Da +Europa un decalogo Lgbti per i prossimi amministratori locali

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Tra i punti più significativi quelli che reclamano, da parte degli amministratori locali, azioni legislative o burocratiche capaci di combattere i pregiudizi e gli episodi di discriminazione.

© ZUMAPRESS.com / AGF
– Una manifestazione per i diritti Lgbti

 

AGI – Un decalogo per una politica inclusiva e sensibile alle istanze e ai problemi della comunità Lgbti, anche a livello locale: lo ha messo a punto +Europa, grazie a un apposito gruppo di lavoro che ha elaborato i dieci punti per gli amministratori locali e i sindaci che saranno eletti nella tornata elettorale di domenica.

A presentarli, il segretario di +Europa, Benedetto Della Vedova, che si è avvalso dell’elaborazione del tavolo Lgbti del partito, che presenta alle Amministrative un cospicuo numero di esponenti Lgbti, i cui esponenti hanno a loro volta illustrato i singoli punti.

Tra questi, i più significativi sono quelli che reclamano, da parte degli amministratori locali, azioni legislative o burocratiche capaci di combattere i pregiudizi e gli episodi di discriminazione.

A partire dalla possibilità per le persone transessuali o intersessuali di attivare una “carriera alias”, vale a dire possedere una documentazione col proprio nome d’elezione, in attesa della fine di iter burocratici talvolta lunghissimi, per prevenire prevaricazioni o una sorta di ‘coming out forzoso’.

Altro punto del decalogo, la possibilità per le amministrazioni comunali di trascrivere gli atti di nascita dei figli nati da maternità surrogata e un impegno per una riforma delle procedure più macchinose e anacronistiche del diritto di famiglia.

Poi c’è l’impegno in tutti i Comuni per il patrocinio ai vari gay pride, le iniziative pubbliche da assumere in occasione della giornata contro l’omotransfobia e la promozione del turismo Lgbti.

Un punto particolare riguarda la vigilanza sui gemellaggi: gli eletti aderenti al decalogo dovranno evitare o revocare gemellaggi con comuni stranieri (soprattutto in Polonia e Ungheria) con amministrazioni cittadine che si siano dichiarate pubblicamente omofobe.

A completare il quadro, la richiesta di tutele sanitarie e di sicurezze per i lavoratori del sesso e lo sviluppo della medicina di genere.

“Era importante dare un segnale forte agli elettori dell’impegno di + europa su questo tema”, ha spiegato Yuri Guaiana, della segreteria del partito, illustrando il decalogo assieme al coordinatore del tavolo Lgbti, Matteo Di Maio, e a Serafina Funaro, mentre Della Vedova ha osservato che “è possibile lavorare da un punto di vista amministrativo in modo molto concreto con gli strumenti che ci sono già, per creare condizioni di assoluta inclusione di persone, famiglie che hanno scelto libertà di vita”.

“Sono temi – ha aggiunto – molto vicini alle persone e tra le priorità dei più giovani. Tutto questo passa anche attraverso una capacità nelle politiche amministrative. I diritti civili sono inscindibili da tutte le altre libertà e da una visione europeista”.

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