Covid-19: da Roma a Varsavia, proteste in tutta Europa contro le restrizioni imposte dai governi

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Le misure imposte dai governi europei per contenere la seconda ondata della pandemia hanno causato malcontento e proteste in vari Paesi. Lunedì a Roma diversi proprietari di bar, ristoranti, imprese del turismo e dell’ospitalità si sono ritrovati in piazza del Popolo a per manifestare contro le ultime restrizioni decise del governo, che prevedono la chiusura di bar e ristoranti alle 18.

Una protesta andata in scena proprio mentre il premier Giuseppe Conte esponeva in Parlamento alcune delle misure contenute nel nuovo dpcm che il premier dovrebbe firmare in settimana.

Casi in aumento esponenziale in Svizzera: nell’ultimo fine settimana sono stati più di ventimila i nuovi contagi, 93 le vittime. A Ginevra il rapido deterioramento della situazione sanitaria ha portato a un mini-lockdown: a partire da lunedì chiusi per un mese bar, ristoranti e negozi non essenziali, mentre le scuole resteranno aperte. 

Una misura già in vigore in tutta la Germania e difesa dalla cancelliera tedesca Angela Merkel, secondo cui la decisione di chiudere di bar, ristoranti, cinema e altre attività è l’unica davvero efficace per contenere il virus. “Tutto dipende dal comportamento delle persone: gli chiediamo semplicemente di essere ragionevoli e di rispettare le regole”, ha detto la Cancelliera.

In Polonia la recente impennata di casi è all’origine della manifestazione andata in scena a Varsavia. Centinaia di persone, tra cui diversi artisti, si sono radunate davanti alla sede del ministero della Cultura per chiedere aiuti economici e sostegno al settore cultura, uno dei tanti messi in ginocchio dalla pandemia.  

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