Covid: allerta variante delta. Ok cts a discoteche, ma all’aperto e con green pass

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Via libera del Cts alla riapertura in zona bianca delle discoteche. Ma con determinati paletti: solo quelle all’aperto, solo al 50% della capienza e solo ai possessori di green pass. Stabilire la data della riapertura spettera’ poi al Governo. La variante Delta del Covid-19 avanza intanto in Italia: nell’arco di un mese i casi sono quadruplicati, passando dal 4,2% del totale delle infezioni in maggio al 16,8% in giugno.

La variante Delta, rilevata per la prima volta in India, allarma l’Ue mentre i contagi sono tornati a salire nel Regno Unito e in Israele, due dei Paesi in cui la campagna di vaccinazione è stata più rapida. Il ceppo “sta diventando dominante anche nel nostro continente e non possiamo dire che siamo già alla fine della pandemia”, ha avvertito la cancelliera tedesca Angela Merkel al termine del Consiglio europeo. La leader ha ribadito di indossare le mascherine e di rispettare il distanziamento sociale. “Sono le prime misure da adottare per evitare l’insorgere di una quarta ondata”, ha spiegato la cancelliera. La presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, ha detto che l’Europa è “molto preoccupata” per la variante Delta, che rappresenta ad ora il 90% del totale delle infezioni rilevate nel Regno Unito. “Sta rapidamente progredendo ma abbiamo buone notizie – ha detto l’ex ministra tedesca, spiegando che con due dosi di vaccino contro il Covid-19 si ha una “protezione molto buona”.

“Sui dati riportati al 21 giugno abbiamo l’evidenza che la variante Delta ha una crescita percentuale. Il 16.8% dei sequenziamenti è attribuibile a variante Delta, un elemento coererente con quanto riportato dall’Ecdc”. Così il presidente dell’Iss, Silvio Brusaferro. “Si segnalano numerosi focolai di variante Delta – aggiunge – e quindi occorre essere capillari nel tracciamento e parallelamente un’elevata copertura vaccinale con il completamento dell’intero ciclo”.

Ok alle discoteche ma solo quelle all’aperto, con un affollamento che non superi il 50% della capienza totale e per i soli possessori di un ‘green pass’. È queto, in sintesi, il parere del Comitato tecnico scientifico sulla riapertura delle discoteche in occasione della stagione estiva appena iniziata. Per formularlo, il Cts ha fatto una serie di considerazioni preliminari, legate in particolar modo al diffondersi della variante delta: “Il quadro epidemiologico attuale sia caratterizzato da una circolazione contenuta del virus SARS-CoV-2 nel territorio nazionale ma allo stesso tempo stia emergendo progressivamente la variante delta che secondo ECDC è destinata diventare dominante nei paesi europei nei mesi estivi. Quest’ultima è caratterizzata da una capacità di trasmissione significativamente più alta rispetto alla variante Alfa e richiede, per ottenere un’efficace protezione, il completamento dell’intero ciclo vaccinale”. Le disocteche, sottolina il Cts, sono “note come tra quelle a maggior rischio di trasmissione e come anche nel passato recente sia stato confermata questa tipologia di rischio”. E ancora: “Gli utenti di queste tipologie di attività in larga parte appartengono alle fasce di età più giovani che allo stato attuale sono tra quelle con le coperture vaccinali più basse in particolare se ci si riferisce al ciclo vaccinale completo e rappresentano anche i soggetti intrinsecamente più suscettibili a diffondere la variante Delta caratterizzata da maggior capacità infettante rispetto alle varianti attualmente in circolazione”. 

Pur senza indicare una data per la riapertura, il Comitato fissa dunque una serie di paletti, spiegando che “in questo contesto, pertanto, l’apertura delle discoteche, può essere considerata laddove i protocolli prevedano che: le attività siano limitate ai contesti che possano garantire lo svolgimento esclusivamente all’aperto; l’ingresso possa essere limitato ai possessori di un certificato verde valido che non può essere sostituita da autocertificazione; l’affollamento non possa superare il 50% della capienza massima ivi incluso il personale di servizio e dipendente; chiunque abbia una temperatura superiore a 37,5 o sintomatologia compatibile con Covid-19 eviti di accedere; sia garantita la tracciabilità degli utenti presenti; l’utenza sia resa consapevole che tali attività tra quelle a maggior rischio di assembramento e trasmissione del virus SARS-CoV-2 che è pertanto necessario adottare comportamenti responsabili e tali da ridurre il rischio di trasmissione; le eventuali attività di ristorazione e bar siano soggette alle regole già vigenti”. Il Cts raccomanda infine che le “Autorità sanitarie locali e le altre istituzioni coinvolte nella sicurezza siano coinvolte nella validazione e rispetto dei protocolli di prevenzione ed igienico sanitari a garanzia del massimo rispetto delle misure di sicurezza”. 

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