Crollo dell’economia mondiale. Il pianeta chiuso  per diffusione del corona virus

Attualità & Cronaca

Di

Giovanni Mercadante

 foto di copertina  Immagini d’epoca  della pandemia spagnola – 1920.              La scritta sul petto: Indossate la maschera, altrimenti andate in galera

La storia si ripete con le pandemie: peste 1720-1820-1920; colera 1970-2000.

Le prime diffuse per scarsa igiene; mentre il corona virus 2020 è stato studiato in laboratorio con finalità distruttive socio-economiche. 

Le economie globali sono in ginocchio.

Non  una “class action” internazionale, come invece ha fatto un gruppo di americani inviando una formale diffida scritta di richiesta di risarcimento alla Cina.

I primi segnali della diffusione del corona virus sono stati lanciati da Singapore e Hong Kong, da cui mi sono giunte  a tempo debito delle segnalazioni da un mio corrispondente cinese. All’allarme ha fatto seguito  una serie di articoli in inglese di testate giornalistiche accreditate  e di video con immagini scioccanti di persone che cadevano a terra all’improvviso.

Un gruppo di musicisti altamurani era stato in Cina a cavallo tra dicembre 2019  e gennaio 2020, al cui rientro avevo intervistato il direttore d’orchestra. Nel gruppo c’era una cantante, la quale a distanza di alcuni giorni accusò dei sintomi influenzali particolari. Allarmata, si presentò al Policlinico di Bari per accertamenti; dimessa dopo alcuni giorni, perché esente da sintomi di contagio dal corona virus, fu pubblicato il suo nome sulla Gazzetta del Mezzogiorno e il motivo della sua ospedalizzazione.                      Immagini d’epoca Croce Rossa americana – pandemia spagnola 1920

Nel contempo pubblicavo  il 27 gennaio 2020 il mio articolo sul giornale on line NEWSFOOD dedicato all’alimentazione

https://www.newsfood.com/epidemia-cina-ultimora-da-wuhan-coronavirus-da-cibi-altamente-pericolosi/

in cui spiegavo che il corona virus aveva come concausa l’utilizzo di cibi come pipistrelli, carne di cane e quant’altro che nella cultura europea sono banditi.

Carni che nel mercato di Wuhan  sono posti a vista del pubblico. Questo è il punto focale dell’argomento in questione.

Il corona virus si era diffuso a Wuhan già a metà dicembre 2019, una megalopoli con oltre 11 milioni di abitanti, dove ha sede il più prestigioso laboratorio  della Cina per esperimenti chimico-batteriologici, le cui formule potrebbero essere utilizzate anche come armi di annientamento del nemico. Sono notizie ora  di dominio pubblico. Non c’è più mistero. 

    Immagini d’epoca – mascherina di protezione contro la spagnola 1920

Sempre dal mio gancio di Singapore apprendo un racconto shock di un ex militare cinese che sostiene   la sua fantasiosa versione sul batterio corona virus diffusosi a livello globale.

Ormai abbiamo preso familiarità con il  Covid 2019, noto  semplicemente come  “corona virus”.

Abbiamo capito che è stato generato a Wuhan, una città industriale in Cina, e che proviene da un animale – molto probabilmente un pipistrello o un pangolino (simile a un formichiere con corpo rivestito di scaglie taglienti) – che viene venduto in un mercato di animali selvatici.

E’  stato detto che è una malattia semi-influenzale che può causare nei casi più gravi polmonite, insufficienza respiratoria e morte.

Infine, abbiamo capito che sebbene la malattia sia altamente infettiva, è pericolosa solo per gli anziani o per coloro che hanno un sistema immunitario compromesso.  Il tasso ufficiale di mortalità è approssimativamente del 2% circa.

Tutto ciò è un mucchio di bugie – racconta l’ex militare cinese – inventate dallo stato cinese con il tacito sostegno  degli Stati Uniti e dei suoi amici nell’Unione europea, in Russia e in Australia, e diffuse dai media addomesticati in tutti quei paesi.

Il  mondo non funziona come qualcuno ingenuamente immagina – continua l’ex miliare cinese –  Sebbene paesi come  Stati Uniti e  Cina si contendano il dominio globale, la concorrenza è limitata a determinate aree.

Le due superpotenze, per  spartirsi il mondo senza guerre distruttive, stanno pensando di agire con  nuovi schemi strategici.

La Cina per superare gli Stati Uniti potrebbe aver pensato di comportarsi in maniera molto più subdola, facendo uscire volontariamente l’agente batteriologico dal suo laboratorio infettando parte della popolazione di Wuhan.

I casi registrati nella  regione saranno stati messi in conto come caduti di guerra. Non è un grave danno, considerato che la popolazione cinese è di oltre 1,5 miliardi di persone, con un tasso di crescita sempre costante. Per l’Italia invece è un disastro.

Il semplice fatto che il governo cinese abbia reagito con estrema prontezza e determinazione al contenimento della diffusione del corona virus chiudendo le città infettate, distribuendo le mascherine,  fronteggiando i casi positivi più estremi,  costruiendo in 10 giorni un mega ospedale,  ha dimostrato con pugno di ferro la  competenza necessaria; mentre l’Italia, primo paese in Europa ad essere stato  contagiato, è risultato impreparato e fragile con danni rilevanti alla salute pubblica e all’economia nazionale. Detto in breve,  è stato affamato.

L’obiettivo è stato raggiunto. Le economie globali sono in ginocchio.

La Cina, responsabile della diffusione della pandemia, è stata pure avvantaggiata dalla disponibilità  del materiale sanitario necessario a contrastare l’epidemia. Qualcosa non torna. Un sospetto lo dobbiamo mettere in conto.

Alcune istituzioni italiane, tra cui la Regione Puglia,  hanno ordinato in Cina mascherine ed altre attrezzature, naturalmente contestate da chi se ne intende e non è passato inosservato da chi è in prima linea contro la sanità regionale che non funziona,  il Cons. reg. Mario Conca, il quale fa sapere tramite i social network che le mascherine non sono a norma.

Insomma una partita di merce costata un bel po’ di soldi dei contribuenti senza la necessaria certificazione nazionale. Il fabbricante italiano viene indicato come delinquente, mentre il produttore cinese, potenziale contraffattore, passa per eccellenza nella sanità italiana. Contraddizioni del Bel Paese. 

Oltre al danno anche la beffa. Anziché chiedere risarcimenti alla Cina, foraggiamo la sua economia. Non  una “class action” internazionale, come invece ha fatto un gruppo di americani inviando una formale diffida scritta di richiesta di risarcimento alla Repubblica Popolare  di Cina.

Per dominare le società globali che hanno raggiunto status  rilevanti,  la Cina ha probabilmente immaginato, vista la saturazione economica internazionale, di percorrere una strada diversa. Seppur dolorosa, la perdita di vite umane dev’essere considerata come caduti di guerra.

Nella maggior parte dei casi, Cina e Stati Uniti sono più interessati alla cooperazione,  in modo da  impedire ad altri  concorrenti di guadagnare più potere.

A tal fine, hanno molti meccanismi diversi, mediante i quali controllano la stragrande maggioranza dei loro media.

In particolare, gli americani hanno perfezionato l’arte di creare “divisioni” attraverso l’intelligence della CIA.

Queste stesse nazioni possiedono anche una tecnologia che è molto più avanzata di quanto si possa immaginare e che viene accuratamente nascosta alla vista del pubblico.

Ciò include un’intelligenza artificiale avanzata in grado di minare e decidere qualsiasi elezione nel mondo; agenti biologici e chimici in grado di manipolare e controllare i modelli di pensiero e i comportamenti dei cittadini a livelli terrificanti; tecniche di manipolazione altamente sofisticate del tutto sconosciute al pubblico.

redazione@corrierenazionale.net

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