Diffusi per errore mail e foto di 250 interpreti afghani, ora sono in pericolo

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Nuova grana per il governo conservatore inglese, che ha già sostituito il ministro degli Esteri per la gestione della crisi

 

©  AFP – Aeroporto di Kabul, Afghanistan

AGI – In una fuga di dati sensibili, sono stati divulgati nomi, indirizzi di posta elettronica e fotografie di 250 afghani che hanno lavorato come interpreti per le forze britanniche dispiegate in Afghanistan, mettendo a rischio la loro incolumità e creando nuovo scompiglio nel governo di Londra. 

I media britannici hanno riferito che ad essere diffusi sono stati gli indirizzi mail di più di 250 afghani che stanno cercano di lasciare il loro Paese, tornato sotto il dominio dei talebani, per raggiungere il Regno Unito.

Secondo la ricostruzione dei fatti, gli indirizzi sono stati tutti copiati per errori in una e-mail del ministero della Difesa, consentendo a tutti i destinatari del messaggio di vedere i nomi dei singoli interpreti e in molti casi anche le loro foto associate. 

Dopo questo errore una seconda mail è stata inviata agli stessi destinatari, in cui è stato consigliato loro di cancellare il messaggio precedente e di modificare i propri indirizzi di posta elettronica. In attesa dei risultati dell’indagine in corso, una persona è stata sospesa.  

Non si sono fatte attendere le critiche all’interno della stessa maggioranza e le accuse dell’opposizione. Su Twitter il deputato conservatore Johnny Mercer ha denunciato una “negligenza criminale” che probabilmente obbligherà gli interpreti a “cambiare subito casa” per evitare rappresaglie.

“Abbiamo detto a questi interpreti che assicureremo la loro sicurezza, ma questa fuga di dati ha inutilmente messo in pericolo le loro vite”, ha deplorato su Twitter John Healey, incaricato delle questioni difesa nel Labour, principale partito di opposizione. Il deputato laburista ha chiesto al governo di “intensificare i suoi sforzi per far arrivare questi afghani in tutta sicurezza nel Regno Unito”.  

Dal lancio del programma britannico Arap, destinato a rimpatriare il personale locale impiegato dalle forze britanniche, circa 68 mila afghani hanno richiesto l’adesione alla procedura. Del resto, la complessa situazione creatasi in Afghanistan è già valsa la poltrona al ministro degli Esteri, Dominic Raab, pesantemente criticato per essere rimasto in vacanza mentre Kabul cadeva nelle mani dei talebani. Raab è stato sostituito in un rimpasto di governo operato la scorsa settimana dal premier conservatore Boris Johnson.

 

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