Defibrillatori nei luoghi pubblici, approvata la legge

Attualità & Cronaca

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di Claudio Gentile

La Commissione Affari Sociali della Camera ha approvato all’unanimità in via definitiva la proposta di legge sui defibrillatori automatici esterni (Dae), che quindi diventa legge dello Stato. 

La legge prevede novità rilevanti per rafforzare il primo soccorso in caso di arresto cardiaco, introducendo l’obbligo per le società sportive professionistiche e dilettantistiche di dotarsi di defibrillatori, nonché l’introduzione a scuola dell’insegnamento delle manovre di rianimazione cardiopolmonare. Sono previsti, inoltre, 10 milioni di euro per la progressiva diffusione nei prossimi cinque anni dei Dae in luoghi molto frequentati come aeroporti, stazioni ferroviarie, porti, scuole e università, sui mezzi di trasporto a lunga percorrenza (aerei, treni, navi) e uffici pubblici, la possibilità per gli enti territoriali di incentivare, anche con misure premiali, l’installazione di defibrillatori in centri commerciali, condomini, alberghi e nelle strutture aperte al pubblico, l’obbligo per il 118 di fornire ai cittadini le istruzioni telefoniche per riconoscere l’arresto cardiaco, per fare il massaggio cardiaco e per utilizzare il Dae e l’introduzione di applicazioni per la loro geolocalizzazione.

La legge stabilisce che, in assenza di personale sanitario o di personale non sanitario, ma formato sul primo soccorso, anche i cittadini comuni, che non hanno ricevuto una formazione specifica, siano autorizzati a utilizzare i Dae e, per offrire una garanzia in più che «salvi» chi decida di intervenire per salvare una vita, viene introdotta anche l’ “immunità” penale per chiunque utilizzi i defibrillatori. 

In Italia si verificano ogni anno circa 60mila arresti cardiaci e si stima che solo nel 58% dei casi chi assiste intervenga con le manovra salvavita (massaggio cardiaco, ventilazioni) e solo nel 28% dei casi con il defibrillatore. La percentuale di sopravvivenza, però, è legata alla tempestività dell’intervento di defibrillazione. Ogni minuto che passa dal momento dell’arresto cardiaco la possibilità di sopravvivenza scende del 10%. La nuova legge si pone l’obbiettivo di coinvolgere i cittadini nel primo soccorso e di dare loro gli strumenti per farlo. 

“Quella appena approvata è una norma di civiltà perché avere un defibrillatore immediatamente disponibile riduce il tempo del primo soccorso: sono minuti che fanno la differenza tra la vita e la morte” hanno detto le parlamentari Lorefice e Sportiello, che si sono occupate dell’iter della legge. 

Per il sottosegretario Giorgio Mulè, promotore del disegno di legge, questa è “una legge attesa da 20 anni in Italia che da sempre ho definito ‘salva vita’ perché permetterà appunto di salvare migliaia di vite ogni anno, di diffondere cultura di prevenzione e primo soccorso. Oggi è stato colmato un vuoto normativo tutto italiano: si scriverà ‘defibrillatori ovunque’, si leggerà ‘vita’”.

Affinché però la legge diventi realtà sarà necessario ora scrivere i decreti attuativi. 

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