Da Zara a Hermes, i marchi occidentali lasciano la Russia

Economia & Finanza

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Citando problemi di approvvigionamento o per rispettare le sanzioni imposte da altri governi contro Mosca, società del lusso quanto del tessile più economico chiudono centinaia di negozi.

© NATALIA SELIVERSTOVA / SPUTNIK / SPUTNIK VIA AFP

– Un negozio Zara a Mosca

AGI – Le imprese spagnole Inditex (Zara, Bershka, Pull&Bear, ecc.) e Tendam (Cortefiel) hanno sospeso “temporaneamente” la loro attività in Russia a causa del conflitto con l’Ucraina.

La decisione riguarda sia i loro negozi fisici (più di 500 nel caso di Inditex e circa 50 per Tendam) che il canale online. In una dichiarazione inviata alla Comision Nacional del Mercado de Valores (CNMV), il supervisore del mercato azionario, i manager di Inditex hanno spiegato che non possono “garantire la continuità delle operazioni nelle circostanze attuali“, segnate dall’invasione russa dell’Ucraina.

La priorità dei vertici dell’azienda resta la sua forza lavoro nel Paese, composta da più di 9.000 persone, e per loro implementerà “un piano speciale di sostegno”, anche se non ha fornito ulteriori dettagli a questo proposito.

“La Russia rappresenta circa l’8,5% dell’ebit globale del gruppo”, hanno spiegato le stesse fonti, che hanno anche sottolineato che tutti i negozi operano in affitto, “quindi l’investimento non è rilevante da un punto di vista finanziario”.

Sul suolo russo, Inditex gestisce i marchi Bershka, Pull&Bear, Zara, Stradivarius, Oysho, Massimo Dutti, Zara Home e Uterque. Da parte loro, i dirigenti di Tendam hanno indicato che questa sospensione delle sue operazioni in Russia “sarà effettuata garantendo la massima protezione” per i suoi 400 dipendenti nel Paese.

L’azienda – proprietaria dei marchi Cortefiel, Women’secret, Springfield e Pedro del Hierro, tra gli altri – ha già chiuso i suoi franchising in Ucraina la scorsa settimana. L’azienda tessile ha mostrato la sua disponibilità a “collaborare in tutto ciò che può essere necessario” con le autorità spagnole e le ONG internazionali nel contesto di questo conflitto.

Le due multinazionali spagnole seguono così le orme di altre grandi aziende che hanno tagliato i loro affari con la Russia negli ultimi giorni, sia per protestare contro l’invasione dell’Ucraina, sia per problemi di approvvigionamento o per rispettare le sanzioni imposte da altri governi contro Mosca.

Nel settore tessile, la svedese Hennes and Mauritz (H&M) ha annunciato mercoledì scorso la sospensione temporanea delle vendite in Russia a causa della guerra con l’Ucraina, una decisione che è stata presa anche da marchi come Nike, Adidas, Mango, Burberry, Hermes.

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