Domenico Auriemma… Uno di noi

Attualità & Cronaca

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Ilaria Solazzo lo ha intervistato per farci scoprire l’uomo oltre l’imprenditore stellare.

Domenico Auriemma, Ottico partenopeo, titolare del Brand D-Style, vincitore del prestigioso Certiluxe Fashion Award, creatore del marchio che dall’Italia ha spopolato in tutto il mondo. Auriemma è lo Stilista di occhiali super luxury per Artisti come: Julia Roberts, Lady Gaga, Rihanna, Pamela Anderson, Paris Hilton, Tom Hanks, Johnny Depp, Bruce Willis… sono solo alcuni dei grossi nomi dello star sistem hollywoodiano.

foto Auremma

 

ILARIA – Ciao Domenico benvenuto su “Corrierenazionale.net”. Iniziamo la nostra chiacchierata con una primissima domanda: Come funzionano gli occhiali da sole?
DOMENICO – Gli occhiali da sole sono l’ennesimo esempio del connubio felice tra la chimica e la fisica. Le lenti, la parte speciale di questi occhiali, sono normalmente fatti di materiali speciali: policarbonato o PADC. Queste due famiglie di polimeri sono trasparenti alla luce visibile e permeabili all’ossigeno, possono essere fabbricati e processati industrialmente, sono flessibili ma resistenti e inerti chimicamente; inoltre, nel caso in cui si vogliano graduare, i loro indici di rifrazione sono tali da poterlo permettere (a meno che non si voglia optare per i comuni materiali vetrosi o basati su ossidi di silicio). La figata degli occhiali da sole, però, è data dai dettagli: le loro lenti infatti si possono ricoprire con strati sottili di metallo (tipicamente argento o alluminio) depositati elettrochimicamente da soluzioni dei loro ioni per ottenere il cosiddetto “effetto a specchio”;dopare con piccole quantità di ossidi metallici (titanio, ferro) che assorbono la radiazione UV, evitando così danni agli occhi; colorare con piccole quantità di ossidi speciali. Le lenti che assorbono radiazioni UV scurendosi sono le cosiddette lenti fotocromatiche. In queste lenti, la matrice polimerica si dopa con piccole quantità di composti speciali che, assorbendo la radiazione ultravioletta, subiscono reazioni che cambiano il colore della lente stessa. Dato che queste reazioni sono reversibili, quando si rimuove la fonte di radiazione UV le lenti tornano trasparenti. A seconda del tipo di dopante (inorganico o organico), la reazione coinvolta è un po diversa ma l’effetto è lo stesso: salvaguardare le nostre cornee da quella porzione dannosa di radiazione solare.

Nelle lenti fotocromatiche i principali dopanti deputati a tal uopo sono: cloruro di argento (AgCl) dopato con ioni rame(I), ossia Cu⁺. AgCl è in principale dopante inorganico ed è formalmente formato da ioni Ag⁺ e Cl¯ che, quando ricevono luce ultravioletta, si riducono rispettivamente ad argento metallico e atomi di cloro. I primi scuriscono le lenti, mentre i secondi reagiscono con gli ioni Cu⁺ riformando gli ioni Cl¯ e così evitando di disperdersi; naftopirano. Questo composto organico ha la capacità di isomerizzare sotto la luce ultravioletta, ossia di riarrangiare i suoi legami formando isomeri. Gli isomeri sono composti che hanno la stessa formula molecolare (stesso numero e tipo di atomi), ma diverso arrangiamento atomico e, nel caso del naftopirano, i suoi isomeri sono colorati.

Ecco che, quindi, quando le lenti dopate col naftopirano ricevono luce UV, i suoi legami si riorganizzano e i risultanti isomeri impartiscono colore (scuro) alle lenti. Naturalmente, questa isomerizzazione è reversibile e l’isomero incolore si riforma al buio. C’è chi parla (o sparla) della chimica e della fisica e chi invece ci smanetta attivamente, pensando persino di farle per migliorare le nostre vite. Quanti sforzi sono racchiusi in un gesto così semplice come inforcare gli occhiali da sole!

ILARIA – Quale comportamento umano comune ti fa riflettere?

DOMENICO – Il modo in cui tendiamo a glorificare le cose. Un burlone era in un museo d’arte moderna, si è tolto gli occhiali e li ha lasciati per terra in un angolo. Dopo pochi minuti, quello stesso angolo ha cominciato a riempirsi sempre di più di gente, che discuteva sul significato dell’opera: “L’artista ha voluto rappresentare il momento in cui un essere umano ha avuto un’apparizione, quindi ha lasciato gli occhiali a terra, poiché da quel momento in poi non ne avrebbe più avuto bisogno” – ha detto una persona. “Chiaramente si tratta del momento in cui ad una persona avviene un miracolo, la sua cecità parziale viene curata e quindi lascia gli occhiali e se ne va, l’opera si chiama miracolo moderno” -ha detto un altro. Cerchiamo di convincerci che tutto ha un significato più profondo, dobbiamo sempre cercare una spiegazione, e se non la troviamo allora la forziamo a nostro piacimento.

Raggiungendo così un’apparente “aura” di “intelligenza”. A volte semplicemente non c’è spiegazione, a volte non ce n’è bisogno e ci sono altre volte c’è ma è meglio non sapere. Alla fine il tizio si è avvicinato agli occhiali, se li è messi e ha lasciato il museo, lasciando molte persone a bocca aperta.

ILARIA – La forma degli occhiali segue una moda o cosa?
DOMENICO – Generalmente si consiglia una determinata forma in base alle caratteristiche del viso.

ILARIA – Chi porta gli occhiali lo sa: con la mascherina, le lenti si appannano. Come fare per vedere in modo adeguato?
DOMENICO – Il problema di “vedere” è secondario. La prima preoccupazione dovrebbe essere “perchè” gli occhiali si appannano: e cioè, perchè la mascherina NON chiude (e quindi… non protegge). Sistema gli occhiali in modo tale che siano più vicini possibile agli occhi, l obbiettivo è quello di evitare che quando espiri, il vapore acqueo che si crea all interno della mascherina non si possa incanalare all interno degli occhiali e quindi non farli appannare.

ILARIA – Come si potrebbero scegliere gli occhiali da vista più adatti alle proprie esigenze risparmiando e senza rinunciare alla qualità?
DOMENICO – Sì può risparmiare solo sulla scelta della montatura, ma le lenti devono essere prescritte dall’oculista, non è una questione di scelta.

ILARIA – Perché gli occhiali da sole sono importanti anche in inverno?
DOMENICO – I motivi possono essere tanti…

ILARIA – Perché gli occhiali da sole non sono tutti polarizzati visto il miglioramento netto nella visione ?
DOMENICO – Sono più costosi da costruire (se lenti di buona qualità) e in alcune occasioni non sono convenienti, ad esempio quando si usano strumenti come quelli digitali con schermi polarizzati, oppure se il terreno è ghiacciato ( non si vede), a volte su alcune auto si vedono le tensioni sul vetro dell’autO. Bisogna fare attenzione perchè vi è una notevole differenza tra una lente polarizzata ed un filtro. Gli occhialini da sole polarizzati a basso costo hanno dei filtri che solitamente proteggono abbastanza bene, ma non hanno una grande qualità ottica, mentre le lenti …

ILARIA – È vero che gli occhiali non originali e scadenti rovinano gli occhi?
DOMENICO – Se le lenti sono fatte in maniera dozzinale provocano distorsioni visive, logicamente bene non fanno, meglio starne alla larga.

ILARIA – Quali sono le conseguence quando indossa constatemente occhiali di sole?
DOMENICO – Se gli occhiali da sole sono delle bancarelle di plastica scadente allora è meglio evitare, se sono quelle fatte di vetro o comunque sono fatte da “marche serie” di occhiali allora non credo che ci possano essere problemi…

ILARIA – Perché Chiara Ferragni ha avuto successo? E’ stata semplicemente fortunata o ha adottato un modello di business abbastanza chiaro?
DOMENICO – Famiglia benestante, madre nel mondo della moda, ex fidanzato imprenditore ed esperto di marketing / business (non solo digitale). Lei ha avuto intuizioni originali in anticipo per quel periodo lì. Ricordo ancora gli esordi con un blog nel quale si firmava “Diavoletta87” e parlava già un ottimo inglese… Instagram non esisteva ancora e le piattaforme di blogging erano simili a dei pollai. La Ferragni ha saputo destreggiarsi abilmemte e merita, sinceramente, il successo che ha ottenuto sino ad oggi.

ILARIA – Il successo è una solo fortuna?
DOMENICO – Il successo è dovuto ad una moltitudine di fattori, fra questi anche la fortuna, ma la fortuna da sola è difficile che conduca al successo, perciò datevi da fare perché “la fortuna aiuta gli audaci”.

ILARIA – Cosa è la felicità?
DOMENICO – Il concetto di felicità non è altro che il tentativo dell’essere umano di rendere plausibile, razionale e realizzabile ciò che è intrinsecamente impossibile si verifichi nell’uomo, vale a dire la possibilità di essere felice. Perciò, come concetto astratto, la felicità non esiste; ciò che esiste, tuttavia, è l’illusione di poter essere felice, o almeno di poter ambire alla felicità; ed è probabilmente una fortuna, in ogni caso, che possa esistere tale inganno della mente. A livello di percezione psicofisica, l’illusione della felicità nell’uomo si avvicinerebbe al concetto di piacere (in pratica puri effetti chimici ed ormonali) o a quello di liberazione da eventi spiacevoli o negativi; ancora meglio come desiderio, inteso sia come ricerca del piacere sia come bisogno di liberarsi da soffocanti sofferenze, financo come voglia di essere compresi ed apprezzati.

Ma queste sono sensazioni che fluttuano e si mescolano continuamente nel tempo, e dopo che le scariche neurochimiche si sono esaurite, ecco che l’irrequietezza, l’insoddisfazione, il senso di incertezza, la malinconia, la paura, la tristezza, tendono a tornare prepotentemente in auge. Inevitabilmente, tanto maggiori saranno le nostre aspettative e i termini di paragone in base ai quali confrontiamo il nostro grado di presunta felicità con quello degli altri, quanto più avremo la sensazione di sentirci infelici. Un’ulteriore difficoltà starebbe poi nel riconoscere tali momenti di (comunque illusoria) felicità. Infatti, nel momento in cui si prova piacere o ci si affranca da una sensazione spiacevole ed opprimente, oppure nel momento in cui si desidera ardentemente qualcosa o qualcuno, è probabile che la mente umana non riesca a percepire chiaramente o identificare in modo nitido tale stato. La piena consapevolezza di aver provato sensazioni di felicità o infelicità potrà avvenire soltanto nel ricordo, quando possiamo rivivere nella nostra mente le tappe del nostro vissuto, confrontando periodi in cui ci siamo sentiti felici e momenti in cui lo siamo stati meno.

E, paradossalmente, per riconoscere e mettere a fuoco lucidamente quei momenti di felicità, dobbiamo necessariamente aver provato sensazioni di infelicità. Infatti è il loro contrasto che li rivela. Quello che è certo è che la persona consapevole che l’essere umano (proprio per sua stessa natura) non potrà mai essere completamente felice si guarderà bene dall’utilizzare tale termine a sproposito, provando comunque a ricercare quelle sensazioni di piacere, di sollievo, di riconoscimento altrui, di condivisione di emozioni, in una lotta continua tra spinta propulsiva verso la vita e voglia di abbandonarsi in essa; colui che invece, perennemente ridente, non avrà coscienza di tutto ciò, tenderà inevitabilmente e pericolosamente ad abusare di tale aggettivo.

ILARIA – Tre consigli utili che ti senti di dare a chi ci sta leggendo?
DOMENICO – 1) Trova il tuo scopo – Lascia che il tuo scopo ti guidi. Determina il tuo scopo facendo l’inventario dei tuoi interessi, punti di forza e passioni. In questo modo eviterai cicli di spreco di tempo ed energia, le tue risorse più preziose; 2) Non lasciare che gli altri ti definiscano – Ricorda chi eri prima che il mondo ti dicesse chi dovevi essere. Troppo spesso hai permesso al tuo desiderio di approvazione di determinare la tua autostima. Il desiderio di essere riconosciuti non è il problema, è la tua incapacità di vedere che alcune persone sono così amareggiate dalle proprie delusioni da non avere la capacità di coltivare i doni e i talenti che stanno iniziando a sbocciare nella tua vita. Mira all’autodefinizione. Non lasciare che gli altri ti dicano chi sei; 3) La cosa più importante è ricordare sempre che la vita è una questione di ritmo . Cerca persone che hanno il tuo stesso ritmo. Saper distinguere quelli che sono per te e quelli che sono per quello per cui sei. Il primo sarà lì per te nella buona e nella cattiva sorte e il secondo ti lascerà in un baleno.

ILARIA – Grazie Domenico per essere stato con noi.
DOMENICO – Grazia a te. Seguitemi sui miei social e sul mio sito web ufficiale.

2022 © RIPRODUZIONE RISERVATA

Questa intervista è stata rilasciata telefonicamente da Domenico Auriemma alla giornalista pubblicista Ilaria Solazzo. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633).

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