Draghi critica le Regioni sul vaccino, ma quasi nessuna si sente sotto accusa

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Il premier, intervenendo al Senato, ha parlato di ritardi inaccettabili. I governatori ritengono però di aver ben operato e chiedono più vaccini

© Alessandra TARANTINO / POOL / AFP
– Mario Draghi

Il presidente del Consiglio Mario Draghi ‘riprende’ le Regioni, in particolare quelle che trascurano gli anziani. Presidenti e assessori alla Sanità non sembra si sentano però sotto accusa. Qualcuno ha risposto condividendo le osservazioni del primo ministro, altri sono tornati sul problema della carenza di dosi e altri ancora hanno fatto parlare i fatti o, meglio, gli annunci di piani di somministrazione già avviati o in fase di partenza.  

Lombardia

Nessuna dichiarazione ufficiale dai vertici della Sanità lombarda ma l’annuncio che dal 15 aprile partiranno le vaccinazioni per i cittadini più vulnerabili in Lombardia. Gli appuntamenti saranno fissati telefonicamente, dal 6 aprile. è quanto prevede il Piano Regionale ‘#PrimaTu’ che fa seguito alle vaccinazioni che hanno riguardato gli ospiti delle strutture residenziali ( oltre 105.000 dosi) e gli operatori sanitari e socio sanitari che si stanno concludendo proprio in questi giorni. “La Regione Lombardia – spiegano la vicepresidente della Regione Lombardia e assessore al Welfare, Letizia Moratti e l’assessore regionale alla Famiglia, Solidarietà sociale, Disabilità e Pari Opportunità, Alessandra Locatelli – è fermamente convinta che prima di tutto sia necessario garantire la precedenza nelle vaccinazioni alle persone più fragili. Intendiamo mettere in sicurezza i cittadini più a rischio prima di procedere alla vaccinazione massiva”. 

Veneto

“Io ho sempre avuto buoni rapporti con tutti i governi perché rappresento tutti i veneti, quindi non vado agli incontri con una casacca. Noi l’agenda vaccinale la rispettiamo, cosa volete che facciamo? Quelli sono i vaccini che abbiamo… se avessimo vaccini e vaccinatori all’infinito avremmo tutto il Veneto già nei centri vaccinali“. Lo ha detto il governatore del Veneto, Luca Zaia. “Poi mi pare di capire che dal 27 dicembre in poi ci sono state docce fredde, annunci e controannunci, mancati invii e intoppi e ancora oggi non sappiamo che ne sarà della fornitura di Moderna con precisione, nemmeno sappiamo se è confermato l’invio di Johnson & Johnson. Non è facile programmare una campagna vaccinale con questa incertezza”.

Friuli Venezia Giulia

“Mettere sul banco degli imputati le Regioni dopo lo sforzo che continuiamo a fare malgrado le molte difficolta’, pensiamo ad esempio alle modifiche legislative richieste per la semplificazione della somministrazione dei vaccini, mi sembra inaccettabile e lo farò presente in sede di Conferenza delle Regioni”, osserva il governatore del Fvg Massimiliano Fedriga all’inaugurazione del nuovo centro vaccinale di Martignacco. “La continua umiliazione delle tante persone che si stanno impegnando per portare avanti questa campagna vaccinale e per mettere in sicurezza i cittadini non puo’ piu’ essere accettata“, ha concluso.

Piemonte

“Il nostro obiettivo è quello di completare la somministrazione del vaccino a tutti gli over 80 entro il 19 aprile”. Ad affermarlo all’AGI l’assessore delegato alla ricerca sul Covid del Piemonte Matteo Marnati. L’esponete della Giunta difende l’impostazione del piano vaccinale regionale che, a suo parere, ha tenuto nella giusta considerazione le categorie più fragili, a cominciare dagli anziani ultraottantenni. “Per noi – sottolinea – la vaccinazione degli anziani e dei soggetti fragili è una priorità e tutte le forze disponibili vengono impiegate per rispettare la data prevista. Siamo comunque fiduciosi perché le cose stanno andando abbastanza bene: un anziano su due ha già ricevuto almeno una dose”. Marnati ricorda poi che “in Piemonte si sta lavorando su diverse categorie, in particolare, oltre agli anziani, sui docenti e sul personale scolastico al quale viene somministrato il siero di AstraZeneca. Il lavoro procede comunque in parallelo, ed entro la metà di aprile completeremo la somministrazione a tutte le categorie aperte”.

Liguria

“In Liguria il 5,10% della popolazione ha già completato il ciclo vaccinale, contro una media italiana del 4,40%. Questo, per chi ama le classifiche, ci pone al sesto posto tra le regioni italiane, settimo se consideriamo anche la provincia autonoma di Bolzano”. Così il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti. “Un risultato dettato anche dal fatto che stiamo dando precedenza alle persone più anziane e più fragili, che in Liguria sono molto più numerose che altrove, ma questa è la strada giusta – sottolinea il governatore – da quando siamo entrati nel vivo della campagna vaccinale l’incidenza sugli over 80 è dimezzata e la mortalità si è ridotta a un terzo. Stiamo diminuendo sensibilmente i ricoveri in ospedale e salvando vite: questa resta l’unica ‘classifica’ che conta davvero”.

Emilia Romagna 

Condivido le parole di Draghi, prima gli anziani. Siamo fra le prime regioni in Italia per la vaccinazione agli ultraottantenni e stiamo anche anticipando le prenotazioni. Entro metà aprile finiremo il target di coloro che si sono prenotati”. Lo ha detto l’assessore regionale alle Politiche per la salute dell’Emilia Romagna, Raffaele Donini. L’Emilia Romagna, dunque, è pronta a correre con le somministrazioni a partire proprio dagli over 80. “Ho chiesto alle Ausl di anticipare le vaccinazioni di quelli già prenotati, di continuare con la presa in carico dei patologici gravi e di continuare con gli over75”, ha spiegato Donini. Attualmente ad oltre il 70% degli ultraottantenni è stata somministrata la prima dose. 

Toscana

“Ci siamo appoggiati ai medici di famiglia perché conoscono gli anziani e sanno come metterli a loro agio. Certo ci è voluto qualche giorno in più ma il servizio che fa il medico di famiglia non è quello dell’operatore anonimo nell’hub vaccinale, io penso anche all’aspetto piscologico della vaccinazione”. È quanto afferma il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, parlando della somministrazione del vaccino per gli ultraottantenni che, annuncia, il 25 aprile avranno ricevuto tutti la loro prima dose”. A tenere banco sono le difficoltà di prenotazione sul portale regionale per i superfragili: ieri in molti hanno segnalato il sistema in tilt e i posti in rapido esaurimento. “Ci sono state proteste –  spiega il governatore della Toscana –  ma quando sono finiti i posti che dobbiamo fare? Avevamo 15.000 dosi a disposizione, questa è la fornitura di Moderna arrivata da Roma. I numeri sono questi, lo so bene che mancano 65.000 superfragili da vaccinare, man mano che arrivano i vaccini li metteremo sul portale e tutti gli 80.000 ultraottantenni potranno essere vaccinati“.

Marche

 “Le Marche sono in linea con le priorità stabilite dal piano vaccinale nazionale. Auspichiamo l’arrivo di un numero maggiore di vaccini per poter intensificare la campagna vaccinale, visto l’alto numero di richieste che quotidianamente arriva dai cittadini”. Lo ha detto il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli. Secondo dati del Servizio sanitario regionale, gli over 80 che si sono presentati ai 15 punti vaccinali sono stati oltre 65 mila e, tra questi, 28 mila hanno ricevuto anche il richiamo. Sempre sul fronte degli over 80, sono attivi anche circa 700 medici di famiglia presso gli ambulatori o a domicilio: ad ognuno di loro è stata consegnata una sola fiala per ogni tipo di vaccino.

Umbria

Il Commissario straordinario regionale per l’emergenza Coronavirus in Umbria, Massimo D’Angelo, ha dato mandato di “sospendere, con effetto immediato, la possibilità di prenotare la vaccinazione anti Covid-19, mediante Astrazeneca, per tutte le categorie dei servizi essenziali”. Questa la scelta fatta dall’Umbria, che arriva subito dopo il richiamo del premier Mario Draghi alle Regioni, durante le comunicazioni al Senato, ad attenersi alle priorità indicate dal ministero della Salute sui vaccini. Nei ‘servizi essenziali’ erano stati compresi, nei giorni scorsi, avvocati, assistenti sociali e lavoratori delle onoranze funebri, chiamati per la vaccinazione nei posti rimasti liberi nel fine settimana. “Rimangono aperte le prenotazioni per le categorie prioritarie – ha chiarito il commissario – già individuate nel nuovo piano vaccinazioni nazionale: personale docente e non docente, scolastico e universitario; personale delle Forze Armate, personale di Polizia e dei Servizi Penitenziari”.

Abruzzo

“Stiamo vaccinando quelle persone che lo Stato ci ha detto di vaccinare, seguendo il piano nazionale”. Lo ha dichiarato il presidente Marco Marsilio: “Non so con chi il presidente Draghi ce l’avesse, ma qui il problema vero è quello di avere più vaccini. Bisogna sbrigarsi a rifornirci di vaccini e andare avanti speditamente”.  Nel frattempo, nella Regione, è partita campagna vaccinale per le categorie cosiddette ‘ultra fragili’ e caregiver. 

Campania

Sono circa 210mila gli over 80 che hanno ricevuto la prima dose di vaccino in Campania, circa 75mila quelli a cui è stato somministrato anche il richiamo. I dati forniti dall’Unità di crisi regionale certificano un 57% di ultraottantenni vaccinati con la prima dose e un 32% con la seconda. Nella fascia di età compresa tra i 70 e i 79 anni sono state somministrate circa 12mila dosi, con priorità alle fasce più fragili. Si è conclusa, invece, la campagna di vaccinazione tra gli ospiti delle Rsa: entrambe le dosi del siero sono state inoculate a 5.718 persone. Dai dati pubblicati sul report nazionale emerge che la Campania ha superato le 700mila somministrazioni totali (702.467) su 794.595 dosi ricevute, pari all’88,4%. Si tratta del quarto miglior risultato in campo nazionale.

​Calabria

“La Calabria ha iniziato a vaccinare, fin dal primo momento, gli ultraottantenni ed è una delle tre regioni italiane che, dopo averlo chiesto a gran voce nel corso delle sedute della Conferenza Stato-Regioni, ha attivato la somministrazione per i soggetti fragili, tra cui pazienti oncologici, anche pregressi, cardiopatici, diabetici, portatori di handicap. A loro si uniscono tutte le altre categorie segnalate dal ministero della Salute”. Lo ha detto il presidente della Regione Calabria, Nino Spirlì. “Dunque – ha aggiunto Spirlì – suppongo che il presidente Draghi si riferisse  ad altre realtà“.

Sicilia

Alcune regioni trascurano anziani e fragili nelle vaccinazioni anti-Covid? Fonti della Regione siciliana affermano di non sentirsi chiamate in causa dalle parole del premier, e che tutto procede secondo i piani, non trascurando alcun target. Nell’Isola, al momento, le dosi di vaccino somministrate sono 671.409 su 778.525 consegnate, con una percentuale dell’86,2%. Del totale, 147.350 sono anziani compresi nella fascia d’età tra gli 80 e gli 89 anni, 55.170 quelli tra i 70 e i 79 anni. Sono 27.700 i vaccinati dai 90 anni in su. Il commissario  straordinario per l’emergenza Covid a Palermo, Renato Costa, afferma Non credo che il presidente Draghi si riferisse a noi. A Palermo il 60% degli over 80 ha ricevuto la dose e ieri, su tremila vaccinati, 2.400 erano i cosiddetti ‘fragili'”. 

Sardegna 

“È vero, esiste un problema di omogenizzazione delle varie realtà regionali rispetto alle indicazioni del governo, ma la Sardegna le rispetta rigorosamente sia per quanto riguarda il mantenimento delle scorte del 30% – per cui siamo accusati di essere ultimi – sia per la sequenza delle categorie da vaccinare”. L’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu. “Rispettiamo il piano del governo al quale siamo perfettamente allineati”, rivendica il responsabile della sanità sarda. La Sardegna è quindi partita – sulla base del piano nazionale – con sanitari e over 80, cui seguono forze dell’ordine, scuola e università. “Da alcuni giorni – sottolinea Nieddu – abbiamo iniziato a vaccinare malati oncologici e trapiantati, mentre ogni centro dialisi procede con i suoi assistiti”. AGI

Draghi, vaccini, regioni

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