Don Giovanni al Petruzzelli di Bari: la magia è tornata in scena

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La promessa è stata mantenuta con il grande ritorno dell’opera, il “Don Giovanni” di Wolfgang Amadeus Mozart:  la solennità della musica e del bel canto unite alla presenza degli appassionati melomani rende il nostro Teatro Petruzzelli di nuovo un luogo magico.

Nel “catalogo” delle conquiste di Don Giovanni figurano donne di tutte le estrazioni sociali «v’han fra queste contadine, cameriere e cittadine, v’han contesse e baronesse, marchesane e principesse e v’han donne d’ogni grado, d’ogni forma d’ogni età».

Attuale anche per i nostri tempi, ci appare il dolcissimo duetto “Là ci darem la mano” in cui Don Giovanni si dimostra un amante appassionato ed impaziente che alletta la sua vittima di turno con allettanti  promesse di felicità, mentre con la cameriera di Donna Elvira, nell’aria “Deh vieni alla finestra” mette in campo le lusinghe di un corteggiatore più freddo e calcolatore.

A Leporello, che esorta il seduttore suo padrone, a lasciare le donne, Don Giovanni replica scandalizzato “Lasciar le donne? Pazzo! Sai ch’elle per me son necessarie più del pan che mangio, più dell’aria che spiro!”. Si tratta dunque di una “esigenza” vitale, di un godimento che si esaurisce nel momento stesso in cui viene raggiunto, per rinnovarsi nel momento della conquista successiva.

È in particolare nelle ultime scene del secondo atto, quelle del banchetto e del confronto con il Commendatore che si manifesta tutta la grandezza dell’opera mozartiana e del Teatro: il Petruzzelli con un sapiente gioco di luci si trasforma in luogo “infernale” nel quale si “perde” e scompare l’orgoglioso protagonista.

Applausi, anche a scena aperta, per tutti i protagonisti di questa imperdibile Opera. Sul podio Sascha Goetzel a condurre con passione l’Orchestra del Petruzzelli ed il Coro del Teatro.  Ottima e attuale la regia di Giorgio Ferrara con le scene curate dai premi Oscar Dante Ferretti e Francesca Lo Schiavo così come suggestivo e notevole è l’allestimento del Festival dei Due Mondi di Spoleto, in coproduzione con il Teatro Coccia di Novara.

Il pubblico che all’ingresso si è sottoposto ai controlli di sicurezza condotti con puntualità e garbo dal numeroso personale presente, ritrova all’uscita dal Teatro la città piena di luce che ha ripreso a vivere: i pullman attendono gli spettatori che vengono da lontano e le eleganti signore si attardano, con gli ultimi commenti della serata, sulla piazza dedicata a Candida e Ave Stella, due grandi protagoniste culturali della Città.

Resta un ultimo pensiero agli indegni Don Giovanni dei nostri tempi che, incapaci di amare, commettono femminicidi…..ma questa è un’altra storia che merita altri contesti.

Nunzia Bernardini

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