Debora Serracchiani e la favola di Esopo

Attualità & Cronaca

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Questa la notizia: “Mentre era ancora a bordo del bus, nei pressi della stazione ferroviaria, aveva notato un uomo riverso a terra. Scesa dal mezzo si era diretta immediatamente verso di lui con l’intento di prestargli soccorso.

L’uomo le ha chiesto aiuto pregandola di accompagnarlo. I due si sono quindi diretti verso un’area della stazione dove sono presenti vagoni in disuso. Improvvisamente l’atteggiamento dell’uomo è cambiato: l’iracheno ha trascinato la vittima dentro il bagno di una delle carrozze e lì è iniziato il peggiore degli incubi”. Queste le parole di Debora Serracchiani: “La violenza sessuale è un atto odioso e schifoso sempre, ma più inaccettabile quando è compiuto da chi chiede e ottiene accoglienza”.

Questa la favola di Esopo: Nella stagione invernale un vecchio contadino trovò una serpe intirizzita dal freddo, avutane compassione, la raccolse e se la pose in seno. Ma quella, riscaldatasi e ripreso il suo istinto, morsicò il benefattore e lo uccise. Il contadino morendo disse:  “Soffro cose giuste, poiché ebbi compassione di un essere malvagio”. Il racconto evidenzia che le persone cattive e malvagie non cambiano mai, anche se sono trattate con estrema bontà.

Vale per la povera ragazza che stava aiutando il malvagio, vale per gli italiani che accolgono e trattano bene i migranti bisognosi d’aiuto. Che cosa c’entra il razzismo?

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