaggi, nonché ai vettori ed agli armatori.

 
 

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