Cosa sta succedendo in Iran

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Dopo quattro di giorni e manifestazioni in seguito all’aumento del prezzo della benzina, i morti sarebbero almeno 106 secondo Amnesty International. Le autorità minacciano di impiccare i leader delle proteste che, secondo Ayatollah Khamenei, sarebbero pagati per creare i disordini; il reato imputo è di ribellione armata contro le autorità e i principi della Repubblica Islamica. Il ministro degli Esteri Mohammad Javad Zarif accusa gli Stati Uniti di aver sostenuto la protesta del popolo iraniano contro il rincaro. “Gli europei, che sostengono i disordini per cercare di nascondere la loro incapacità rispetto agli Usa sulle trattative con l’Iran, saranno responsabili delle conseguenze delle loro pericolose provocazioni”, ha aggiunto invece il capo della diplomazia di Teheran.

Secondo il Governo, forze esterne starebbero influenzando la situazione politica interna; per evitare la fuga di notizie e le immagini delle proteste, Teheran ha sospeso la connessione internet, mezzo utilizzato anche dai manifestanti per comunicare e per organizzarsi. Il blocco, riferisce il portavoce del governo Ali Rabiei, sarà revocato quando gli abusi finiranno e la rete tornerà in alcune province in modo graduale. Al momento, secondo Netblocks, sito che monitora la situazione internet nel mondo ha riferito che la rete copre al momento solo il 4% del territorio.

Il rincaro sul carburante, secondo il Governo, sarà destinato ad aumentare i sussidi statali per le fasce più povere della popolazione ma dietro questa misura ci sarebbe la difficile situazione economica in cui versa l’Iran dopo le sanzioni reintrodotte da Donald Trump. Tali misure, sospese dal 2015, sono volte ad esercitare pressione su Teheran affinché decida di abbandonare il programma nucleare e ad adottare un atteggiamento meno aggressivo in politica estera.

L’occhio del sistema internazionale è fisso sulle rivolte e sui metodi repressivi utilizzati dalle forze dell’ordine. Anche la stima del numero effettivo di morti e feriti sarebbe compromessa dall’assenza di Internet che da sabato non permette di garantire la correttezza totale delle notizie e dei dati. “Abbiamo respinto il nemico nelle guerre militari, politiche e della sicurezza, e con l’aiuto di Dio lo respingeremo sicuramente anche in questa guerra economica”, sono le parole della Guida suprema iraniana Ali Khamenei.

Di Sara Carullo

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