Djokovic contagiato. Il coronavirus agita l’olimpo del tennis

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Il serbo numero uno del tennis mondiale aveva organizzato il torneo Adria Tour, in cui sono risultati positivi almeno altri due tennisti: il croato Borna Coric e il bulgaro Grigor Dimitrov

Il coronavirus è arrivato al vertice del tennis mondiale: Novak Djokovic ha annunciato di essere positivo al Covid-19. Il 33enne serbo numero uno della classifica Atp ha fatto sapere di essersi sottoposto al test con tutta la famiglia e lui e la moglie incinta Jelena sono risultati contagiati mentre i figli Stefan e Tara, di 3 e 5 anni, sono negativi.

La notizia è destinata a rinfocolare le polemiche per l’Adria Tour, il torneo esibizione a Zara ideato e promosso dallo stesso Djokovic e interrotto per il focolaio di Covid che aveva già portato ad almeno sei casi: tre tennisti, il croato Borna Coric, numero 33 della classifica Atp, il bulgaro Grigor Dimitrov, numero 19, il serbo Viktor Troicki con la moglie incinta, più i preparatori di
Djokovic e Dimitrov, l’italiano Marco Panichi e il tedesco Christian Groh.

Dopo che domenica Dimitrov aveva annunciato la sua positività, era stata cancellata la finale del torneo benefico svoltosi tra Serbia, Croazia, Montenegro e Bosnia-Erzegovina, che avrevbbe dovuto mettere di fronte Djokovic e il russo Andrej Rublev. Ma nel frattempo la mancanza di misure di prevenzione anti-Covid ha suscitato polemiche anche tra che avevano disertato il torneo, come l’australiano Nick Kyrgios.

Il campione serbo, già ribattezzato maliziosamente ‘Novax Djokovic’ sui social, è finito nel mirino dei media croati che gli rimproverano di aver prima sottovalutato la pandemia aprendo le partite al pubblico e poi di esser voluto rientrare in Serbia per sottoporsi ai test.

Insomma, un evento che voleva celebrare l’uscita dalla pandemia e il ritorno del grande tennis (sport considerato fra gli esperti tra i piu’ sicuri rispetto alla pandemia) si è trasformato in un boomerang. ‘Djoker’, oltre al contagio suo e della moglie, rischia di pagare un pesante prezzo di immagine.

“Abbiamo dimenticato l’Italia e messo a rischio migliaia di persone perché qualcuno voleva colpire la palla”, ha titolato un giornale di Zagabria. Il timore e’ di un’ondata di contagi perche’ i positivi avevano incontrato decine di persone, compreso il premier croato, Andrej Plenkovic.

Djokovic nel comunicato ha difeso la sua buona fede: “Tutto ciò che abbiamo fatto nell’ultimo mese, lo abbiamo fatto con cuore puro e intenzioni sincere”, ha assicurato, “il nostro torneo intendeva unire e condividere un messaggio di solidarietà e compassione in tutta la regione”.

“Abbiamo organizzato il torneo credendo che ci fossero le condizioni per svolgere il torneo”, ha spiegato il numero uno del mondo, “sfortunatamente, questo virus è ancora presente ed è una nuova realtà che stiamo ancora imparando ad affrontare e con cui convivere. Spero che ciò non complichi la situazione di salute di nessuno e che tutti stiano bene”.

We Are Tennis @WeAreTennis
 

Huge party for Djokovic, Zverev & friends after 1st stage in Belgrade ?

(Video via @BenoitMaylin)

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Gaudenzi: “Come bimbo che non ascolta”

È un po’ come quando dici ai tuoi figli mentre provano a imparare a guidare la bici di indossare il casco. E loro dicono ‘no, no e no’. Poi vanno in bici, cadono e mettono il casco”. Andrea Gaudenzi, presidente dell’Atp (ex numero 18 del mondo), in un’intervista rilasciata al New York Times, attacca Novak Djokovic dopo che è risultato positivo al coronavirus insieme ad altri tre tennisti (il serbo Viktor Troicki, il bulgaro Grigor Dimitrov e il croato Borna Coric), in occasione della partecipazione all’Adria Tour.

“Ora sappiamo tutti che possiamo ottenerlo molto facilmente, quindi staremo ancora più attenti e forse avremo un po’ più di tolleranza nei confronti della bolla”.

“Ovviamente dispiace per i giocatori – ha aggiunto – vogliamo che si riprendano il prima possibile. Sappiamo che ci sono state molte critiche, ma dobbiamo stare tutti attenti ed essere consapevoli che, anche con misure estreme, potrebbero esserci delle positività. Corriamo tutti il rischio”.

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