Corini si presenta: orgoglioso di allenare il Lecce

Sticchi Damiani: rispecchia i nostri valori morali e tecnici. Corvino: progetto di tre anni.

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LECCE – Si è tenuta stamattina la conferenza stampa di presentazione del nuovo allenatore dell’U.S. Lecce Eugenio Corini.

Alla presentazione, oltre al tecnico lombardo, sono intervenuti il presidente della società giallorossa Saverio Sticchi Damiani e il responsabile dell’area tecnica Pantaleo Corvino.

Di seguito  un estratto delle loro dichiarazioni, riprese dalle pagine di Pianetalecce.it

Corini. Visibilmente emozionato, Eugenio Corini si è presentato ai nuovi tifosi con queste parole: “Sono orgoglioso di allenare il Lecce, una squadra che rappresenta il popolo del Salento. Quando è arrivata la prima chiamata di Corvino non c’erano gli accordi ma sapevo che sarei diventato allenatore del Lecce. In queste ore trascorse con il Presidente e la società è nata una grande unione di intenti, le capacità dell’allenatore diventano importanti quando si ha la possibilità di lavorare in sinergia. Lecce era quello che cercavo in questo momento della mia carriera. Ci sono i presupposti per fare un bel lavoro insieme con entusiasmo ed energia”.

“Non mi aspettavo la chiamata del Lecce perché sapevo che il Lecce aveva un allenatore bravo, dal momento in cui la situazione si è evoluta ho pensato che il Lecce potesse chiamarmi. Ho apprezzato il fatto che la società abbia sostenuto il lavoro di Liverani nel tempo, se ho accettato questa situazione è perché ho visto la mentalità di questa proprietà e anche il fatto che ci fosse una figura importante come Corvino”.

“Dal punto di vista tattico la struttura è fondamentale, le caratteristiche dei giocatori determinano l’idea di gioco. Lavoreremo sul 4-3-3 e dovremo lavorare sull’attitudine giusta per completare la squadra. In squadra ci sono giocatori di assoluto valore, chi rimane deve avere entusiasmo e motivazione. Se la promozione del Lecce è nata sull’entusiasmo ora nasce un ciclo fatto di responsabilità. Chi sposa questo progetto deve sposarlo al 100%, dobbiamo sapere che i calciatori sono qui al 100% vogliosi di lavorare con noi”.

“Vogliamo essere protagonisti nella prossima serie B, sarà un campionato competitivo. Noi scenderemo in campo sempre per vincere. Qui a Lecce ricordo il clima di festa quando il pubblico ha spinto la squadra in Lecce-Brescia in serie B. Nel gol di Tabanelli c’era tanto di quella spinta. Qui c’è passione e entusiasmo, che purtroppo oggi non possiamo condividere. La mia idea è riportare nella mentalità della squadra i valori di questa terra, nella speranza che il prima possibile ci sia possibilità di condividere le gioie con la gente allo stadio. Vogliamo far vedere una squadra che gioca a calcio con doti caratteriali importanti. Spesso con i miei collaboratori dicevo che il Lecce era una squadra che non muore mai e voglio che queste caratteristiche si ritrovino in un campionato difficile e lungo come la serie B”.

 Sticchi Damiani. I tempi del calcio sono veloci e sorprendenti, oggi ci troviamo a presentare Eugenio Corini. Un allenatore con cui iniziamo un ciclo triennale, come triennale è il ciclo che abbiamo deciso di iniziare con Pantaleo Corvino. In questi anni abbiamo cercato con i fatti di dimostrare che per noi i cicli sono veri percorsi pluriennali da svolgere insieme. Qui a Lecce si lavora sul progetto e sul medio e lungo periodo, non sulla base della emotività del singolo risultato. Qui si programma e si cercano percorsi condivisi, seri, senza lasciarsi andare agli umori tipici del calcio. Sono molto felice della scelta compiuta dal club, prendiamo un allenatore che rispecchia perfettamente i nostri valori di serietà e correttezza. Lo ricorso da avversario, un avversario forte che rispecchiava il suo carattere. Sin da allora è un profilo che mi aveva colpito. Non è stato semplice da raggiungere, è un profilo di allenatore a cui non era facile arrivare, ma abbiamo deciso che la figura dell’allenatore dovesse essere una figura su cui investire il più possibile“.

Corvino. “Gli eventi che si sono succeduti mi hanno messo a dura prova, a tre giorni dalla preparazione si è dovuto lavorare per trovare la nuova guida tecnica della squadra. Ho sempre ritenuto che la scelta di un allenatore è la scelta più importante che un club possa fare. Le fortune di un direttore dipendono dalla scelta di un buon allenatore. Il contratto di tre anni con Corini è stato per me un atto significativo, perché credo in lui. Di solito ci sono dei passaggi per arrivare ad un matrimonio ma questa volta li ho saltati, sono arrivato subito al matrimonio perché ho creduto da subito in lui. Il triennale per me era un modo di dimostrare al tecnico la mia fiducia. Dobbiamo sentirci oggi velleitari per preparare il terreno per essere vincenti dopo. La scelta di Corini è figlia di un’idea calcistica che ha alla base la cultura del lavoro“.

Il mercato. Lo stesso responsabile dell’area tecnica, a margine della conferenza stampa, si è soffermato sul calciomercato e sui movimenti in entrata e in uscita.

 “Coda? Il modulo sarà il 4-3-3, dovendo scegliere una prima punta abbiamo scelto una prima punta in grado di fare reparto da solo. Puoi sbagliare la moglie ma non l’attaccante o il portiere. Penso che Coda ha una storia importante alle spalle. Abbiamo approfittato della circostanza di poterlo prendere a parametro zero e abbiamo colto l’opportunità. Listkowski? Il ciclo tenderà a patrimonializzare questo club, per patrimonializzare bisogna prendere meno prestiti possibili, perché così facendo si lavora per gli altri e poco per sé stessi, perché a fine stagione ci si ritrova senza patrimonio tecnico e senza ritorno economico. Oggi prendere qualità in Italia non è facile. Non posso andare neanche sui mercati esteri conclamati perché anche lì la qualità ha un costo rilevante. Listkowski viene da un mercato alternativo dove si possono trovare risorse allo stato potenziale. È un giovane arrivato a costi sostenibili con potenzialità importanti. Il tempo dirà se potrà affermarsi. Noi crediamo molto in lui“.

“Non sono ancora arrivate richieste ufficiali per i nostri calciatori. Noi non saremo terra di pascolo per nessuno sul mercato, qui a Lecce non si potrà prendere quando si vuole. Il mercato avrà i suoi tempi in entrata e in uscita, questo lo sanno anche i calciatori e chi lavora per loro“.

(Giuseppe Nuzzo)

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