Deposito Nazionale  di scorie Nucleari a Gravina, Altamura e Laterza. Il parere di Pietro Ninivaggi, imprenditore di Altamura

Puglia

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Sulla probabilità che venga istituito  un  “Deposito Nazionale  di scorie Nucleari sul territorio di Altamura-Gravina-Laterza” espongo quanto segue:

Il mio ruolo di imprenditore, non può prescindere  dal Principio di Comunità , quindi non posso  allinearmi alla imperante demagogia, di sentirsi in Comunità quando  si tratta di ottenere e,  fare e  dire l’opposto quando si tratta  da  dare per la Comunità-  cd “ Mai nel mio giardino”

E da oltre 20 anni che L’Italia cerca, inutilmente    di  realizzare un deposito di Scorie Nucleari  sul proprio territorio,  come da ultimo  prescritto dalla Direttiva Euratom 2011/70 che prevede  la definitiva sistemazione dei rifiuti nucleari  negli stati membri in cui essi sono prodotti.

A mio parere è oltremodo riduttivo immaginarsi che impedendo la costruzione del deposito Nazionale , di Scorie Nucleari ,  nel territorio del Comune di Altamura-Gravina-Laterza-  il resto dell’Italia sia al riparo  da eventuali Rischi  radioattivi,  stessa considerazione vale anche per tutti,  gli altri potenziali siti  individuati, ove tutte le comunità locali si sono  allineate sul  sul “ No grazie , mai sul nostro  territorio”.

Pertanto mi dissocio dalle imperanti demagogie sull’argomento e  invito  tutti a  guardare oltre il proprio giardino.  In tal modo  potranno  accorgersi, se lo vorranno,  che l’intero Territorio Italiano è circondato da Centrali Nucleari,  che potenzialmente sono un rischio,  come è stato dimostrato dalla scoppio della  Centrale di Chernobyl  .

L’Italia   con il Referendum del 1987  ha deciso di uscire dalla Produzione  di Energia Elettrica da Nucleare, tuttavia,  grazie alla imperante   cultura “del no grazie mai nel mio giardino” ,  neanche la produzione di energia da fonti rinnovabili,  previste dalla Direttiva CEE 2001/77,   dal – D.Lvo 387/03  e dal D.Lvo 28/11, che avrebbero  sostituto le Centrali Nucleari che si andavano a dismettere,  risultano  gradite ,  e quindi ostacolate con normative di Livello Regionale  palesemente  impeditive alla realizzazione di Impianti da Fonte Energetica Rinnovabile- FER .

Difatti  per coprire il nostro  fabbisogno dei consumi finali interni,  L’Italia   continua ad importare  oltre il 24%   dei nostri consumi  finali  di Energia Elettrica , che viene prodotta in Francia da  Centrali a Nucleare , posizionate  vicine ai confini Italiani.

Si Aggiunga che L’Italia, non essendosi dotata di un proprio Deposito Nazionale di Scorie Nucleari è stata costretta, ad inviare in Francia e Gran Bretagna dei rifiuti radioattivi , per essere “ Riprocessati”  e restituiti all’Italia nell’anno 2025 .  Il tutto con evidente  aggravio di costi a carico dell’Erario.

Pertanto  il Deposito di Scorie Nucleari  “ Sa dà Farè”

I sigg Sindaci e Capi Popolo,  del Comune di Altamura-Gravina- Laterza-  banali  alfieri del del “no grazie mai nel mio giardino”  ,  dovrebbero  dismettere i panni dell’ipocrisia e  con senso di responsabilità, ammettere che la scienza abbia acclarato  assieme a tutte le competente intellettuali   tecnologiche  Italiane che è possibile realizzare in tutta sicurezza un Deposito Nazionale di Scorie Nucleari con annesso Parco Tecnologico.

Ogni amministratore   pubblico di buon senso, dovrebbe “Agevolare e non impedire” opportunità di sviluppo  per il territorio amministrato.

La realizzazione di un Deposito Nazionale di Scorie Nucleari con annesso Parco Tecnologico, stante le ipotesi progettuali,  comporta un investimento di oltre un Miliardo di Euro, l’impiego di almeno  4.000 unità lavorative  per quattro anni di cantierizzazione e  un impiego a tempo indeterminato a regime dell’impianto  di  1.000 unità, cui si aggiungono  notevoli  compensazioni ambientali e sociali in favore della Comunità che ospiterebbe tale impianto.

Si aggiunga che tale decisione di disponibilità ad ospitare il  Deposito Nazionale di Scorie Nucleari con annesso Parco Tecnologico, , oltre che dimostrare il “ Principio di Sentirsi in  Comunità” della popolazione locale, consentirebbe allo Stato Italiano di sottrarsi dalla Procedura di Infrazione Comunitaria cui e stato sottoposto per  inadempimento alla Direttiva Euratom 2011/70

Credo di aver espresso il mio pensiero come un italiano responsabile

Pietro Ninivaggi

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