Conte: “Non si tutela l’economia senza salvaguardare la salute”

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Con un intervento sul Riformista il premier lancia una rivoluzione ‘gentile’. “Sulla ripartenza non possiamo fallire, le forze politiche dialoghino”. E garantisce: “Sui tempi del Recovery plan saremo inflessibili”

© Afp – Giuseppe Conte 

AGI – “La necessità, oggi più che mai, è quella di intraprendere nuovi sentieri realizzando una rivoluzione ‘gentile’, ma frutto di una visione chiara e di un percorso coraggioso”.

Lo scrive in un lungo intervento sul Riformista il premier Giuseppe Conte, che avverte: “La pandemia è ancora in corso. La curva epidemiologica proprio in questi ultimi giorni sta segnando un innalzamento dei contagi. Dobbiamo per questo mantenere altissima la soglia dell’attenzione e continuare a essere rigorosi nei nostri comportamenti.

Non possiamo abbassare la guardia e abbandonarci alla tentazione di allentare l’impegno per contrastare il Covid. Dobbiamo continuare a mantenere solida la convinzione che è impossibile tutelare il motore della nostra economia senza prima salvaguardare la salute e la sicurezza dei cittadini. Ma questo è anche il tempo in cui non possiamo limitarci a sfogliare il libro delle cose già fatte. Dobbiamo già ora impegnarci con il massimo sforzo per scrivere nuove pagine della nostra storia”.

“Aprire in Italia una nuova stagione di investimenti attraverso i 209 miliardi del Recovery Fund europeo significa quindi restituire visione, prospettiva e speranza alle ambizioni di una nuova stagione di crescita che allontani dai cittadini il senso di ansia, precarietà e incertezza. Una delle leve di questa crescita è la transizione ecologica”, ribadisce il presidente del Consiglio, secondo il quale è necessario “ribaltare definitivamente la convinzione, purtroppo ancora diffusa e radicata, che parlare di ambiente ed ecologia significhi porre degli argini alla crescita e all’iniziativa economica. La transizione green a cui stiamo lavorando destinerà almeno il 37% delle risorse del Recovery Fund a tutti quegli investimenti in grado di ridurre l’impatto sull’ambiente e sul clima, ma anche di produrre innovazione, occupazione e crescita”. 

“Aprire una stagione di investimenti senza pensare a come trasformare i ‘freddi numeri’ di bilancio in un concreto cambio di vita e prospettiva per gli italiani e le loro città sarebbe miope”, osserva Conte, garantendo che “saremo vigili e inflessibili sulle modalità e i tempi di attuazione del Piano di ripresa e resilienza, perché una spesa rallentata (o male indirizzata) delle risorse, in un momento così critico, sarebbe imperdonabile. A questo scopo, sarà premura del Governo creare un assetto normativo ad hoc per la realizzazione del Piano e una struttura normativa dedicata, con specifici soggetti attuatori”.

Il premier non nasconde la delicatezza del momento: “Ora più che mai i decisori politici non possono permettersi passi falsi nella sfida della ripartenza. È per questo motivo che ho affermato, senza girarci intorno, che se perderemo il treno del Piano di ripresa avremo fallito e dovremo farci da parte, io per primo. Avremmo tradito le speranze e la fiducia di un intero Paese e il danno sarebbe irreparabile per tutta la comunità, non riguarderebbe solo singole forze politiche”.

Quindi, il presidente del Consiglio illustra i punti cardine delle linee programmatiche del Recovery plan, tra cui i fondi da destinare al green, infrastrutture, scuola, sanità, fisco (“l’obiettivo di alleggerire la pressione fiscale sui redditi medi e bassi”), infrastrutture. Per Conte “le forze politiche non dovrebbero oggi indugiare a lavorare insieme, con spirito costruttivo, favorendo un franco e sincero dialogo. È fondamentale il contributo di tutti, maggioranza e opposizione, così come è centrale il ruolo del Parlamento per disegnare le grandi riforme e i grandi cambiamenti che l’Italia non può più rimandare”. 

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