Conte rivendica la guida della commissione Esteri del Senato 

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Le sue parole hanno suscitato la reazione dei renziani affidata al capogruppo Davide Faraone: “In una maggioranza si dialoga e non si rivendica: questo il principio che abbiamo chiesto di applicare”

© GLORIA IMBROGNO / NURPHOTO VIA AFP – Giuseppe Conte

Se il Movimento 5 stelle rivendica la presidenza della commissione Esteri del Senato, Italia viva torna ad attaccare e con il capogruppo Davide Faraone avverte: “Smonteremo anche questo pasticciato tentativo di blitz così come abbiamo alla fine ottenuto la decadenza di Petrocelli“.

La consegna alla presidenza della lista dei ’nuovi’ componenti dell’organismo di Palazzo Madama da parte dei gruppi non ha dunque chiuso la vicenda innescata dalle posizioni sul conflitto in Ucraina dell’ex presidente, Vito Petrocelli, che hanno portato alle dimissioni di 20 dei 22 componenti della commissione. Martedì prossimo si terrà una riunione di maggioranza per trovare una soluzione (all’ordine del giorno ci saranno anche altre questioni su cui vanno ancora sciolti dei nodi: dal ddl Concorrenza al Csm al fine vita).

Un accordo sul successore di Petrocelli non sembra però essere vicino. Giuseppe Conte ha messo in chiaro che il Movimento non ha alcuna intenzione di rinunciare alla presidenza della commissione e le sue parole hanno suscitato la reazione dei renziani. “In una maggioranza si dialoga e non si rivendica: questo il principio che abbiamo chiesto di applicare”, ha affermato Faraone che si è anche detto pronto a fermare l’azione dei pentastelati.

Dopo la rinuncia di Gianluca Ferrara, il Movimento potrebbe candidare Ettore Licheri, già capogruppo al Senato e fino al luglio del 2020 presidente della Commissione Politiche Ue, oppure Simona Nocerino, che faceva parte anche della commissione dichiarata decaduta. Oltre a Italia viva, anche altri partiti che fanno parte della maggioranza potrebbero però presentare le loro candidature. Tra i nomi fatti nelle ultime ore per la presidenza c’è anche quello dell’azzurra Stefania Craxi, fino a pochi giorni fa vice presidente della commissione.

La partita potrebbe giocarsi sul filo dei numeri. M5s ha in commissione 5 senatori, la Lega 4, FI e Pd 3, FdI e Iv 1, Cal 1, Per le Autonomie 1 e il Misto 3. Per l’elezione del presidente è necessaria la maggioranza assoluta dei voti dei componenti della commissione (12 su 22) per le prime due votazioni, alla terza è sufficiente la maggioranza assoluta dei voti dei presenti, computando tra i voti anche le schede bianche. Se anche in questo caso nessun candidato risulta eletto, si procede al ballottaggio tra i due senatori che hanno ottenuto il maggior numero di voti.

Questa mattina, come detto, tutti i gruppi hanno indicato alla presidenza i nomi dei loro rappresentanti. Ad eccezione dell’ex presidente e di Alberto Airola sono stati confermati tutti i membri della vecchia commissione.

Il Movimento 5 stelle ha indicato la capogruppo Mariolina Castellone (in sostituzione del sottosegretario al ministero della Salute Pierpaolo Sileri), Ettore Licheri, Gianluca Ferrara, Simona Nocerino e Paola Taverna; la Lega Stefano Lucidi (ex segretario alla commissione), Tony Iwobi, Matteo Salvini e Manuel Vescovi; Forza Italia Stefania Craxi (ex vicepresidente), Enrico Aimi e Adriano Galliani; il Partito democratico Alessandro Alfieri (anche lui ex segretario), Fabio Porta e Luigi Zanda; Fratelli d’Italia Adolfo Urso; Italia viva Laura Garavini (ex vicepresidente); Cal Emanuele Dessi’; Per le Autonomie Pierferdinando Casini. Tre, infine, i senatori del gruppo Misto: Fabio Di Micco, il senatore a vita Mario Monti e Marinella Pacifico della componente Italia al Centro. AGI

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