Domani si ferma in Ucraina un terzo del metano russo per l’Ue

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L’operatore Gtsou dice di non poter usare il punto d’accesso di Sokhranivka da cui passano 32,6 dei 110 milioni di metri cubi al giorno diretti in Europa.

© Alexey Vitvitsky / Sputnik / Sputnik via AFP – Gasdotto

AGI – I flussi di gas russo verso l’Europa attraverso uno dei due punti di ingresso chiave in Ucraina si fermeranno da mercoledì 11 maggio, “poiché le forze di occupazione interrompono le operazioni”. Lo riferisce il gestore della rete di gas naturale ucraino, secondo quanto riporta Bloomberg.

Quasi un terzo del gas che dalla Russia attraversa l’Ucraina per poi giungere in Europa passa attraverso la stazione di compressione di Novopskov sul gasdotto Soyuz, che arriva in Ucraina nel punto di ingresso di Sokhranivka al confine con la Russia. Lo afferma S&P Global.

L’operatore ucraino Gtsou ha dichiarato che passano attraverso il compressore fino a 32,6 milioni di metri cubi al giorno. Per l’operatore la ‘forza maggiore’ è stata causata dall’occupazione russa della stazione di compressione che ha portato a dei cambi nelle operazioni, incluso il ritiro non autorizzato di gas dal flusso di transito.

Tutto ciò “ha messo in pericolo la stabilità e la sicurezza dell’intero sistema di trasporto del gas ucraino”.

“Queste azioni nell’ambito del contratto di transito sono circostanze di forza maggiore che rendono impossibile adempiere agli obblighi a Sokhranivka e alla stazione di compressione di confine Novopskov che non è attualmente controllata da Gtsou”.

“La compagnia – si legge nella nota – ha ripetutamente informato Gazprom delle difficoltà del transito causate dalle azioni delle forze di occupazione russe e ha chiesto la fine delle interferenze nel funzionamento delle strutture, ma questi appelli sono stati ignorati”, spiega Gtsou.

Il totale delle consegne russe attraverso l’Ucraina a marzo ha raggiunto i 110 milioni di metri cubi al giorno, in linea con gli obblighi contrattuali di Gazprom nell’ambito dell’accordo di transito quinquennale con l’Ucraina firmato a dicembre 2019, sebbene i volumi di transito siano diminuiti ad aprile.

In base a tali accordi di transito, spiega S&P Global, Gazprom ha accettato di far transitare 65 miliardi di metri cubi di gas attraverso l’Ucraina nel 2020 e 40 miliardi di metri cubi/anno nel periodo 2021-24, ben al di sotto del recente picco di transito di 94 miliardi di metri cubi nel 2017.

Nel 2021 Gazprom ha consegnato 41,6 miliardi di metri cubi di gas attraverso l’Ucraina.

Il gestore, in una dichiarazione sul suo sito web, ha annunciato che non potrà più accettare il transito di gas russo attraverso Sokhranivka dalle 7 del mattino ora locale. Tuttavia, ha precisato, sarà ancora possibile reindirizzare i flussi attraverso un altro punto di ingresso, permettendo di rispettare i contratti europei.

Non è tecnologicamente possibile trasferire i flussi di gas all’Ucraina verso un nuovo punto di ingresso, come proponeva l’operatore del sistema del gas ucraino Gtsou. Lo afferma Gazprom. L’operatore in precedenza aveva dichiarato la forza maggiore sul trasporto di gas russo attraverso il punto di ingresso Sokhranivka, con l’interruzione dei flussi l’11 maggio, e aveva proposto il trasferimento della capacità a Sudzha, un’altra località.

Quelli che passano a Sokhranivka sono i flussi di gas russo verso l’Europa. Lo stop, ha spiegato l’operatore ucraino, è stato causato dalle “forze di occupazione che interrompono le operazioni”.

Allo stesso tempo Gazprom ha affermato che rispetterà tutti gli obblighi nei confronti dei clienti europei e che non ci sono prove di ciò che afferma l’operatore ucraino.

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