Dopo le restrizioni ai no-vax, boom di prenotazioni in Francia

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L’annuncio del presidente Macron sulla necessità di disporre del Green Pass per acedere a molte attività e luoghi pubblici ha prodotto in queste ore un ‘assalto’ al call center

© Ludovic Marin/Afp –  Il presidente francese, Emmanuel Macron, in visita all’ospedale Rene Dubos in Val d’Orise

In Francia la variante Delta aumenta la sua pressione in termini di contagi, obbligando il governo a prorogare lo stato di emergenza sanitaria fino al 31 dicembre 2021 e a decretare il livello di allerta rossa nei territori d’oltremare, sulle isole di La Martinica e della Riunione, con coprifuoco e divieto di viaggio anche in Guadalupe.

Le autorità hanno stabilito a 200 contagi ogni 100 mila abitanti la soglia di allerta oltre la quale scatteranno restrizioni locali per frenare la quarta ondata di Covid-19. A oggi il livello rosso è stato superato nella sola Martinica, con 254 contagi e la crescita esponenziale dei ricoveri dal 1° luglio – con occupazione dei letti al 71% – mentre la Guyana francese ha toccato quota 175 e la Riunione 168.

Nei dipartimenti d’oltremare il tasso di vaccinazione è ancora molto basso: in media poco più del 15% della popolazione ha ricevuto due dosi e questo spiega il permanere delle restrizioni ai viaggi.

Nel resto della Francia continentale, l’incidenza media di 37 rimane relativamente bassa, ma la situazione viene comunque considerata “preoccupante” per il fatto che 44 regioni hanno già superato la soglia dei 50 contagi ogni 100 mila abitanti. Lo scorso aprile con 400 il governo francese aveva optato per un riconfinamento.

Le nuove misure

È sulla base di questi numeri indicativi di una ripresa della pandemia che il presidente Emmanuel Macron e il suo governo hanno varato una serie di restrizioni sanitarie in vigore dal 1° agosto, a cominciare dall’obbligo di esibire il pass sanitario per i cittadini dai 12 anni in su per accedere a luoghi di cultura, ristoranti e bar, centri commerciali, trasporti su lunghe distanze, con l’obiettivo dichiarato di evitare in prospettiva un nuovo confinamento.

Il ministro del’Economia, Bruno Le Maire, ha auspicato una “certa flessibilità e comprensione” nei confronti degli adolescenti, tra 12 e 18 anni, di cui ad oggi pochi sono stati vaccinati. Per loro la campagna vaccinale è aperta solo da fine giugno e tra le due dosi del vaccino Pfizer deve passare un mese e mezzo.

“Non vogliamo dover richiudere il Paese” ha sottolineato a Bfmtv il ministro della Sanità Olivier Véran, anche in risposta alle critiche già espresse da alcune categorie socio-professionali e dalla classe politica.

Il personale medico-sanitario è diviso sull’obbligo della vaccinazione entro il 15 settembre che, in caso di mancato adempimento e superata la scadenza comporterà la perdita del posto di lavoro e il mancato stipendio. Da un lato il provvedimento, atteso e richiesto da tempo, è stato accolto con favore da buona parte della comunità medica, che considera l’obbligatorietà del vaccino come “un sollievo, una liberazione per chi come noi ha in cura persone fragili” ha commentato Frédéric Valletoux, direttore della Federazione degli ospedali di Francia.

Dall’altro alcuni professionisti del settore hanno espresso “preoccupazione” per il rischio di sanzioni pesanti, quali “la sospensione del contratto di lavoro”.

Duramente messi alla prova in termini economici e lavorativi, aziende e dipendenti del settore della cultura, di ristoranti, bar ed altri locali condividono con il governo la priorità di evitare ad ogni costo un nuovo lockdown, ma temono che l’obbligo di esibire il pass sanitario dal 1° agosto sia un deterrente per pubblico e clienti, sia francesi che stranieri, che potrebbero anche rinunciare a trascorrere le ferie estive nel Paese, causando irrimediabilmente una diminuzione del fatturato.

Le reazioni

Toni critici anche da alcuni media ed analisti secondo i quali di fatto i turisti europei desiderosi di andare in Francia saranno spinti a farsi vaccinare, con l’aggravante che “il presidente Macron è riuscito nella grande impresa di imporre la vaccinazione obbligatoria ad una parte dell’Europa senza essersi nemmeno consultato con i suoi partner”.

Jean Quatremer, del quotidiano Libération, fa invece notare che decade così la regola secondo la quale chi entra in Francia con un pass sanitario Ue, un test molecolare di 72 ore o un attestato di guarigione dal Covid non sarà più sottoposto ad alcun controllo interno.

Parte della classe politica considera l’estensione del pass sanitario a diverse attività della vita quotidiana come “una grave restrizione” delle libertà pubbliche ed individuali. Il provvedimento annunciato dal presidente Macron divide le forze politiche, anche all’interno stesso dei singoli partiti.

Per una parte della destra dei Repubblicani, non c’è altra scelta per far fronte alla quarta ondata e per evitare un riconfinamento. Pur essendo favorevole ai nuovi provvedimenti, il presidente dei Repubblicani al Senato, Bruno Retailleau, li considera “una terribile ammissione di fallimento che nessuna manovra riuscirà a nascondere”, oltre a temere in prospettiva la divisione dei cittadini in due categorie, tra quelli vaccinati e quelli non vaccinati.

Toni molto duri dalla leader di estrema destra Marine Le Pen, che denuncia “il grave passo indietro per il rispetto delle libertà individuali” e condanna la “brutalità indecente” dell’obbligo vaccinale per il personale medico-sanitario, “applaudito come degli eroi del nostro quotidiano e ora minacciati di non essere più pagati”.

In segno di protesta, la diretta rivale di Macron alle presidenziali di aprile 2022 ha indetto per sabato 17 una manifestazione “della resistenza” a Parigi. Esponenti del suo Raggruppamento nazionale (RN) hanno puntato il dito sulla “coronafobia” del governo, accusando le autorità di istaurare una “dittatura”.  AGI

Redazione Corriere Nazionale

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