Appello ai candidati sindaci al ballottaggio del Comune di Taranto

Attualità & Cronaca

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Dal Comitato Io amo gli asili nidi comunali di Taranto

Asili nido a gestione diretta comunale. Ovvero tutto quello che i candidati sindaci in questa campagna elettorale non hanno detto.

TARANTO – Il fatto che nessuno dei candidati sindaco nel corso della recente campagna elettorale abbia fatto riferimento nei suoi programmi a quello che pensa, e che vorrebbe fare degli asili nido comunali di cui la città è dotata, la dice lunga (semmai ce ne fosse bisogno) su quanto sia ancora scarsa in città una cultura dei servizi per l’infanzia.

Eppure, senza voler fare retorica, è chiaro che il benessere di una città si misura anche guardando ai servizi per l’infanzia di cui dispone. Gli asili nido aiutano i bambini a crescere meglio in una fase della vita delicata e complessa che resterà di base (nel bene e nel male) per le successive tappe evolutive.  Nelle città in cui ci sono servizi per l’infanzia aumentano le donne che lavorano, ma soprattutto aumentano le coppie che decidono di mettere al mondo dei figli.

In sintesi, le città nelle quali ci sono più servizi per l’infanzia, vivono meglio e si predispongono ad un futuro migliore.

Quindi un’amministrazione comunale coerente dovrebbe avere tutto l’interesse a mantenere, ed anzi a rilanciare i servizi per l’infanzia di cui dispone.

La nostra città ha una dotazione di otto  asili nido comunali che poche altre città del  Sud possono vantare. Facendo riferimento ad un Regolamento di Gestione e ad una Carta dei Servizi educativi per l’infanzia, i nostri asili nido sono le uniche agenzie educative, rivolte ai bambini dai 3 mesi ai 3 anni di età, in grado di garantire standard di qualità a livelli adeguati alla delicatezza e complessità del compito. Ci stiamo riferendo alle strutture ospitanti che furono costruite proprio per ospitare asili nido, alle cucine interne, all’organizzazione del lavoro basata sul gruppo, al coordinatore pedagogico interno, al progetto educativo che vede protagonisti i bambini e le famiglie.

 Ma è fondamentale che i nuovi amministratori, in presenza di tante criticità nel servizio (prima fra tutte la carenza di personale a tutti i livelli, e l’assenza di una graduatoria delle supplenze) siano consapevoli di quanto fare una scelta di campo a favore degli asili nido a gestione diretta comunale, non sia una semplice, burocratica assunzione di responsabilità, ma un impegno per una diffusione maggiore di una cultura dei diritti dell’infanzia nel territorio.

Una formidabile occasione di legittimazione sul piano culturale viene finalmente al servizio dalla legge 107 del 2015, quella della buona scuola.

Per la prima volta i servizi rivolti alla prima infanzia, come è già nella maggior parte dei paesi europei più avanzati, entrano a far parte del sistema di educazione ed istruzione nazionale dalla nascita ai 6 anni. Vengono riconosciuti non più come servizio a domanda individuale (con pesanti ricadute sulle tariffe per le famiglie) ma come diritto all’educazione di tutte le bambine e i bambini a partire dalla nascita in nome di un principio di pari opportunità.

Il Comune di Taranto proprio per il fatto di gestire in forma diretta 8 asili nido comunali dovrebbe  esplorare tutte le possibilità che si aprono anche sul piano concreto, legate a possibili finanziamenti statali (in vista della riduzione delle tariffe per l’utenza), e per rivendicare l’ingresso a pieno titolo nei poli per l’infanzia 0-6 che ogni regione dovrebbe istituire.

Fase di grandi cambiamenti aspetta gli asili nido comunali, se la nuova amministrazione sarà volta a cogliere le nuove opportunità che si presentano.

Ma sarà necessario affrontarla armandosi di un metodo di lavoro del tutto sconosciuto per il nostro comune.  Quello di un’analisi dei problemi, e di una conseguente  progettualità di ampio respiro per risolverli, tenendo chiari gli obiettivi, che preveda nella sua elaborazione il coinvolgimento di tutte le componenti interessate (famiglie, operatori, e loro rappresentanze).

Consegniamo  ai candidati sindaci che stanno per andare  al ballottaggio un documento contenente  alcuni nostri elementi di riflessione, e proposte su quello che desidereremmo si facesse per questo importante servizio.

Il  documento illustra i motivi per cui  si ritiene che il carattere di gestione diretta comunale degli asili nido, per il benessere dei bambini e delle loro famiglie, vada preservato e rilanciato.  Sottolinea quanto sia importante la partecipazione delle  famiglie (protagoniste attive del progetto educativo), e di come andrebbe incoraggiata la gestione sociale. Ma anche di accorgimenti che si potrebbero adottare per rendere più semplice l’accesso delle famiglie al servizio. Fra l’altro (pubblicità e informazione): riduzione progressiva delle tariffe (in sintonia con l’uscita dall’elenco dei servizi a domanda individuale); introduzione di fasce di esonero totale dal versamento delle tariffe (accedendo a “nidi gratis” che la Regione dovrebbe attivare);  facilitazioni per una politica di inclusione verso i bambini appartenenti a famiglie di migranti, rifugiati e richiedenti asilo.

D’altro canto si fa riferimento all’importanza di consolidare il progetto educativo del servizio sin qui espresso, con l’istituzione del Coordinamento Pedagogico, che possa assicurare (in varie forme) la formazione permanente in servizio degli operatori a tutti i livelli, e che abbia l’obiettivo di estendere e condividere gli standard di qualità degli asili nido comunali (di cui alla Carta dei Servizi), ad altri gestori che, a vario titolo, si rivolgono a bambini della stessa fascia d’età.

Non mancano riferimenti all’argomento spinoso  dei costi di gestione del servizio, per i quali si auspica un riordino, e maggiore trasparenza, ma anche alla necessità di rivolgere uno sguardo attento e fiducioso alle fonti di finanziamento possibili, che un nuovo panorama legislativo lascia intravvedere.

Per finire il documento contiene anche indicazioni sull’esigenza di assumere nuovo personale (educatrici, cuochi e coordinatrici), data la carenza acuta che si è creata particolarmente in questi ultimi anni. Si quantifica il numero di educatrici occorrente per far funzionare a pieno regime tutte le strutture. Al momento non utilizzate pienamente,  appunto per carenza di personale, non certo per carenza di richieste da parte dell’utenza.

Detto questo vorremmo porre a ciascuno dei candidati sindaci che stanno per andare al ballottaggio alcune semplici domande: 

  • se dovesse diventare sindaca/o, si impegnerebbe per sostenere gli asili nido a gestione diretta comunale di cui la città è dotata?
  • cosa farà nei primi trenta giorni di amministrazione per risolvere almeno il problema più urgente della carenza di educatrici e di cuochi?
  • sarà disponibile ad elaborare un progetto complessivo di rilancio degli asili nido comunali, insieme agli operatori e alle famiglie utenti del servizio?
  • si impegna a riaprire per settembre la sede dell’asilo nido Del Vasto? 

Rimaniamo in attesa di risposte.

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