Credere o non credere, non è la stessa cosa

Arte, Cultura & Società

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L’Opinione di Roberto Chiavarini

Mi chiede l’Amico Vincenzo Santoro: La Fede, con la diffusione del coronavirus, deve misurarsi col tema degli accessi ai luoghi di culto, Chiese comprese, in rispettoso ossequio di condizioni inaccettabili per un Cristiano, alle quali, addirittura, anche chi aspira a diventare Prete, deve assoggettarsi. Quale è il suo pensiero sulla sfida che l’uomo ateo ha posto in essere tra Dio e il Coronavirus, come se egli fosse un arbitro?                                                                                                                                                                                               ViVincenzo Santoro-Taranto 

Noi siamo governati dalla Natura, la quale ci ha concesso il libero arbitrio ma non possiamo cacciare dal tavolo, al quale siamo stati chiamati a sedere, per una alchimia inspiegabile, proprio colui che ci ha invitato.

Ma, in definitiva, questo atteggiamento, è tipico dell’Uomo qualunque.

Si è creata, quindi, l’opinione diffusa, anche tra i tanti cristiani, che, in fatto di religione, si è liberi, ed una religione valga l’altra. Mentre, ci stanno allontanando dalla nostra Cristianità.

Il primo Comandamento recita: “Non avrai altro Dio all’infuori di me”.

E, questo, ha causato in tanti cristiani, un impegno apostolico tanto ottuso, quanto piatto e smussato.

Secondo voi, credere o non credere, è la stessa cosa?

Provo a parlare come quando si parla con qualcuno che non “vuol comprendere”, utilizzando le parole di Don Livio.

La voce di Gesù, non è la voce del venditore di piazza, che vuole a tutti i costi far comprare la sua mercanzia: c’è la passione di Dio nella sua voce, che richiama l’uomo alle sue responsabilità.

È un discorso che, oggi, piace poco ai tanti, ma deve essere affrontato.

Si fa troppo in fretta, oggi, a dire che ognuno ha la sua opinione, che c’è libertà di espressione, pluralismo intellettuale, liceità di pensare tutto ciò che si vuole.

E, questo, ha causato la deresponsabilizzazione di tutti coloro che respingono la Fede.

Vivono felici e beati, perché hanno scelto di non credere.

Per cui, ”l’ateismo di maniera”, è diventato di moda, un bel biglietto da visita per essere accolti con simpatia dal “Sociologismo indotto”, ovvero da chi sta guidando la Società, senza ostacoli, verso il cosiddetto “pensiero unico”. Escludendo la presenza di Dio.

Magari, per essere un po’ diversi e moderni, oppure, per dimostrare a chi può raccomandarci, di essere idonei per assumere una sistemazione impiegatizia, perché in linea con quel “pensiero unico”.

Certo dobbiamo coesistere “in pace” con coloro che non credono, ma Gesù non si è accontentato di vivere il suo culto col Padre in silenzio, nel Tempio, in mezzo a tutti gli altri, ma si è messo a gridare a gran voce: «Chi crede in me, non crede in me, ma in Colui che mi ha mandato.

Dio, ci crea liberi, ma ci presenterà il conto per come abbiamo usato questa nostra e tanto adorata libertà e dei doni che ci ha fatto.

Perciò credere o non credere, davanti a Dio, non è la stessa cosa!

Che si svegli, dunque, la nostra coscienza, che intende per libertà ciò che libertà non è.

LO SCONTRO FINALE: DIO CONTRO IL CORONAVIRUS

Chissà quante volte Lei, Caro Vincenzo, si è chiesto nel corso della sua vita, cosa sia in realtà il Miracolo.

Bene, parliamone insieme.

In un altro articolo ho già espresso la mia Opinione su questo argomento.

Ma è bene ritornarci su, per comparare proprio la grandezza di Dio e la infinitesimalità di un virus.

Di per sé, il Miracolo sconvolge le leggi della Natura, perché stravolge le stesse ferree disposizioni impartite da una Entità superiore, imposte all’origine di tutti i Tempi.

Il Miracolo serve a Dio, per dimostrare alla Umanità che oltre la vita biologicamente perfetta, esiste il trascendentale che supera certi limiti immanenti e certi ordini

Ma voglio dirLe di più. Rifletta…

Quando un individuo muore, un esercito di microbi, microorganismi e decompositori biochimici, scatta militarmente ai supremi ordini di una Entità superiore, attaccando ferocemente il corpo del defunto, divorandolo e trasformandolo in altra materia, per non lasciare nulla di lui.

Quei micro eserciti, compiono in realtà una missione di tipo militare (i guastatori), dettata da una Entità Superiore, logica e dominante, alla quale quell’esercito obbedisce diligentemente e subordinatamente, e sempre con le stesse modalità preordinate, sin dalla notte di tutti i Tempi, nel Sacro principio naturale dettato di chi ha stabilito, con logica sovrannaturale, che tutto si crea e nulla si distrugge.

Memento, homo, quia pulvis es, et in pulverem reverteris, è una locuzione latina che se tradotta letteralmente significa: “Ricordati, uomo, che polvere eri e in polvere ritornerai”.

Sostiene il Prof. Zichichi: se c’è una Logica, di conseguenza, ci deve essere anche un suo Autore.

Ed ecco dove l’atto di Fede, che è un dono di Dio, si coniuga con l’atto della Ragione.

Dunque, Lei pensa realmente che, una Entità Superiore, che è l’ordine di tutte le cose, del Cielo e della Terra, si faccia sopraffare da un insignificante virus, magari manipolato dall’uomo e lo usi per colpire chi lo adora e gli chieda un Miracolo?

Certo, quel che dico, è inconcepibile per un Ateo.

Per carità, ognuno di noi può manifestare le proprie convinzioni, ma non deve usarle contro chi ha Fede.

Un breve inciso.

La nostra attività associativa, dà voce a chiunque e fonda i propri principi Statutari su un antico Aforisma attribuito al Filosofo francese Voltaire: “Non sono d’accordo con quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo”.

Mica a criminalizzare l’altrui pensiero e le altrui scelte. Altrimenti, addio Democrazia, addio Libertà.

Ricordate il miracolo di Gesù, che fece resuscitare Lazzaro?

Invero, Gesù si rivolse al Padre suo, affinché “revocasse” gli ordini impartiti al suo esercito invisibile di batteri, germi e divoratori in genere e restituisse di nuovo la vita purificata, al corpo oramai decomposto di Lazzaro.

E solo Dio può fare una cosa del genere. Ovvero, il Miracolo. 

E che sia solo Dio a disporre della vita, della morte e del perdono, lo afferma lo stesso Gesù quando morente sulla Croce, volgendo lo sguardo al Cielo dice:  Padre, “perdona loro” perché non sanno quel che fanno”.

Infatti, non fu Gesù a perdonare i suoi carnefici, perché non poteva farlo, ma anche in quel caso si rivolse al Padre suo, affinché li perdonasse.

Oggi, viviamo in una società confusa, che non sa più dare il giusto valore alle cose di tutti i giorni, alla gioia e alla sofferenza, alla vita e alla morte.

E lo dico nel momento più delicato della mia vita, quello in cui ho perso mia madre e sto mettendo in discussione la mia stessa Fede.

Certo, i Grandi uomini atei, che assoggettano gli altri uomini, potranno anche illudersi di essere tanto grandi da poter rinnegare Dio.

Ma Dio, non ha bisogno di mostrarsi perché essi credano in lui, tanto, anche l’Uomo più potente al mondo, polvere era e polvere tornerà.

Considerate che quel che accade nella vita di un uomo, è stato già progettato da Dio e lo manifesta attraverso il complesso linguaggio della Natura. Se così non fosse, ciò che accade non potrebbe accadere.

Dio, è li, in qualsiasi manifestazione della natura, ma è l’uomo che non vuole vederlo, illudendosi.

La vita, è una condanna alla quale nessun uomo può sfuggire. La vita, è solo e soltanto un conto alla rovescia.

Chi ha contrapposto la grandezza di Dio ad un infinitesimale Virus, ha compiuto il più grave dei peccati.

Facciamo in modo di essere coerenti fino all’ultimo. Per favore.

ROBERTO CHIAVARINI

Opinionista di Arte e Politica

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